3 Rimodellate i vostri pensieri per incoraggiare voi stessi e la vostra famiglia
Il “rimodellamento del pensiero” è uno strumento psicologico particolarmente utile per i genitori durante la quarantena. L’idea di base è rendere le chiacchiere negative che si fanno con se stessi qualcosa di incoraggiante e positivo, e quando viene messa in pratica l’effetto si nota.
“I genitori devono essere consapevoli del proprio stato mentale. Quali sono i messaggi e i pensieri che stiamo abbracciando?”, chiede Schroeder. “Ad esempio, i genitori potrebbero pensare ‘Sto impazzendo! Non ce la faccio!’, ma dobbiamo fare attenzione a non aderire a questo pensiero, o a non permettere che sia quello che ci diciamo in continuazione. Iniziate a credere a quello che dite a voi stessi”.
Schroeder incoraggia i genitori a sostituire questi pensieri negativi con dialoghi interiori che affermino la propria capacità di perseverare in questa esperienza.
“Cambiate questo pensiero con ‘È un periodo molto stressante, ma ci sono delle cose che posso fare meglio’, o ditevi ‘Ho affrontato cose difficili già in passato. Ce la posso fare’. In questo periodo vogliamo lasciare ai nostri figli un’eredità di resilienza, non di ansia. E tutto inizia con quello che diciamo a noi stessi”.
Un altro esempio di rimodellamento del pensiero potrebbe essere il passaggio da “Sono chiuso dentro” a “Posso concentrarmi sulla casa e sulla famiglia”, o da “Voglio solo fare cose normali” a “Non vedo l’ora di fare cose normali e sarò grato quando potrò farle di nuovo, ma sto anche cercando motivi per essere grato ora”.
4 Gestite il messaggio
Strettamente collegato al rimodellamento dei propri pensieri è la gestione del messaggio che presentiamo ai nostri figli.
“Viviamo un periodo caratterizzato da grande ansia, ma il modo in cui approcciamo i nostri fgli è davvero importante”, sostiene Schroeder.
“Pensate al modello che rappresentiamo per loro, al modo in cui agiamo e pensiamo di fronte ai bambini. Concentratevi sui messaggi relativi a quello che possiamo controllare, anziché a quelli su ansia e paura”.
Potreste far sì che ogni membro della famiglia condivida qualcosa per cui è grato ogni giorno, o dire ai vostri figli “Sono felice che abbiamo più tempo per stare insieme”. Molte famiglie stanno creando una capsula del tempo che aiuta i bambini ad abbracciare i messaggi positivi per questo periodo, come passare da “Sono chiuso in casa” a “In casa sono al sicuro”.
Gestire il messaggio significa non solo l’esempio che si dà ai propri figli, ma i media che si consumano.
“Mi preoccupo del fatto che le famiglie si dedichino troppo ai media in questo periodo. Quello che assumiamo è quello che poi trasmettiamo”, ricorda Schroeder, che incoraggia i genitori a controllare le notizie una volta o due al giorno, senza cercare di seguirle in modo ossessivo. “Se leggete e guardate molte notizie che provocano ansia, farà male al vostro stato mentale. Attenzione a quello che consumate, perché finirà per penetrare in voi”.