Yann Destal (autore, compositore ed interprete, già leader del gruppo universalmente celebre “Modjo”) e Pauline, sua moglie (nonché cantante) hanno raccontato ad Aleteia la loro toccante conversione spirituale. Una testimonianza a due voci accattivante e in presa diretta.
Longilinea e graziosa lei, dai lineamenti angelici; sguardo chiaro e capelli scuri lui, l’aria rock e chic al contempo. Sposati da più di un anno, Pauline e Yann sono bellissimi. Originali e commoventi, testimoniano senza filtro la loro fede entusiasta e gioiosa, irradiata dalla bellezza e dalla giovinezza della loro coppia. Impreziosita peraltro dal talento musicale valso a Yann, già cantante del gruppo Modjo, il successo planetario di Lady.
Nella famiglia di Yann, non si parla molto della fede né della religione, al punto che egli stesso non sa se si sia mai posta la questione dell’esistenza di Dio. E tuttavia, egli si ricorda della nonna che gli insegnava a recitare il Padre Nostro prima di andare a dormire, verso l’età di 4 anni. Gli parlava pure dell’angelo custode. Yann si ricorda che visse alla presenza del suo protettore invisibile. Soprattutto, sente che c’è come uno sguardo benevolo, sopra di lui, che non lo lascia mai e che segue da testimone il film della sua vita. Crescendo, quella presenza restò come una buona stella verso la quale ci si volgeva nei momenti particolarmente gioiosi o tristi.
Modjo, dal successo di “Lady” alla conversione
Molto presto, Yann comprese di essere dotato per la musica. Seguì dei corsi di solfeggio e studiò anzitutto il flauto, poi altri strumenti. Nella sua scuola di musica, in mezzo agli altri constatò le proprie particolari capacità. Già da allora comprese che un talento è un dono immeritato, ma solo più tardi – scoprendo la fede – avvertì la responsabilità di orientare a Dio il dono artistico ricevuto alla nascita, perché proprio da Dio gli veniva. È all’età di 22 anni che Yann, ancora studente, incontrò Romain Tranchart. Insieme fondarono il gruppo Modjo. Nel 2000 Lady, prima canzone del gruppo, divenne rapidamente un successo mondiale. In poche settimane la melodia gira tutto il mondo e si impone al primo posto di tutte le hit-parade: in Europa scavalca anche Madonna. Poi il successo si estende ovunque nel mondo. Speravano di vendere qualche migliaio di esemplari, e invece i CD comprati furono due milioni.

Questo successo planetario e precoce scombinò un po’ tutto. Modjo si diffuse in tutte le discoteche di Europa e di Asia, da Ibiza a Tokyo passando per Mosca e Tel Aviv. In quel momento, Yann ringraziò la sua buona stella, perché la musica divenne “ufficialmente” il suo mestiere. Per molto tempo, la giovane star lasciò a sonnecchiare la sua ricerca di Dio… fino al giorno in cui aprì a caso un libro… di Pascal. I suoi Pensieri gli avrebbero allora sconvolto la vita. Il filosofo cristiano lo sedusse «con la sua fede, così forte, di una virilità scandalosa» – ci ha detto pieno di ammirazione Yann.
Sono stato subito affascinato da questo soldato di Cristo che comincia il libro lavando la faccia agli atei che tanto facilmente si accontentano della vita così come sembra stare “tutta qui”.
Una lettura che risuonò in lui come una “autorizzazione” a credere e a impegnarsi senza freni nel cammino verso Dio. Il musicista lesse e rilesse ogni paragrafo del libro, si annotò sul computer i passaggi che gli sembravano essenziali e così facendo giunse a copiarne quasi la metà.
Come la maggior parte delle persone attorno a me, non sapevo davvero chi fosse Gesù, non sapevo neanche che fosse Dio fatto uomo!
Quando ne concluse la lettura, al ritorno da un viaggio rivide Pauline. Già all’epoca stavano insieme, e lui la mise a parte della sua scoperta: «La religione cristiana… è quella vera!». Yann proseguì le sue letture cristiane: divorò le opere di Gustave Thibon e della filosofa Simone Weil…
Entusiasta, prese l’argomento con Pauline, ma con prudenza per timore che si scavasse un fossato tra loro se uno avesse creduto e l’altra no:
La fede è una tale rivoluzione nel cuore… temevo che Pauline mi vedesse come un monaco se ne avessi parlato troppo spesso.

