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5 lezioni da portare con noi dopo la quarantena

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Michael Rennier - pubblicato il 27/05/20

A breve riprenderemo la nostra routine, ma non c'è motivo di abbandonare alcune abitudini acquisite negli ultimi mesi

In qualche modo, gli ultimi mesi sono diventati un ritiro spirituale involontario. Non ci siamo iscritti, ma ne avevamo bisogno.

Ho letto libri che cercavo di leggere da anni. Trascorro interi pomeriggi seduto su una poltrona di vimini in giardino. Giro senza meta con il mio bambino ed esaminiamo da vicino tutti i fiori. Ci fermiamo e li annusiamo a uno a uno, dicendoci quanto sia meraviglioso ogni profumo.

Non penso a niente in particolare. Non sto risolvendo problemi o svolgendo attività accademiche. Sto solo contemplando la vita. Vedo quanto sia bello sentire il sole sulle braccia, come sono benedetto per il fatto di essere vivo. In un giorno normale, pieno di lavoro e occupazioni, non penserei a nulla di tutto questo. E allora, almeno per me, questo ritiro forzato ha apportato grandi benefici.

Ciò non vuol dire che la vita ora sia normale o debba essere considerata ideale da oggi in poi. Sono particolarmente consapevole del fatto che la mia esperienza felice non assomigli affatto a quella di molte altre persone, per le quali questo periodo è stato difficilissimo per via di malattie, solitudine, tristezza o difficoltà economiche. Non posso non notare che anche molti dei miei vicini stanno adottando nuove routines. Più persone escono a passeggiare la sera, si siedono in giardino con i familiari e giocano con i figli. Nonostante le difficoltà, lo spirito umano è sempre stato capace di affrontare una situazione negativa e di trasformarla in senso positivo. Riusciamo a vincere il male e a creare bellezza dove sembra esserci solo sofferenza. Le famiglie hanno l’opportunità di avvicinarsi.

Abbiamo la possibilità di capire ciò che è davvero importante nella vita.

Prima o poi cominceremo a riprendere la routine abituale, ma non c’è motivo di abbandonare totalmente le abitudini adottate negli ultimi mesi. Prima di aprire le ali per uscire dal nido e dimenticare tutto di questa strana vita parallela che abbiamo vissuto, può essere utile pensare ad alcune lezioni che porteremo con noi da questa esperienza.

1 Annoiarsi

Annoiarsi è una sensazione strana. Oggi pomeriggio mi sono messo a leggere la biografia di una donna nata per lo stile di vita tipico della quarantena. Dopo un’ora mi sono stancato di leggere. Ho guardato i miei figli e li ho invitati a giocare con me, ma invano. Ho cercato di riprendere a leggere, ma mi sono limitato a guardare la pagina. Ho chiuso il libro e ho visto le foglie tremare sotto la brezza. Come gli antichi, ho analizzato il cielo in cerca di segni. Non so esattamente perché fossi annoiato. Per me la noia è una sensazione come di prurito, come se dovessi fare qualcosa ma non c’è niente da fare. La noia è un prodotto del vizio di essere occupati. Negli ultimi mesi questo vizio è stato stroncato. Non ho fatto molto questo pomeriggio, ma ero contento. In futuro non voglio che le mie giornate continuino ad essere così in modo indefinito, ma un pomeriggio pigro di tanto in tanto per rimanere a casa a leggere, uscire con la famiglia o semplicemente rilassarsi è un’abitudine che vorrei custodire.

2 Trascorrere più tempo con la famiglia

Non ho mai capito l’importanza delle feste di compleanno in famiglia finché non siamo stati impossibilitati a riunirci per festeggiare. In passato ci sono stati tanti fine settimana in cui mi sono permesso di essere così occupato da dimenticare perfino di telefonare ai miei nonni. Anche con i miei figli non passavo abbastanza tempo. Sì, li porto a tutti gli allenamenti e alle partite e li guardo giocare. Cerco di essere il più coinvolto possibile nella loro vita, ma negli ultimi mesi, senza attività organizzate, ho avuto la possibilità di conoscerli in modo diverso. Abbiamo giocato a carte, lavato insieme i piatti dopo cena, chiacchierato e giocato a pallone in giardino. Non voglio arrivare alla fine della mia vita e pentirmi di non aver dato abbastanza tempo alla mia famiglia. Stare con i miei cari è una vera benedizione.

3 Rallentare

Come la maggior parte della gente, la mia vita è stata sempre accuratamente programmata. Essere organizzato mi permette di lavorare bene e di allevare una famiglia con sei figli. Ma questo ha un costo. Nella programmazione quotidiana rigorosa c’è un’implacabilità che dopo un po’ esaurisce la persona. Rallentare è stato molto positivo. È come se mi fosse stato tolto un peso dalle spalle. Il mio cronoprogramma di lavoro è tornato a funzionare, e a breve riprenderanno le partite di calcio dei miei figli, ma una cosa che ho imparato è che forse è un bene eliminare le attività in eccesso. Non voglio tornare a uno stile di vita frenetico. Voglio avere la possibilità di rallentare.

4 Le piccole cose sono meglio di quello che pensiamo

Non sto cercando di difendere una questione politica o economica quando dico che le piccole imprese si sono rivelate incredibilmente vitali e che dovrebbero essere protette. Abito in un quartiere con varie piccole imprese, e quello che è diventato sempre più ovvio è che quelle attività sono molto più del denaro che implicano – sono persone. Vederle lottare è particolarmente difficile, perché i proprietari e quanti vi lavorano sono nostri vicini, e il loro contributo dà vita al nostro vicinato. È diventato più importante che mai continuare a sostenere quelle piccole imprese, perché sono più essenziali di quello che sembravano.

5 La Chiesa è essenziale

Nelle ultime settimane ho dovuto mandar via i miei parrocchiani dalle nostre Messe. È stata la cosa più difficile che abbia mai dovuto fare. So che molti piangevano per il fatto di non poter andare a Messa. Sono affamati a livello spirituale, e non riescono ad aspettare di poter tornare. Nella nostra comunità siamo estremamente benedetti perché le chiese stanno a riaprendo, ma so che in altri luoghi la lotta spirituale continua. Confido che un giorno, in un futuro non molto lontano, avremo l’opportunità di andare di nuovo a Messa tutti i giorni, se lo vorremo. Prego di ricordarmi degli ultimi mesi quando mi sveglierò e sarò stanco e senza voglia di andare in chiesa.

Sono certo che ci siano molti altri momenti e molte altre lezioni rivelatrici che potreste condividere con noi, modi in cui questa esperienza impegnativa ha illuminato la vostra vita in questi ultimi mesi.

Quanto alla strana sofferenza che stiamo vivendo, anche questa deve passare, ma facciamo sì che le buone abitudini conquistate in questo periodo non vadano perdute.


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