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“Prega, che le cose migliorano”

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Mário Scandiuzzi - pubblicato il 01/06/20

La preghiera è un rimedio che cura molti mali, ma si deve basare su almeno tre pilastri

Una volta ho letto una frase che mi è rimasta impressa nella memoria: “Prega, che le cose migliorano”.

La preghiera è un rimedio che cura molti mali, ma si deve basare su almeno tre pilastri: umiltà, perseveranza e fede.

Nel Vangelo di Matteo (15, 21-28), Gesù viene avvicinato da una donna che chiede una cura per la figlia, “tormentata da un demonio”. Inizialmente Gesù non risponde agli appelli della donna, e lei continua a insistere, finché Egli risponde: “Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele”. La donna non desiste e si prostra ai piedi di Gesù chiedendo aiuto, ma Lui continua a rifiutare dicendo: “Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini”. La risposta della donna è una lezione di fede: “Dici bene, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.

Perché Gesù all’inizio è rimasto in silenzio di fronte alla richiesta di quella madre e poi ha dato una risposta così dura?

Gesù conosceva certamente il cuore e l’intenzione di quella madre che pregava per la figlia, e voleva “testare” la sua fede e la sua umiltà.

Possiamo trarre grandi insegnamenti da questo passo: la donna si è fatta piccola davanti a Gesù, si è umiliata riconoscendosi incapace di risolvere il problema della figlia e credendo, avendo fiducia nel fatto che Gesù avrebbe risposto alla sua richiesta. Nonostante i rifiuti di Gesù, che prima ha taciuto e poi ha detto che avrebbe dovuto salvare gli ebrei, la donna non ha desistito, ha avuto perseveranza nella preghiera.

Se avete bisogno di una grazia, allora, pregate. Pregate con fede, con perseveranza e con umiltà, perché Dio, “se schernisce gli schernitori, fa grazia agli umili” (Prov 3, 34).

Nella sua prima lettera, San Pietro ha scritto: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi” (1 Pt 5, 6-7).

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