Pauline, il colpo di fulmine con Gesù
Prima di vivere una bella storia d’amore con Yann, la cantante Pauline era cresciuta nei pressi di Troyes in una famiglia sconnessa da qualsiasi spiritualità:
Non sapevo niente su Dio, su Gesù, non avevo mai sentito parlare dell’Evangelo. La realtà, così come mi veniva presentata, era strettamente materiale. Ne avevo profondo tedio. All’epoca ero affascinata dagli ufo, dal cosmo, dai fantasmi e in generale dal paranormale.
Pauline amava guardare le stelle. Con la sua amica dell’epoca cercava risposte ai misteri dell’universo, s’inventava teorie fantasiose e adolescenziali. Non sapeva ancora che la vita interiore esiste davvero, l’avrebbe scoperto più tardi.
Innamorandosi di Yann, Pauline si lasciò “risvegliare” da lui:
Mi raccontava le sue letture, mi spingeva a pormi delle domande… Ho scoperto con lui che ci si poteva esplorare interiormente. Cominciava una vita nuova. Prima di incontrare Dio, ero disconnessa dal mondo. Praticamente, avevo l’impressione di non esistere. La scuola, la vita in società, il lavoro, il futuro che il mondo propone… tutto questo mi sembrava assurdo. Era il vuoto.
E allora, da brava figlia della mia generazione, facevo tutte le sciocchezze che si potessero immaginare. Rubavo, mentivo, giocavo tiri mancini agli altri… Cercavo dappertutto qualcuno che mi fermasse e a cui finalmente potessi obbedire, e non lo trovavo da nessuna parte. Questo l’ho capito dopo la mia conversione.
La conversione di Pauline le cadde addosso dal cielo, tutta di botto.
È stato terrificante: avevo 24 anni. Ero come uno zombie quando Dio mi si è manifestato. Mi ha come chiamata, ma non ero pronta: è stato uno sconvolgimento totale. Pensare a Dio e prendere coscienza che mi vedeva da dentro è stata una cosa troppo violenta, è stato troppo presto.
Sentì che nella sua vita tutto sarebbe cambiato, e Pauline non si sentiva ancora pronta.
Una sera, Yann e lei guardavano insieme Ben Hur, il famoso kolossal anni ’60 magistralmente interpretato da Charlton Heston. L’apparizione di Cristo nel corso di una delle scene del film la sconvolge. Allora chiese a Yann: «Ma chi è Gesù?». Prudentemente, Yann, propose di cercare insieme un film sull’argomento. Incapparono in “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli.
È stato come un colpo di fulmine per il personaggio di Cristo: mi ha rassicurata con la sua umanità. Dio si rivelava prossimo, e anche vulnerabile! A partire da quel momento ho detto a Dio: «Ok, ci sto. Ti dico sì».
Tutto cambiò radicalmente. Pauline scoprì l’Evangelo e un altro modo di vedere la vita: infinitamente più ricco, bello, vero… infinitamente altro. La sua vita ne fu trasfigurata.
Verso il sacramento del matrimonio
Poco tempo dopo codeste conversioni “miracolosamente sincronizzate” nella coppia, Yann sentì la chiamata al matrimonio.
Intuitivamente, sapevo da sempre che il matrimonio era quel che avrebbe dato a una coppia la sua forma perfetta, realizzata, ma non sapevo perché. Con Dio presente nelle nostre vite, la cosa mi si è fatta evidente.
Da parte sua, e prima della sua conversione, Pauline non vedeva il senso dello sposarsi:
A che serve? Poi si divorzia… e comunque è solo un contratto amministrativo…
Fu solo dopo la sua prima confessione che le si pose la questione:
Ho deciso di confessarmi, per la prima volta nella vita. Non sapevo esattamente come fare, e allora ho chiesto al prete di aiutarmi: mi ha posto domande sulla mia vita. Le ho detto tra l’altro che avevo un compagno e che vivevo con lui. Mi ha detto: «Sapete di vivere nel peccato? D’ora in poi dovrete vivere come fratello e sorella, fino al matrimonio».
Sorpresa: Pauline non capisce, ignora completamente la nozione di peccato. Solo che «se Dio ce lo dice, allora bisogna sposarsi», conclude semplicemente. La sera stessa, spinta dal sacramento della confessione e dalle parole del prete, butta nella conversazione l’idea del matrimonio.

Per i due la cosa si era fatta chiara: decisero allora di prepararsi al matrimonio. Nel loro quotidiano, continuarono ad approfondire la loro fede mediante letture appassionate: la Bibbia, Storia di un’anima [Teresa di Lisieux, N.d.T.], L’imitazione di Cristo… Guardarono dei video online e scoprirono la preghiera e la messa. Poco a poco, i due promessi sposi si consolidarono nella gioia di diventare “praticanti”. Il loro tempo di preghiera quotidiano si allungava settimana dopo settimana. Scelsero di vivere i sette mesi di preparazione al matrimonio nella continenza.
Certo è stato difficile, ma al contempo abbiamo scoperto la comunione con la volontà di Dio, ed è stata una gioia offrirgli quel sacrificio. Nel corso dei mesi ci siamo resi conto che la cosa ci rendeva sempre più vicini, effettivamente come fratello e sorella.
Durante la messa del loro matrimonio, celebrata il 7 luglio 2018, Yann e Pauline ebbero l’impressione di vedere tutta la corte celeste cantare e volare attorno a loro. La gioia era perfetta: quella della benedizione della loro unione da parte di Dio, diventato roccia del loro reciproco amore. Più di un anno dopo, parlavano all’unisono del loro matrimonio come di una chiamata a diventare santi. Una incredibile scuola di santità, in cui si esercitano il perdono, la carità, l’umiltà.
Ci intratteniamo a vicenda con le nostre riflessioni, ci si aiuta a progredire, a scoprire Dio attraverso tutti gli eventi della vita quotidiana.
E donde comincia l’esercizio?
Dio è in tutto quel che si fa l’uno per l’altro. Quest’armonia tra noi è la meravigliosa conseguenza di tale sforzo. Questo ci spinge a perdonare subito, e a donare ancora più prontamente. In realtà ogni atto d’amore per l’altro è un atto d’amore verso Dio.
La grazia
Certo, come in tutte le coppie Yann e Pauline attraversano momenti difficili, lotte talvolta molto dure. Tante sono le occasioni in cui ci si scopre «miserabili, deboli, feriti», e altrettante le volte in cui ci si scopre «nudi e poveri» davanti a Dio. Gesù è particolarmente attento in quei momenti – dicono i due. C’è però una regola: bisogna essere trasparenti, davanti a Lui, e aggrapparsi risolutamente a lui finché non passi la tempesta.
«Con Gesù, la nostra relazione è viva!», affermano Yann e Pauline, due testimoni di rara bellezza e talento. Un’ultima domanda prima di congedarli: dove trovano la loro forza e la loro gioia di vivere, così comunicativa? E i due, a una sola voce: «Gesù».
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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]