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Sapete qual è il santo le cui ultime parole sono state “Andiamo, andiamo in Cielo!”

SAINT Francis Caracciolo

Wellcome Collection | CC BY 4.0

Larry Peterson - pubblicato il 04/06/20

San Francesco Caracciolo è patrono dei cuochi italiani (e di tutti coloro che amano pasta e pizza!)

Francesco Caracciolo nacque il 13 ottobre 1563 nel regno di Napoli. I suoi genitori, Ferrante Caracciolo e Isabella Baratucci, lo battezzarono con il nome di Ascanio. Ad appena due anni, Ascanio era già considerato bambino “speciale” per la sua gentilezza.

Crescendo non si interessò alle cose che attirano tipicamente i bambini, mostrando invece profonde qualità spirituali. La sua occupazione preferita sembrava quella di trascorrere più tempo possibile di fronte al Santissimo Sacramento. Negli anni preadolescenziali faceva del suo meglio per distribuire cibo e abiti a poveri, condividendo ciò che veniva preparato per i banchetti di caccia della sua famiglia, per i quali i cuochi del palazzo erano assai rinomati.

Poco più che ventenne, Ascanio venne colpito da una grave malattia della pelle. Gli venne diagnosticata la lebbra, e le sue condizioni peggiorarono al punto che sembrò vicino alla morte. Il giovane pregò Dio e fece un voto dicendo che se si fosse ripreso avrebbe trascorso il resto della sua vita servendo Dio e il prossimo, chiunque fosse. Si riprese così rapidamente che la sua guarigione venne considerata miracolosa.

Fedele alla sua promessa, Ascanio rinunciò a tutte le sue proprietà e ai titoli nobiliri, venne ordinato sacerdote e divenne membro dei Bianchi della Giustizia, il cui ministero consisteva nell’assistere i prigionieri condannati a morte con l’opportunità di confessare e dare l’estrema unzione e il santo viatico.

Nel 1587, quando era ancora con i Bianchi della Giustizia, padre Ascanio ricevette per errore una lettera destinata a padre Fabrizio Caracciolo, abate di Santa Maria Maggiore a Napoli. Seppe così che padre Adorno di Genova progettava di avviare un ordine religioso che combinasse vita contemplativa e vita attiva. Con un amore così profondo per il Santissimo Sacramento, padre Ascanio contattò immediatamente padre Adorno chiedendogli di potersi unire a loro. I tre formarono quindi il nuovo ordine, formulandone la Regola e recandosi subito a Roma per presentarla al Papa.

Il 1° luglio 1588 Papa Sisto V acconsentì alla loro proposta, e nacque così l’ordine noto come Chierici Regolari Minori. I tre sacerdoti fecero la professione religiosa nella cappella dei Bianchi della Giustizia il 9 aprile 1589. Ascanio prese il nome di Francesco in onore di San Francesco d’Assisi, e assunsero il motto Ad Majorem Resurgentis Gloriam (Per la Maggior Gloria del Risorto).

La nuova congregazione aveva una regola rigida: era richiesta la penitenza quotidiana, ogni giorno un fratello doveva digiunare a pane e acqua, uno doveva portare la tonsura e tutti dovevano trascorrere almeno un’ora davanti al Santissimo Sacramento. La prima comunità viveva e svolgeva il suo ministero nella chiesa della Misericordia di Napoli.

Il fondatore principale dell’ordine, padre Adorno, morì nel 1593, e Francesco venne scelto per sostituirlo. Egli chiese all’ordine di permettere che fosse qualcun altro ad assumere quel compito, ma la sua richiesta venne ignorata. Il 9 marzo 1593, con la benedizione di Papa Sisto V, padre Francesco Caracciolo assunse l’incarico di Superiore Generale dell’ordine, che stabilì il suo quartier generale a Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta a Napoli.

Padre Francesco, pieno di Spirito Santo e dotato del dono della profezia e della lettura dei cuori, trascorreva molte ore nel confessionale. Pur essendo Superiore Generale, girava per strada mendicando per i poveri e distribuendo i suoi pochi averi. È tuttavia noto soprattutto per la sua devozione al Santissimo Sacramento. Spesso trascorreva tutta la notte in adorazione, dormicchiando un po’ sui gradini dell’altare.

Alla vigilia del Corpus Domini, il 4 giugno 1608, padre Francesco Caracciolo, dalla salute fragile fin dalla giovinezza, rimase assorto nella preghiera. Un’ora prima del tramonto gridò “Andiamo, andiamo in Cielo!” Poi chiuse gli occhi e morì. Aveva 44 anni.

È stato canonizzato da Papa Pio VII il 24 maggio 1807. La sua festa si celebra il 4 giugno, ed è santo patrono di Napoli e dei cuochi italiani.

San Francesco Caracciolo, prega per noi!

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