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Siete stanchi di trovare delle giustificazioni per Dio?

Jesus Christ

Sergey-73 | Shutterstock

padre Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 19/05/20

Non è Lui ad aver bisogno di una squadra migliore di Public Relations; siamo noi che dobbiamo capire lo Spirito Santo

Siete stanchi di trovare giustificazioni per Dio?

Considerate questa conversazione immaginaria…

LORO: “Cosa c’è di tanto grande nel fatto di essere cristiani?”

VOI: “Noi cristiani siamo gioiosi perché ‘il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’. Ciò vuol dire che il Figlio di Dio è diventato il Figlio di Maria, ed è diventato un essere umano come noi”.

LORO: “Me lo puoi presentare? Mi piacerebbe stringergli la mano!”

VOI: “Beh… Lui non è più qui. Cioè, è qui, ma in un modo speciale che non si può vedere. E dovrebbe essere meglio così. Gesù è tornato in Cielo, ed è una cosa così grande che la celebriamo in modo solenne, che la Chiesa dice che è un giorno santo di precetto, tranne quando non lo è…”

LORO: “Fammi capire bene. La cosa migliore del cristianesimo è il fatto che il Figlio di Dio è diventato un essere umano per poter condurre una vita realmente umana che la gente potesse vedere, sentire e toccare, ed è anche splendido che ora non si possa vedere, sentire o toccare perché è tornato in Paradiso, da dove presumibilmente governa il mondo a distanza”.

VOI: “È meglio che Gesù vada al Padre, perché se va via verrà lo Spirito Santo e ci consolerà. E allora capisci che il fatto che Gesù sia tornato in Cielo è in realtà un guadagno”.

LORO: “Oh! Lo Spirito Santo è il premio di consolazione per la partenza di Gesù. Posso incontrarlo? Posso stringergli la mano?”

VOI: “No, non puoi stringere la mano dello Spirito Santo. Ma lo Spirito è grande, e aiuta i credenti a compiere dei miracoli!”

LORO: “Tu compi dei miracoli?”

VOI: “Puoi andare avanti senza miracoli, ma lo Spirito Santo dà saggezza, consiglio, sapienza e conoscenza”.

LORO: “Ogni cristiano è quindi saggio?”

Di fronte a ripetute domande particolari, ci sembra di dover trovare delle scuse per Dio, perché non sembra che sia all’altezza della sua reputazione e della sua “letteratura promozionale”. È una cosa superflua. La tentazione di trovare delle giustificazioni per Dio emerge quando non capiamo la fede.

Questa settimana ci viene detto di celebrare l’Ascensione di Cristo, anche se sembra una netta perdita. Come può l’Ascensione significare altro se non “Gesù se n’è andato”? Cerchiamo allora di consolarci per l’apparente perdita di Gesù dicendo che è necessaria perché lo Spirito Santo possa venire, ma non siamo davvero sicuri di cosa significhi.

E allora ci ritroviamo nella falsa posizione di “celebrare” la scomparsa di Gesù all’Ascensione, e poi ci si aspetta che “celebriamo” la Pentecoste, la venuta dello Spirito Santo, i cui effetti, oserei dire, non sono sempre ovvi. Se è così che capiamo la fede, allora non stupisce che manchiamo di gioia e di speranza.

Dobbiamo capire l’Ascensione per poter accogliere l’autentica consolazione dello Spirito Santo che intende Cristo.

L’Ascensione prova che la carne umana può stare di fronte alla gloria di Do. Il completamento della missione di Cristo, la perfezione dell’Incarnazione, richiede che Cristo ascenda per poter aprire le porte del Paradiso e permettere così che un vero uomo, con corpo e anima, stia di fronte a Dio senza vergogna. Cristo ci chiama a fare lo stesso. Ci chiama a lasciarci indietro i limiti di questa vita a favore della presenza gloriosa di Dio.

L’Ascensione non segna la perdita di Gesù, quanto piuttosto un guadagno di speranza perfetta. Visto che Cristo è tornato dal nostro Padre celeste, sappiamo che la vita umana, in corpo e anima, ha un’identità, una dignità e un destino che il mondo non può offrire. Non siamo stati lasciati orfani mentre ci prepariamo in questa vita per la nostra realizzazione in quella futura, una vita resa possibile dalla Passione, Morte, Resurrezione e Ascensione del Signore.

Cristo è ancora all’opera, attaverso le membra del suo Corpo, la Chiesa. Per essere suoi strumenti efficaci e suoi testimoni credibili ci viene dato lo Spirito Santo.

La Domenica di Pentecoste dobbiamo celebrare, perché ci è stato dato tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere fedeli a Cristo. Attraverso il potere dello Spirito Santo, il nostro Padre Celeste ha fatto risorgere Gesù dai morti. Mediante il potere di quello stesso Spirito Santo, il nostro Padre Celeste ci chiama alla gloria. Dobbiamo quindi essere un popolo di speranza, gioia e gratitudine.

Preghiamo tra ora e Pentecoste per tre grazie.

Preghiamo per ricevere la luce, perché gli occhi della nostra mente e del nostro cuore possano aprirsi.

Preghiamo per diventare luce, di modo che gli altri possano vedere la via che porta al Paradiso.

Preghiamo per ricevere forza, per poter perseverare fino alla fine.

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