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9 suggerimenti per la novena di Pentecoste, da iniziare questo venerdì

CHRZEST W DUCHU ŚWIĘTYM
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David G. Bonagura, Jr. - pubblicato il 22/05/20
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Possiamo imparare non solo dagli insegnamenti degli apostoli, ma anche dalla situazione che hanno vissutoChiusi in casa. Lontani dagli amici. Terrorizzati da una minaccia esterna. Apprensivi nei confronti del futuro. I cattolici di oggi hanno veramente molto in comune con gli apostoli dopo l’Ascensione del Signore al Cielo. Nove giorni dopo gli apostoli, illuminati dallo Spirito Santo a Pentecoste, sono usciti dal loro isolamento per andare in missione allo scopo di convertire il mondo.

Sembra che le similitudini tra la situazione degli apostoli e la nostra finiscano qui. Mentre termina l’obbligo di rimanere chiusi in casa, usciamo timidamente, ancora non liberati dall’ansia, e in alcuni luoghi non ancora in grado di ricevere i sacramenti. Piuttosto che infiammati dallo Spirito, ci sentiamo arsi dal coronavirus. Piuttosto che proclamare Cristo, ci lamentiamo della nostra sorte.

Abbiamo però una cosa in comune con gli apostoli che è fin troppo facile trascurare: se abbiamo ricevuto il sacramento della Confermazione, fluisce in noi lo stesso Spirito che hanno ricevuto gli apostoli. La Confermazione è la nostra Pentecoste, che ci rafforza con i sette doni dello Spirito Santo – sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio.

Finché rimaniamo in stato di grazia, possiamo invocare questi doni ogni volta che lo desideriamo – quando abbiamo un’occasione di proclamare la fede, o ogni volta che questa viene sfidata. È così che imitiamo gli apostoli, anche se i nostri esigui contributi non hanno gli stessi segni decisivi sul mondo.

Per secoli i cattolici hanno anticipato la Pentecoste con una novena da recitare per la venuta dello Spirito. Quest’anno, mentre preghiamo, possiamo anche compiere nove azioni modellate in base alle circostanze uniche che stiamo vivendo, che mettono in azione la grazia della Confermazione che già abbiamo.

1 Antico Testamento

Leggete l’Antico Testamento. Quando Pietro ha offerto alla Chiesa la prima omelia di tutti i tempi la mattina di Pentecoste, ha citato l’Antico Testamento che Cristo aveva realizzato. Non possiamo apprezzare pienamente la nostra salvezza se non consideriamo le sue radici scritturali nell’antico Israele. Oggi possiamo approfittare della lettura del Libro di Giosuè, che racconta l’ingresso di Israele nella Terra Promessa. Mentre leggiamo, possiamo far nostro l’ammonimento di Dio a Giosuè: “Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai” (Giosuè 1, 9).

2 Battesimo

Ricordate il vostro Battesimo. Dopo che Pietro aveva parlato, la gente fu colpita al cuore e chiese cosa dovesse fare. “Pentitevi e fatevi battezzare”, dichiarò Pietro. Noi che siamo già stati battezzati possediamo un’impronta permanente sulla nostra anima che ci segna per Cristo. Mediante il Battesimo abbiamo Dio come Padre e Cristo come fratello. Di fronte alla tribolazione, veniamo consolati sapendo che qualunque cosa ci accada apparteniamo a Lui.

3 Coscienza

Esaminate la vostra coscienza: il pentimento che chiede Pietro non è un evento che accade una volta per tutte, ma qualcosa di quotidiano. In questo periodo in cui non è facile confessarsi, dobbiamo essere responsabili dei nostri peccati e chiedere a Dio la sua misericordia.

4 Contattate

Contattate qualcuno con cui non parlate da un po’. Infiammati dallo Spirito, gli apostoli sono andati ad annunciare Cristo a un mondo che ancora non lo conosceva. Possiamo portare la pace di Cristo a qualcuno con una semplice telefonata per dire “Ti ho pensato e ho pregato per te”.

5 Date testimonianza

Trovate un modo creativo per testimoniare Cristo. La Pentecoste è il compleanno della Chiesa, perché ha inviato i primi testimoni di Cristo a convertire il mondo. Possiamo essere testimoni anche dalle nostre case, mettendo un’immagine di Gesù come Divina Misericordia sulla nostra porta o alla finestra.

6 Trovare Maria

Recitate il Rosario. Aspettando la Pentecoste, gli apostoli hanno pregato insieme a Maria, la madre di Dio. Da bambini corriamo istintivamente da nostra madre nei momenti di difficoltà. Perseverare nelle nostre difficoltà attuali recitando il Rosario ci mette nel grembo di Maria, nostra madre, che ci mostra meglio di chiuque altro come centrare la nostra vita su Gesù.

7 Scegliere un apostolo patrono

Pregate un apostolo la cui storia vi risuona in modo particolare. La quarantena vi ha creato problemi a livello lavorativo ed economico? Pregate San Matteo, ex esattore. Avete problemi a riconoscere la Provvidenza di Dio in questi momenti? Pregate San Filippo, che ha presto identificato Gesù come il profeta, per poi essere rimproverato da Lui nell’Ultima Cena per non aver capito. Gli apostoli erano persone normali, speciali non di per loro, ma grazie allo Spirito. Con la grazia di Dio, anche noi possiamo essere trasformati.

8 Lasciate che lo Spirito vi insegni

Invocate i doni intellettuali dello Spirito Santo. Il Battesimo ci ha dato i sette doni dello Spirito Santo, che la Confermazione ha poi rafforzato in noi. Quattro appartengono all’intelletto: sapienza, scienza, consiglio e intelletto. Chiedete allo Spirito di aiutarvi a vedere la volontà di Dio per voi in questa pandemia e di andare avanti.

9 Non abbiate paura

Vincete la paura. Lo Spirito Santo ci dà la forza per vivere la nostra fede tra le prove della vita. L’incertezza del momento presente può provocare paura e disperazione. Lo Spirito ci aiuta a superare queste tentazioni quando ricordiamo che i cattolici non possono sfuggire la croce, che è stata il mezzo mediante il quale Cristo ha conquistato il mondo. A Pentecoste preghiamo, pieni del fuoco dello Spirito, la più ironica delle preghiere: “Ave, o Croce, unica speranza!”

David G. Bonagura, Jr. è autore del libro “Steadfast in Faith: Catholicism and the Challenges of Secularism”.