Prodotta in crowdfunding, “The Chosen” è disponibile online e su appThe Chosen (L’Eletto), serie rivoluzionaria sulla vita di Gesù con effetti visivi, drammaturgia e fotografia che non hanno nulla da invidiare alle grandi produzioni, “diventerà senz’altro l’opera più nota e celebrata nella storia dei media cristiani”, prevede MovieGuide, affiliata della Commissione Cristiana per Film e Televisione, negli Stati Uniti.
La serie è stata lanciata dalla piattaforma di streaming statunitense VidAngel e racconta la storia di Cristo attraverso gli occhi dei suoi seguaci. Si può assistere alla serie attraverso l’applicazione The Chosen o il sito. Questo video spiega come accedere ai contenuti:
La parte iniziale della serie è stata lanciata da una campagna di finanziamento collettivo, il crowdfunding, che ha raccolto più di 10 milioni di dollari da 16.000 investitori. Secondo VidAngel, più di un miliardo di persone in tutto il mondo ha assistito alla serie.
Il regista Dallas Jenkins, che si descrive come un evangelico che crede nella Bibbia, ha parlato con Aleteia alla fine dello scorso anno.
Com’è stata l’uscita di The Chosen?
È difficile lanciare qualcosa con un nuovo piano di distribuzione per un mercato assai conteso, soprattutto con un budget ridotto. È stato finanziato con una raccolta fondi, e quindi abbiamo dovuto fare grande attenzione al momento di spendere. Ci sta volendo un po’ perché le persone conoscano la serie e sappiano come assistervi, ma finora la reazione è stata incredibile. Le persone la stanno guardando varie volte e organizzano perfino incontri per vederla in gruppo.
Quali sono state le sfide principali?
Quanto tempo ha? Tutto il progetto è stato una sfida, dall’inizio della campagna di raccolta fondi alle riprese in Texas di una storia svoltasi duemila anni fa in Medio Oriente. Nulla è stato facile in nessuna fase, ma vedere i risultati incoraggianti, con i primi quattro episodi pronti, e battere il record di raccolta fondi… Abbiamo imparato a ballare secondo la musica.
Cosa pensa che diventerà questo lavoro? L’ha descritto come una serie che permette di analizzare davvero i personaggi…
Sì, è così. Credo che se si guarda alla vita di Gesù attraverso gli occhi di chi lo ha conosciuto si possa rimanere colpiti e cambiare. La cosa migliore sarebbe realizzare una serie con varie stagioni, per avere il tempo di conoscere i personaggi e identificarsi con loro, e per approfondire quelle incredibili storie bibliche.
Cosa può dirci delle riprese e del cast?
Abbiamo girato la prima stagione in Texas, con un misto di piattaforme di suoni e studio in mezzo al nulla per ricreare Cafarnao. Quanto al cast, ci siamo concentrati sul fatto di trovare l’interprete migliore per ogni ruolo. Non stiamo cercando celebrità, e stiamo facendo quello che possiamo per garantire di essere più fedeli possibile all’ambiente e all’epoca, e quindi gli unici caucasici sono i soldati romani.
Come attesta l’autenticità delle Scritture?
I miei collaboratori ed io abbiamo iniziato prendendo come base le Scritture, e ci siamo confrontati con il rabbino messianico Jason Sobel, il sacerdote cattolico David Guffey e il docente di Vangelo dottor Doug Huffman. Non concordiamo necessariamente in tutto a livello teologico, è ovvio, ma crediamo tutti che la Scrittura sia la Parola di Dio. Abbiamo cercato di prendere in considerazione tutto il contesto biblico, storico e culturale man mano che sviluppavamo le storie, e di garantire che le storie parallele che aggiungevamo fossero fedeli alle intenzioni della Scrittura.
Cosa riguarderà la prossima serie di episodi, e quando vuole lanciarla?
La prima metà della stagione consiste nell’incontro di Gesù con i suoi fedeli, ma vediamo anche personaggi come Nicodemo, Matteo e Simone prima del loro incontro con Cristo, e quindi gli eventi e le chiamate hanno un impatto ancor maggiore. Nella seconda stagione ci sono alcuni momenti forti, e siamo molto emozionati all’idea.