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2 momenti della vita di Maria in cui ha avuto bisogno di ancora più fede

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Pascal Deloche I GODONG

La veste bianca e lo scialle rosso: così ci è stata tramandata l'immagine dell'"abbigliamento" di Gesù durante la Passione.

Jovens de Maria - pubblicato il 23/05/20

di João Antônio Johas

Abramo è considerato un uomo dalla fede incrollabile, nostro padre nella fede, per la sua dedizione totale a Dio, al punto da essere disposto all’“assurdità” di sacrificare suo figlio se fosse stato ciò che Dio voleva.

Fortunatamente, per Abramo è stato solo un “test”, e Dio ha preservato Isacco dal sacrificio.

Maria, dall’altro lato, è stata sottoposta a un test ancor più rigoroso. Suo figlio è morto in segno di sacrificio, e nonostante questo lei è rimasta salda nella fede. Ma questo sacrificio non è stato il primo episodio in cui ha dimostrato la sua fede. Per tutta la vita, Maria ha avuto fede e l’ha coltivata, perché all’ultimo momento potesse manifestare la solidità di una fede provata.

Potremmo parlare di tutti gli episodi in cui appare Maria e vedere in che misura gli atteggiamenti che ha o le cose che dice esprimono la sua fede. Ne citeremo due che richiamano la nostra attenzione in modo particolare. Sono i passi che dicono che Maria “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”.

Vediamoli.

“Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo” (Lc 2, 19)

Il contesto è quello della nascita di Gesù. I pastori avevano ascoltato cose grandiose sul bambino direttamente dagli angeli. Tutti si stupivano. L’atteggiamento di Maria è quelli di conservare le parole e meditarle nel proprio cuore. Cos’ha a che vedere con la fede?

I pastori hanno detto che suo figlio era il Salvatore atteso. A questo potremmo unire l’annuncio dell’angelo Gabriele nove mesi prima, sul fatto che suo figlio era figlio dell’Altissimo e che il suo regno non avrebbe avuto fine. Tutte queste promesse erano invisibili in quel momento. Maria aveva davanti a sé un bambino, fragile come qualsiasi piccolo, bisognoso della sua protezione. Tutte le informazioni che ruotavano intorno a quello che stava accadendo andavano al di là della sua comprensione. E tuttavia lei ha confidato, ha custodito le parole, le meditava. Le risposte sarebbero giunte col tempo e con la perseveranza.

Spesso nella nostra vita vogliamo risposte immediate. Non sarà una manifestazione profonda di mancanza di fede in un Dio provvidente? Se Dio si prende cura di tutto, perché dobbiamo avere tutte le risposte?

L’atteggiamento di Maria ci aiuta sicuramente a vivere meglio il dono della nostra fede.

“Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2, 51)

Il capitolo è lo stesso, ma il contesto è diverso. Gesù viene ritrovato nel Tempio dopo tre giorni, e come risposta ai genitori preoccupati dice: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?” Qualunque genitore può immaginare la difficoltà di Maria e Giuseppe nell’ascoltare queste parole.

Ancora una volta, a Maria viene richiesto un approfondimento della fede. Dopo l’accaduto, Gesù è andato a casa e si è mostrato sottomesso, ma quell’episodio mostrava che non era un bambino come gli altri. Forse Maria avrà ricordato la profezia di Simeone al Tempio, quando le aveva detto che una spada le avrebbe trafitto il cuore, e ha iniziato a sentire la spada in quelle incomprensioni.

Serve molta fede per andare avanti tra difficoltà e incomprensioni. La tentazione di voler controllare tutto, soprattutto ai giorni nostri, è molto forte, ma il fulcro della vita cristiana è avere al centro Dio, che va sempre al di là dei nostri calcoli e pronostici.

Dio ci sorprende sempre. Papa Francesco ci invita insistentemente a permettere di lasciarci sorprendere da Lui. Per questo, bisogna avere la fede che Maria ha dimostrato in questo episodio.

Tutta la vita di Maria è stata una vita di fede. Una fede viva, incarnata, che la lanciava nell’avventura di confidare in Dio, anche di fronte alle difficoltà che affrontava circa l’incomprensione di suo Figlio.

Auguriamoci di poter imparare con lei a confidare sempre in Gesù, soprattuttto nei momenti in cui Egli ci presenta una logica molto diversa da quella mondana a cui siamo abituati.

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