L’anima cristiana possiede un diritto particolare alla protezione degli angeli. Col Battesimo, il bambino diventa, malgrado la sua giovane età, il figlio del Padre; e già su questo tesoro gli angeli vegliano in modo speciale
Che Dio utilizzi, di fatto, gli angeli per la salvezza degli uomini, è una verità che per non essere stata definita solennemente nondimeno appartiene alla fede cattolica.
Col Salmo 90,11-12, il Vangelo parla degli angeli inviati ai piccoli; e sarebbe troppo lungo rilevare in dettaglio i titoli che i Padri hanno dato loro: tutori, precettori, pastori, guide e compagni, scudi, armature e cinta fortificata, medici e coltivatori, concittadini e mediatori … La Chiesa ne ha fatto un punto fermo del suo insegnamento corrente, dottrinale e pratico.
Il diritto dell’anima cristiana
L’anima cristiana possiede un diritto particolare alla protezione degli angeli. Col Battesimo, il bambino diventa, malgrado la sua giovane età, il figlio del Padre, il fratello di Cristo, il tempio dello Spirito; e su questo tesoro gli angeli vegliano in modo speciale.
Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, perché, in verità vi dico, i loro Angeli in Cielo vedono sempre il volto del Padre (Mt 18,10).

Chiamati a diventare “Figli di Dio”
Ma tutti gli uomini, senza eccezione, sono chiamati a diventare figli di Dio; tutti, senza eccezione, sono riscattati dal Sangue di Cristo. A tutti, dunque, Dio, invierà i suoi angeli, cristiani e non cristiani; e quegli stessi che saranno, alla fine, respinti non ne sono esclusi: così fanno meno male a se stessi ed agli altri.
Il soccorso di cui hanno beneficiato gli angeli e Maria
I Santi confermati in grazia, e fino a Maria, la Regina degli angeli, hanno beneficiato di un tale soccorso. Anche se essi non peccavano, occorreva loro progredire incessantemente, ed il loro Custode interveniva, per suggerire un buon movimento, offrire un’occasione di virtù.
A Cristo, solo perfetto fin dalla sua concezione, il privilegio di avere gli angeli per servirlo e non per proteggerlo.

L’amicizia di un Angelo
Che ad ogni uomo sia destinato un Angelo particolare, lo si può dedurre legittimamente dal carattere dell’azione provvidenziale. Se la debolezza della nostra natura richiede un aiuto, esso ci è accordato in modo conforme alla dignità della nostra persona, alla grandezza della nostra vocazione, sotto la forma di un’amicizia con un Angelo.
Nulla per contro di certo, ed anche semplicemente di probabile, sulla scelta degli angeli impiegati al nostro servizio. Noi siamo troppo poco informati sulle Gerarchie angeliche perché sia possibile di distinguere ancora, con un’interpretazione troppo materiale, in un testo di Daniele (7,1), gli angeli che assistono Dio senza lasciare il Cielo, e quelli che Lo servono, portando i suoi messaggi sulla terra.
Non si può comunque ammettere, almeno a titolo di ipotesi, una certa corrispondenza tra la perfezione del protetto e quella del protettore? Si spiegherebbe così come Santa Francesca Romana avesse tre angeli successivi per guidarla nei differenti gradi della sua ascensione spirituale.

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