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Perché la vostra salute spirituale dovrebbe essere una priorità nella malattia

pope JOHN PAUL II

DERRICK CEYRAC | AFP

Philip Kosloski - pubblicato il 16/05/20

San Giovanni Paolo II esortava chi soffre a porsi le domande più importanti della vita e a non trascurare la propria salute spirituale

Quando ci ammaliamo, spesso l’unica cosa a cui pensiamo è la nostra salute fisica. Vogliamo migliorare e tendiamo a dimenticare tutte le altre aree della vita.

San Giovanni Paolo II credeva però che la malattia sia proprio il momento adatto per porsi alcune delle domande più importanti dell’esistenza, approfondendo la propria vita spirituale.

Lo spiegava nel suo Messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Malato 2005:

“L’annuale celebrazione della Giornata Mondiale del Malato offre a tutti la possibilità di comprendere meglio l’importanza della pastorale della salute. Nella nostra epoca, segnata da una cultura imbevuta di secolarismo, si è talora tentati di non valorizzare appieno tale ambito pastorale. Si pensa che altri siano i campi in cui si gioca il destino dell’uomo. Invece, è proprio nel momento della malattia che si pone con più urgenza il bisogno di trovare risposte adeguate alle questioni ultime riguardanti la vita dell’uomo: le questioni sul senso del dolore, della sofferenza e della stessa morte, considerata non soltanto come un enigma con cui faticosamente confrontarsi, ma come mistero in cui Cristo incorpora a Sé la nostra esistenza, aprendola ad una nuova e definitiva nascita per la vita che mai più finirà”.

Quando siamo malati, ci troviamo sempre di fronte alla possibilità della morte. Può far paura, ma per il cristiano dovrebbe anche favorire pensieri pieni di speranza:

“In Cristo sta la speranza della vera e piena salute, la salvezza che Egli porta è la vera risposta agli interrogativi ultimi dell’uomo. Non c’è contraddizione fra salute terrena e salute eterna, dal momento che il Signore è morto per la salute integrale dell’uomo e di tutti gli uomini”.

Gesù è la risposta alla malattia, alla sofferenza e alla morte. Solo Lui può offrirci la pace nei periodi di incertezza, e lasciarci intravedere la gloria che verrà.

“Configurandoci al mistero di Cristo crocifisso e risorto, lo Spirito ci apre fin d’ora alla gioia che raggiungerà la sua pienezza nell’incontro beatificante col Redentore. In realtà, l’essere umano non aspira ad un benessere solo fisico o spirituale, ma ad una “salute” che s’esprima in un’armonia totale con Dio, con se stesso e con l’umanità. A questo traguardo si giunge soltanto attraverso il mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo”.

Se siamo malati o stiamo provando un grande dolore, non dimentichiamo la nostra salute spirituale e uniamoci a Gesù sulla croce, che ci offre tutte le risposte di cui possiamo avere bisogno.

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