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Nicodemo lo chiede anche per me: come si rinasce da vecchi?

OLD MAN
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Martha, Mary and Me - pubblicato il 08/06/20
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Gesù lo accoglie e parla con lui al suo livello, gli dice grandi verità, gli parla del Padre che è nei cieli che ha mandato lui, il suo unico figlio, per salvare il mondo e dice che basta volerlo, per salvarsi.

Mia figlia guarda il crocifisso e mi dice “Gesù dorme”.

Poi guarda il quadro della Madonna con Gesù deposto dalla croce e mi dice “Maria abbraccia Gesù”.
Sì certo, piccola mia. Maria è la sua mamma e lo abbraccia forte forte mentre lui dorme.
Ecco, per entrare in quella cruna dell’ago così stretta dovremmo prendere il nostro ego gigante e rimpicciolirlo, poi dovremmo incastrare in una mini pochette il nostro orgoglio per cui siamo sempre i migliori e quello che pensiamo-diciamo-respiriamo è sempre il meglio del creato. Dovremmo diventare come bambini, insomma. Sì, lo diciamo sempre noi cristiani, evidentemente è più facile a dirsi che a farsi.
Siamo come dei castelli, ma non di quelli belli delle favole, no, siamo più come Barad-dûr e Sauron spesso ci regna dentro.
Dobbiamo diventare una piccola casa per una formica, smontare tutte le imponenti strutture che ci siamo costruiti intorno e sopra di noi che ci impediscono di vedere la luce, e di vedere che lassù c’è qualcosa di meglio.

Dobbiamo fare come Nicodemo

Anche noi siamo tutti Nicodemo, siamo anziani dentro, nel senso che crediamo di sapere tutto, di essere saggi, crediamo di aver trovato le risposte a tutto, crediamo che la nostra posizione e il nostro punto di vista su qualsiasi cosa sia IL punto di vista, sia la sola verità. Ci crediamo spesso più intelligenti di chiunque altro, ci crediamo di sapere tutto ciò che serve sapere e, in particolare in tema di Dio, crediamo che la nostra fede sia la più vera, la più forte e la più pura.
Siamo dei bei sepolcri imbiancati, bianchi forse ma comunque sempre sepolcri insomma.
Ma Gesù come sempre ci dice che nulla e nessuno è perduto, mai. Non a caso vi è un Nicodemo che arrivato all’apice della sua carriera, colto, saggio, stimato da tutti, sente parlare di Gesù e vuole andare a vedere chi sia e perché in molti abbiano iniziato a seguirlo, lì in una terra dove la religione c’è già e dove non serviva un profeta.
Nicodemo va da Gesù, ci va di notte, di nascosto per non destare scandalo forse, perché voleva vedere chi fosse questo Gesù senza far alzare polemiche, forse. E Gesù lo accoglie e parla con lui al suo livello, gli dice grandi verità, gli parla del Padre che è nei cieli che ha mandato lui, il suo unico figlio, per salvare il mondo e dice che basta volerlo, per salvarsi.

E Nicodemo gli chiede come possa rinascere un vecchio?

È quello che ci chiediamo ogni volta che pensiamo ad una conversione in età avanzata, e Gesù con tutta tranquillità gli risponde che con il battesimo chiunque e in qualsiasi momento può rinascere a vita nuova, la vita di Dio.
Magari fossimo davvero come Nicodemo che, seppur vecchio, saggio, colto, affermato, con una posizione sociale stabile e alta, sente il bisogno di andare da Gesù. Lui aveva tutto o comunque credeva di avere tutto, ma quando sente di questo uomo che è venuto a fare grandi opere, prende e va da lui, di notte, invece di dormire e stare al sicuro nella sua casa, va da Gesù.
Nicodemo si fa domande che potrebbero mettere in discussione tutto quello in cui ha creduto da sempre. Eppure ha il coraggio di farsele. Nicodemo è vecchio, eppure ha un cuore da bambino che lo aiuta a vedere il bello della Verità e a sentirne l’irresistibile richiamo.
Noi cristiani diciamo spesso che dovremmo essere come bambini, ma il fatto è che crediamo di essere troppo bravi, intelligenti, sapienti e quindi non lo capiamo mai come potremmo essere di nuovo bambini. Ma se pensiamo a Nicodemo, forse il nostro ego gigante ci fa sentire più simili a lui, sebbene non lo siamo affatto. Ma se ci aiuta, benissimo, facciamo come Nicodemo. Alziamoci dai nostri divani comodi e andiamo a cercare Gesù. Senza fare annunci, senza metterci in mostra, cerchiamolo nel silenzio di una Chiesa vuota, davanti al tabernacolo, cerchiamolo nella confessione.
Poi Dio ci aiuta, se facciamo il primo passo poi lui ci corre incontro, ci spalanca le porte, ci aspetta quando siamo lenti, ci dà la mano per saltare gli ostacoli, si mette accanto a noi e ci conforta nei momenti più dolorosi, non se ne va più. A Dio non interessa nulla dei nostri intrecci mentali, del nostro orgoglio, delle nostre sovrastrutture, Dio vuole solo un nostro passo, dobbiamo fare un passo, uscire dai nostri schemi, smettere i panni del “io sono arrivato, so tutto” perché probabilmente sono i più pericolosi, sono quelli che non ci mettono mai nella condizione di dubitare di noi, delle nostre idee e dei nostri comportamenti.
In poche parole, dovremmo essere come Lei, la mamma celeste, umili. Ma la vera umiltà è spesso più dura di una frustrata, ti impone di rinnegare te stesso e nessuno ci riesce mai davvero.

Prendiamo il Nicodemo che è in noi e facciamo il passo

Gesù verrà ad ascoltarci, risponderà a tutte le nostre domande, probabilmente capiremo poco, subito, ma poi capiremo un po’ di più, impareremo a conoscerlo e ad amarlo e lui, Gesù, non ci lascerà mai più. E quando saremo davvero pronti ad essere umili, a diventare come bambini, a rinnegare noi stessi nelle grandi prove della vita, sapremo con certezza di non essere soli, sapremo che il dolore, la sofferenza non ci uccideranno, sapremo passarci in mezzo perché sapremo che tutto è fatto per ottenere la vita eterna, per noi e per chi ci è stato affidato qui sulla terra.
Buon cammino a tutti!

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DAL BLOG MARTHA, MARY AND ME

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