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Essere testimoni è lasciarci cambiare nel profondo dall’amore di Dio

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Di Zurijeta - Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 18/05/20

Non è una nostra performance, ma un'azione dello Spirito. Non è dare il buon esempio, ma fare spazio alla misericordia che cambia il nostro cuore.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza;
e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi.
Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.
E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.
Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato». (Gv 15,26-27.16,1-4a.)

“Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio”. Il vangelo di oggi ci spiega per bene come funziona la dinamica della testimonianza, infatti la prima nota degna di attenzione è che la radice della testimonianza affonda la sua opera nello Spirito e non semplicemente nel buon esempio dei testimoni. Anzi dovremmo dire che la testimonianza cristiana non ha nulla a che fare con il buon esempio. Si diventa testimoni quando si fa spazio nel proprio cuore all’esperienza dello Spirito che grida “Abbà Padre” e ci attesta che Gesù è Suo Figlio la Misericordia concreta attraverso cui noi siamo salvi.

Ma se questo che abbiamo appena detto può sembrarci astratto vorrei usare un’immagine più esistenziale per spiegare questa dinamica: chi si sente amato ha addosso una luce diversa senza nemmeno accorgersene. L’amore infatti non è uno sforzo, una performance nostra, l’interpretazione di un personaggio. Se si è amati lo si è punto e basta, e ciò che da questo amore nasce ne è la spontanea conseguenza. In questo senso la testimonianza è permettere all’Amore di Dio (lo Spirito Santo) di raggiungere la parte più profonda e significativa di noi, il cuore, e proprio lì operare un cambiamento che da quel momento in poi ci rende diversi, cioè testimoni. Allora non importa più quello che succede intorno a noi, perché chi si sente amato può affrontare tutto quello che accade. Ma se quello che accade mette in discussione l’amore allora lì si che dobbiamo preoccuparci. Il Vangelo di oggi ci dice chiaramente di non trasformare in ostacolo, in scandalo, le cose che ci succedono. Cioè il Vangelo ci chiede di non lasciare che quello che ci succede metta in discussione il saperci amati. “Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato. Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi”.

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