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I falsi miti sulle infezioni ricorrenti

AEROSOL

Di Ecaterina Glazcova - Shuttesrtock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 03/06/20

I colpi di freddo aumentano il rischio di prendersi un’infezione? No! Uscire di casa con i capelli bagnati o umidi fa ammalare? No, non c’è nessun rischio.

A cura di Francesco Gesualdo

I colpi di freddo aumentano il rischio di prendersi un’infezione

Non è vero. Ci si ammala se si prende un microbo, solitamente da un’altra persona malata. Durante la stagione fredda alcuni microbi si riproducono meglio, ma “prendere freddo” non aumenta le probabilità di sviluppare una malattia infettiva. Anzi, passare del tempo all’aria aperta, anche se fa fresco, significa evitare i luoghi chiusi, dove i virus circolano meglio. Inoltre, la secchezza dell’aria dovuta al riscaldamento può ridurre le barriere protettive della nostra mucosa nasale.

Uscire di casa con i capelli bagnati o umidi fa ammalare

Se si esce di casa con i capelli bagnati, o se il bambino non si è asciugato bene i capelli dopo la piscina, non c’è nessun rischio. Pensate che in alcuni paesi del Nord Europa, dove fa molto più freddo che da noi, le persone usano gli asciugacapelli molto meno di noi, che viviamo in un clima relativamente mite anche d’inverno.

Per ammalarsi meno bisogna coprirsi di più

Se un bambino corre e gioca all’aria aperta d’inverno, probabilmente, a un certo punto, sentirà caldo.
Infatti, con la corsa e il gioco si bruciano calorie, che aumentano la sensazione di calore. Se il bambino si scopre, in queste situazioni, non corre un maggior rischio di ammalarsi rispetto ai compagni che rimarranno molto coperti. Costringere il bambino a rimanere coperto con guanti, maglioni, cappotti e sciarpe anche se lui ci chiede di scoprirsi mentre gioca non significa proteggerlo, ma solo fargli sentire molto, molto caldo!

Stare “in mezzo alla corrente” fa ammalare

Questo falso mito risale probabilmente ad un periodo storico in cui si credeva che le malattie fossero trasportate da venti malsani, i cosiddetti “miasmi”. Oggi sappiamo che il vento, con le malattie infettive, non c’entra nulla. Anzi, cambiare l’aria nei locali chiusi permette di ridurre la circolazione di eventuali virus nell’ambiente.

Se un bambino si ammala spesso, significa che ha un problema del sistema immunitario

Il sistema immunitario dei bambini è molto efficiente fin dai primi mesi di vita. Molto efficiente, ma inesperto. In altre parole, per imparare a difendersi, ha bisogno prima di allenarsi a riconoscere i virus che circolano più frequentemente. L’asilo e la scuola materna sono luoghi dove il bambino ha occasione di sperimentare questi “primi incontri”, dato che i virus circolano molto tra i bambini, che a questa età hanno una vita caratterizzata da molti contatti fisici e scambi di oggetti e giocattoli. Le infezioni ricorrenti iniziano prima dell’asilo nei secondogeniti (e dai secondogeniti in poi): in questo caso infatti i fratelli e le sorelle maggiori portano tutti i giorni a casa i virus che hanno preso a scuola.

Se un bambino si ammala spesso, è bene che prenda delle vitamine

Le vitamine sono importanti per far funzionare bene il sistema immunitario. Se il bambino ha un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura, e fa abbastanza vita all’aria aperta soprattutto d’estate, non avrà bisogno di integrare nessun tipo di vitamina. Aggiungere vitamine a quelle di cui già è in possesso non riduce la frequenza delle infezioni.

La vitamina C fa ammalare di meno

La spremuta d’arancia, anche tutti i giorni, è una bevanda molto salutare. Ma attenzione: la vitamina C contenuta nella spremuta – o assunta in dosi maggiori con un integratore – non aiuta ad ammalarsi di meno. Gli studi scientifici ci dicono infatti che la vitamina C può essere d’aiuto nel prevenire il raffreddore solo in alcune persone a rischio: chi vive in condizioni di freddo estremo, chi fa sport estremi e nei fumatori. Inoltre, se assunta all’inizio di un raffreddore, non ha alcun effetto nei confronti della durata o dell’intensità della malattia.

Per ammalarsi meno bisogna prendere un farmaco che stimola il sistema immunitario

Il sistema immunitario del bambino funziona fin dai primi giorni di vita. Come già detto, il bambino piccolo che frequenta l’asilo si ammala spesso perché deve imparare a difendersi dai virus che circolano nella comunità. Inoltre, la maggior parte degli studi scientifici disponibili ci dicono che gli immunostimolanti non hanno molto effetto sulla frequenza delle infezioni.

Se la febbre dura più di 3 giorni bisogna prendere l’antibiotico

Questa indicazione veniva data in passato per distinguere un’infezione virale (che deve fare il suo decorso) da un’infezione batterica (che beneficia di una terapia con antibiotico). Attenzione però: molte malattie infettive virali in realtà possono durare 4 giorni, o anche 5, 6 o 7 (come ad esempio nel caso dell’influenza). In questo caso l’antibiotico non serve a nulla! È sempre il medico che deve capire se l’infezione è dovuta a un virus o a un batterio (indipendentemente dalla durata della febbre) e, in base a questo, valutare l’eventuale opportunità di una terapia antibiotica.


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