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Alcolismo: il lato oscuro della vulnerabilità

ADDICTION

Axel Bueckert - Shutterstock

Orfa Astorga - pubblicato il 27/05/20

Alcune riflessioni della lotta di Carlos per una nuova vita dopo aver attraversato un processo di disintossicazione

“Dopo essermi sforzato di vivere e di proiettare un’immagine di maturità ed equanimità nella mia impresa, all’improvviso ho fatto una scenata rimproverando un subordinato e gettando la mia ventiquattrore a terra davanti a tutti. Sono stato inopportuno. Non sono né voglio essere così”.

Così si è espresso un uomo che aveva appena superato la quarantina. Carlosera alcolizzato. Aveva trascorso il fine settimana prima della scenata bevendo da solo, ignorando i reclami e l’angoscia della sua famiglia. Il giorno dopo, con le capacità cognitive indebolite e dopo aver assunto molta caffeina, si è presentato al lavoro.

Mi ha raccontato che quando era giovane pensava che consumare alcool non avesse su di lui le conseguenze che aveva sugli altri, per cui ne ha aumentata l’assunzione, per rilassarsi o per divertirsi un po’ con gli amici.

In varie occasioni ha provato ad allontanarsene, pensando che avrebbe potuto riuscirci da sé. E ci riusciva per un po’ con l’allegra sicurezza che gli dava la “certezza” che il problema fosse scomparso per sempre… Ma non passava molto tempo che tornava a ricaderci, trovandosi indifeso di fronte alla sua debolezza. “Come può aver più potere una sostanza della mia volontà?”, si chiedeva.

Ma il problema non era solo l’alcool. C’era in lui una vulnerabilità ignorata, in cui quel volere e non potere in realtà era un volere senza volere, un atteggiamento con cui affrontava la vita.

Era sempre più immerso nel lato oscuro della sua vita, e la ripetizione delle condotte negative ha influito sulla sua capacità fisica, psicologica ed emotiva. Ciò che è certo è che in quella dimensione oscura si possono identificare disturbi le cui cause possono essere alterazioni chimiche cerebrali, stress provocato dall’ambiente circostanze, tratti della personalità, eredità genetica essendo ad esempio più inclini a certe dipendenze o certi disturbi della condotta.

Nel suo caso si trattava di un cattivo uso della sua libertà. Scoprirlo e ammetterlo era per Carlos la metà della soluzione del problema, perché veniva da una famiglia con forti precedenti di alcolismo. È quindi nato con una vulnerabilità che ignorava, e contro la quale aveva scommesso – e stava perdendo.

È stato quando ha preso coscienza del fatto che la sua esistenza era segnata che ha scoperto che qualsiasi “sorso”, per quanto piccolo, lo avrebbe gettato nuovamente in una situazione in cui avrebbe potuto perdere tutto. La sua lotta avrebbe dovuto essere decisa, per restare sobrio le 24 ore successive, per il resto della sua vita.

Uscire dal tunnel era possibile, come per chi soffre di una malattia cronica degenerativa e sapendolo segue un rigido regime alimentare, di esercizio e farmaci, riuscendo a condurre una vita normale.

Ecco alcune riflessioni nella sua lotta per una nuova vita dopo un processo di disintossicazione:

  • Essere consapevoli del fatto che la nostra libertà non dev’essere determinata dalla predisposizione genetica o dalle circostanze della nostra vita.
  • Ricominciare ogni giorno con il riconoscimento volontario della nostra vulnerabilità.
  • Nutrire sempre un sano timore di fronte al ricordo delle proprie cadute.
  • Valorizzare ogni giorno ciò che si è ottenuto con lo sforzo, mettendo al primo posto l’amore e la sicurezza della propria famiglia.
  • Evitare la superbia e rifuggire ogni occasione di rischio.
  • Per compensazione si ha la possibilità di raggiungere virtù preziose e di essere migliore di un’altra persona priva di quella vulnerabilità.

Non si esclude che di fronte alle tentazioni e alla vulnerabilità Carlos abbia delle ricadute, dovendo reagire senza permettere che l’errore abbia conseguenze maggiori. In questo modo riuscirà a uscire gradualmente dalla sua dipendenza. Ci riuscirà se di fronte a una caduta non si stupirà né rimarrà turbato, ma troverà il coraggio di ricominciare con determinazione e umiltà.

La sua lotta è appena cominciata.

L’alcool, le droghe, la pornografia, la voglia di adrenalina, il gioco d’azzardo o le infedeltà sono condotte che si verificano nel contesto del cattivo uso della libertà, ma esiste sempre la possibilità di uno contesto in cui questa è limitata e si richiede un aiuto specializzato.


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