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Chi “ha parlato per mezzo dei profeti”

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Wellcome Images - CC BY 4.0

Padre Patrick Briscoe - pubblicato il 30/05/20

Nel Credo non c'è una sola parola fuori posto o frutto del caso

Quando recitiamo il Credo la domenica a Messa, è facile che le parole ci sfuggano dalla bocca come il gorgoglio di un ruscello di campagna. Se però facciamo attenzione, le verità che proclamiamo iniziano ad assomigliare più a una cascata impetuosa. Ogni frase del Credo è stata pensata, meditata e affinata nei primi secoli della vita della Chiesa. Non c’è un’unica parola che sia fuori posto o semplice frutto del caso.

Quando permettiamo alla nostra mente di assaporare le parole che pronunciamo, ci sono intuizioni sorprendenti che aspettano pazientemente di ricevere la nostra attenzione. Con l’aiuto dello Spirito Santo, che ci ricorda ciò che Cristo ci ha insegnato e ci aiuta a comprendere la pienezza di quella verità, possiamo sempre trovare un significato più profondo nelle parole che pronunciamo.

Uno dei miei passi preferiti del Credo riguarda lo Spirito Santo, quando diciamo che “ha parlato per mezzo dei profeti”. Nonostante l’espressione laconica, si tratta di parole impegnative. Sono una dichiarazione del fatto che l’Antico Testamento è ancora importante per noi, migliaia di anni dopo la sua prima rivelazione al popolo ebraico.

Nei primi tempi del cristianesimo c’era chi respingeva i valori di questi scritti, pensando che il Nuovo Testamento fosse tutto quello di cui avevamo bisogno. Alcuni cristiani oggi hanno un’idea simile, forse nascosta sotto una vaga concezione per cui il “Dio dell’Antico Testamento” è negativo mentre Gesù è buono. Quando diciamo che lo Spirito santo ha parlato per mezzo dei profeti, però, ci ricordiamo che questi antichi scritti hanno ancora qualcosa da insegnarci, se ci lasciamo istruire dallo stesso Spirito che li ha ispirati.

Sulla via di Emmaus, Gesù inizia a insegnare alla Chiesa come comprendere le dichiarazioni profetiche dello Spirito Santo:

“«O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano” (Lc 24, 25-27).

Dopo la sua Ascensione, Gesù ha mandato lo Spirito Santo alla Chiesa per portare avanti quest’opera di interpretazione.

Lo stesso Spirito che ha parlato attraverso i profeti e ha ispirato gli apostoli e i loro compagni a mettere per iscritto gli insegnamenti di Cristo. Come ci ricorda il Vangelo di Giovanni, però, sarebbe impossibile trascrivere pienamente le profondità della rivelazione di Cristo: “Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero” (Gv 21, 25).

Un modo in cui lo Spirito Santo ci parla attraverso i profeti oggi è mediante la liturgia della Chiesa. Nei canti, nelle preghiere e nelle letture della Messa troviamo continuamente parole e idee tratte dalle Scritture che ci fanno approfondire il mistero di Cristo.

La domenica di Pasqua, ad esempio, le prime parole che ascoltiamo a Messa sono tratte da uno dei Salmi: “Sono risorto e sono sempre con te”. Lo Spirito Santo ha pronunciato queste parole attraverso il salmista profetico, e le ha ripetute guidando la Chiesa a sceglierle per la liturgia. Quando cantiamo queste parole la domenica di Pasqua, l’ispirazione dello Spirito Santo continua a risuonare, aiutandoci a intendere questo salmo come una profezia della resurrezione di Cristo. Mediante questa parola profetica, sentiamo Gesù che ci parla con la sua voce, assicurandoci non solo che è risorto dai morti, ma anche che è ancora con noi nell’Eucaristia.

I cristiani oggi non si aspettano alcuna nuova profezia: Dio si è già rivelato completamente con il suo Verbo, che si è fatto carne attraverso lo Spirito Santo. Ci aspettiamo, però – e veniamo rassicurati al riguardo -, la guida e l’ispirazione continua dello Spirito Santo nei nostri tentativi di entrare nel mistero della rivelazione di Dio. Partecipando alla liturgia della Chiesa, leggendo le Scritture e trascorrendo del tempo nella preghiera personale, veniamo continuamente invitati a ricevere il dono e la guida dello Spirito Santo.

Signore, manda il tuo Spirito, e rinnova la faccia della terra!




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