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Fare queste 5 cose rivoluzionerà la vostra vita

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 19/05/20

10 comandamenti dimenticati della legge dell'amore per seguire i passi di Dio

Gesù mi invita a prendermi cura dell’amore nella mia vita:

“Se mi amate, osserverete i miei comandamenti… Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.

L’amore è la chiave di tutti i segreti dell’animo umano. È la chiave che apre tutte le porte, l’unica cosa che può rialzarmi dalla polvere dell’agonia, dell’angoscia e della delusione, della stanchezza nei confronti della vita.

Sogno un amore puro, incondizonato, forte e tenero. Un amore che non si dia mai per vinto. Non un amore che crei dipendenze e renda la mia vita un carcere senza misericordia.

Ho visto troppi rapporti viziati e malati. Relazioni che si rompono per egoismo. Sono stato testimone di molti amori immaturi e poco generosi. Amori che non permettono che l’altro cresca.

Spesso mi si è riempita la bocca di un amore che non placa la fame dell’anima. L’amore indica il compimento dei comandamenti di Dio. L’amore rende facile seguire il suo volere.

Ma non è tutto così semplice. Il mio cuore è una scatola piena di sorprese. Tante volte faccio ciò che non voglio e non realizzo quello che desidero. Come dice Goethe, “Ah! Nel mio petto vivono due anime, l’una vuol separarsi dall’altra”.

Sono diviso dentro. Amo Dio e non seguo i suoi mandati, anche se sono un cammino di saggezza. Non faccio quello che mi conviene e finisco per fare esattamente il contrario. La mia vita è così vana, e la mia volontà così povera. Come leggevo giorni fa:

“Se ti manca qualcuno, chiamalo. Se vuoi incontrare qualcuno, invitalo. Se vuoi essere compreso, spiega. Se hai delle domande, ponile. Se non ti piace qualcosa, dillo. Se qualcosa ti piace, manifestalo. Se vuoi qualcosa, chiedilo. Se ami qualcuno, diglielo”.

Sono una scatola piena di contraddizioni. Desidero qualcosa e non lo dico. Amo qualcuno e non glielo esprimo. Desidero qualcosa e nessuno lo sa. Taccio pensando che gli altri dovrebbero intuirlo.

Amo Dio e gli uomini, ma non si nota nell’inconsistenza delle mie azioni vuote. Vago come un ubriaco seguendo una direzione che non mi conviene.

Vorrei avere il cuore al posto giusto. Tutto in ordine. Tutto controllato. Ma non ci riesco.

ZMĘCZENIE
Christian Erfurt/Unsplash | CC0

Se amo Dio custodirò i suoi comandamenti. Se lo amo davvero, la mia vita varrà la pena. I comandamenti sono la via giusta per me.

Come quando mia madre mi chiedeva qualcosa quando ero piccolo e io lo consideravo un peso. Non lo volevo, non desideravo obbedire, ma dovevo farlo.

Non voglio amare ciò che desidero, ma quello che è un bene per me. È così con le cose, con i progetti, con le persone.

Posso sbagliare e porre il mio cuore nel luogo non desiderato. Vivo legato a cose che mi tolgono la pace. Mi sembrano le più importanti della vita, ma mi stanno schiavizzando.

In quest’epoca di pandemia che vivo le mie priorità si alterano. Sembrava facile vivere prima di questo presente tanto strano. Allora sembravo avere chiari le mie priorità, i miei amori, le mie opzioni di vita.

Ora si è spezzato tutto come un vaso di porcellana, e sono incapace di unire i pezzi. È curioso, quando qualcosa smette di starmi davanti agli occhi e di presentarsi come la cosa più preziosa smetto di valorizzarla.

Prendendo la distanza opportuna, torno a mettere le cose al proprio posto, ma nel momento della decisione, quando il tempo sembra scarso e devo decidere cosa mi conviene, in quel momento di tensione non prendo la decisione corretta.

È troppo vicino l’oggetto del mio desiderio, quello che muove la mia anima attraverso i miei occhi, e mi ritrovo cieco. Non riesco a uscire da me stesso, non riesco ad avanzare al di là di ciò che è immediato.

Opto per quello che non è bene per me e sono precipitoso. Cosa mi chiede Dio?

1. Di amarlo sopra ogni cosa.
2. Di rispettare i suoi desideri quando mi sussurra all’orecchio ciò che vuole per la mia vita.
3. Che sia fedele agli amori che ho e che mi danno vita.
4. Che curi il mio corpo, la mia anima, la mia pace. Che mi lasci del tempo per il silenzio, per il lavoro, per l’ozio.
5. Che sappia scegliere ciò che è giusto per non arrecare danno al mio prossimo, colui che mi è accanto.

San Francesco di Sales me lo ha fatto vedere chiaramente:
“Tra chi è compreso nella parola ‘prossimo’, non c’è nessuno che abbia più diritto a questa definizone di chi convive con noi”.

Le persone prioritarie nella mia vita sono quelle più vicine. Forse prima dava importanza agli altri, alle persone lontane, a quelle che incontro sul lavoro. Vivevo per le mie storie, concentrato su me stesso e non sui miei cari.

Ora che il tempo si ferma e mi mette a confronto con la verità della mia vita, quali sono i comandamenti di Dio che spesso dimentico?

1. Amare il mio prossimo come me stesso. Curarlo come la luce dei miei occhi. Cercare la sua felicità prima della mia.
2. Saper fare della rinuncia un cammino sacro.
3. Essere integro, fedele, coerente, tutto d’un pezzo. Onesto.
4. Fare della gioia la caratteristica della mia vita.
5. Vivere pensando a dove posso servire anziché cercare continuamente di essere servito.
6. Tenere per me le critiche distruttive. Non vivere parlando dei difetti visibili degli altri.
7. Rinunciare alle mie paure e offrirle a Dio ogni mattina.
8. Imparare a confidare, perché quel Dio che mi ama tanto non ha dimenticato i miei passi.
9. Saper condividere il mio mantello con chi è nudo e dare la vita per chi non ha nulla.
10. Non cercare sempre di essere lodato, considerato e benedetto. E dedicarmi a benedire tutti coloro che Dio ha posto sul mio cammino.

Seguire i passi di Dio sembra così semplice, ma non lo è. Bisogna che il suo amore accenda la luce del mio sguardo per camminare.

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