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Il segreto per vivere bene che Dio ha rivelato agli eletti

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Champaigne, Philippe de. 1602-1674

Lorena Moscoso - pubblicato il 19/05/20

I 10 comandamenti: comprendere il senso della legge cristiana

Per molti la legge ha una connotazione negativa. Siamo nati nella legge, con norme che ci dicono quello che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo evitare. Per il cristiano, però, la legge deriva da un contesto molto più profondo.

Dio ha scelto tra tutte le nazioni della Terra un popolo, che sarebbe diventato il Suo popolo: Israele. Non era il migliore di tutti, né il più numeroso, ma era quello eletto.

Aveva promesso ad alcuni uomini di questo popolo di renderlo potente e di dargli, nel tempo, un grande profeta, che avrebbe portato la Sua Parola al mondo.

Mantenendo la Sua promessa, dopo molti anni, quando Israele era caduto in schiavitù, ha deciso di ascoltare i suoi lamenti e di liberarlo.

Con grandi prodigi e potere, lo ha fatto uscire dall’Egitto e lo ha portato nel deserto, e ha camminato con lui per 40 anni verso il suo destino: la terra promessa, Canaan.

Sempre presente, lo guidava con la nube durante il giorno e con il fuoco di notte.

L’Onnipotente andava davanti, vegliando sul popolo, nutrendolo, esortandolo, presentandogli delle sfide perché accorresse a Lui ed Egli potesse offrirgli tutto ciò di cui aveva bisogno.

Il popolo non poteva comprendere nel suo cuore la grandezza dell’amore di questo Dio, ed era piuttosto ingrato nel suo procedere, ma Dio era fedele, e restava giorno e notte davanti ai Suoi.

Israele conquistava ogni nazione, come gli aveva promesso Dio. È diventato un popolo numeroso e potente. Sotto la nube, Dio si è rivelato come il Dio altissimo, il Dio di tutto il creato, colui che era, è e sarà.

Ma non solo. Ha anche lasciata scritta sulla pietra la propria legge; sulla pietra perché fosse permanente e invulnerabile nei secoli dei secoli. Era questo il segreto della vita che si doveva rispettare.

L’ha donata al Suo popolo, perché, rispettandola, potesse vivere dignitosamente, potesse mantenere la sua libertà e possedere la terra promessa.

Rispettando la legge avrebbe mantenuto la sua libertà, il suo benessere e la sua terra. Se non avesse rispettato quella legge che gli permetteva di vivere dignitosamente come nazione santa di Dio avrebbe trovato inevitabilmente la schiavitù e la miseria.

Le cose oggi non sono diverse. La legge di Dio è permanente, incisa nella pietra, e la sua vigenza è eterna. Se rispettiamo la legge scegliamo la vita. La legge ci invita a incontrare nuovamente Dio, che viene sempre da noi.

La promessa resta vigente. Siamo cresciuti in quantità fino a diventare una Nazione numerosa quanto le stelle del cielo, e siamo il Suo popolo pellegrino.

Quelle parole incise nella pietra risuonano così:

“Ascolta, popolo mio: io sono il tuo Dio, quello che ti ha fatto uscire dalla schiavitù. Sono qui. Questo è il decalogo sotto il quale devi vivere i tuoi giorni:

Primo, ama Dio al di sopra di tutte le cose. Non dovrai avere niente di più prezioso di me nella vita. Riconosciti piccolo, allontanando il tuo sguardo da te stesso mi troverai come Padre.

Secondo, non nominare il mio nome invano. Sarò sempre al tuo fianco, sono testimone dei tuoi giorni. Non mancare al tuo Dio, a tuo Padre.

Terzo, santifica le feste. Renditi mio popolo rendendo grazie per le benedizioni, i doni e le grazie che ricevi. Questo ti renderà mio figlio amato.

Quarto, onora tuo padre e tua madre. Obbedisci. Questo ti insegnerà ad essere grato nei confronti di coloro che ti hanno dato la vita.

Quinto, non uccidere. Non porre fine alla vita di nessuno dei tuoi fratelli, perché la vita mi appartiene. Io, creatore della vita, la concepisco e la formo, e ho contato i giorni di ciascuno dei miei figli.

Sesto, non commettere atti impuri. Allontanati da quei costumi imparati da altri popoli. Sono lonani dal mio, che è santo e cammina verso la santità. Tu sei il mio popolo.

Settimo, non rubare. Come ho provveduto quando hai attraversato il deserto, in questo peregrinare, Dio tuo Padre provvederà. In me avrai l’abbondanza, perché “tu sei mio figlio, non mio schiavo”.

Ottavo, non dire falsa testimonianza e non mentire. Il tuo Dio è il Dio della verità, la menzogna è opera del principe della menzogna. Metti avanti la verità.

Nono, non permettere pensieri impuri. Non negozierai con nulla che ti renda impuro. Io sono un Dio fedele nell’amore, e lo stesso sarai tu, perché solo Dio è perfetto, e sei stato chiamato alla stessa perfezione nell’amore.

Decimo: non desiderare i beni altrui. Io sono il tuo bene più grande, e il tuo cuore dev’essere riposto in me”.

“Ricerca pure nei tempi antichi, che furono prima di te, dal giorno che Dio creò l’uomo sulla terra; chiedi da un’estremità dei cieli all’altra: «Ci fu mai cosa grande come questa? Si udì mai cosa simile a questa? Ci fu mai un popolo che abbia udito la voce di Dio che parlava dal fuoco come l’hai udita tu, e che sia rimasto vivo?” (Dt. 4, 32 – 33)

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