Non è Lui ad aver bisogno di una squadra migliore di Public Relations; siamo noi che dobbiamo capire lo Spirito Santo
Siete stanchi di trovare giustificazioni per Dio?
Considerate questa conversazione immaginaria…
LORO: “Cosa c’è di tanto grande nel fatto di essere cristiani?”
VOI: “Noi cristiani siamo gioiosi perché ‘il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’. Ciò vuol dire che il Figlio di Dio è diventato il Figlio di Maria, ed è diventato un essere umano come noi”.
LORO: “Me lo puoi presentare? Mi piacerebbe stringergli la mano!”
VOI: “Beh… Lui non è più qui. Cioè, è qui, ma in un modo speciale che non si può vedere. E dovrebbe essere meglio così. Gesù è tornato in Cielo, ed è una cosa così grande che la celebriamo in modo solenne, che la Chiesa dice che è un giorno santo di precetto, tranne quando non lo è…”
LORO: “Fammi capire bene. La cosa migliore del cristianesimo è il fatto che il Figlio di Dio è diventato un essere umano per poter condurre una vita realmente umana che la gente potesse vedere, sentire e toccare, ed è anche splendido che ora non si possa vedere, sentire o toccare perché è tornato in Paradiso, da dove presumibilmente governa il mondo a distanza”.
VOI: “È meglio che Gesù vada al Padre, perché se va via verrà lo Spirito Santo e ci consolerà. E allora capisci che il fatto che Gesù sia tornato in Cielo è in realtà un guadagno”.
LORO: “Oh! Lo Spirito Santo è il premio di consolazione per la partenza di Gesù. Posso incontrarlo? Posso stringergli la mano?”
VOI: “No, non puoi stringere la mano dello Spirito Santo. Ma lo Spirito è grande, e aiuta i credenti a compiere dei miracoli!”
LORO: “Tu compi dei miracoli?”
VOI: “Puoi andare avanti senza miracoli, ma lo Spirito Santo dà saggezza, consiglio, sapienza e conoscenza”.
LORO: “Ogni cristiano è quindi saggio?”
Di fronte a ripetute domande particolari, ci sembra di dover trovare delle scuse per Dio, perché non sembra che sia all’altezza della sua reputazione e della sua “letteratura promozionale”. È una cosa superflua. La tentazione di trovare delle giustificazioni per Dio emerge quando non capiamo la fede.
Questa settimana ci viene detto di celebrare l’Ascensione di Cristo, anche se sembra una netta perdita. Come può l’Ascensione significare altro se non “Gesù se n’è andato”? Cerchiamo allora di consolarci per l’apparente perdita di Gesù dicendo che è necessaria perché lo Spirito Santo possa venire, ma non siamo davvero sicuri di cosa significhi.
E allora ci ritroviamo nella falsa posizione di “celebrare” la scomparsa di Gesù all’Ascensione, e poi ci si aspetta che “celebriamo” la Pentecoste, la venuta dello Spirito Santo, i cui effetti, oserei dire, non sono sempre ovvi. Se è così che capiamo la fede, allora non stupisce che manchiamo di gioia e di speranza.