Da mesi si avverte dell'arrivo di una crisi economica tenendo conto dei livelli di debito pubblico e privato di fronte all'evoluzione della produttività delle economie avanzate del pianeta negli ultimi mesi
Vari organismi internazionali hanno avvisato degli indizi simili a quelli emersi prima della crisi del 2008.
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e la crescente ondata di protezionismo minacciavano di paralizzare gli eccessi della globalizzazione.
Il passaggio a una globalizzazione condizionata dall’impianto della tecnologia dell’informazione 5G implica un cambiamento geostrategico in cui la Cina può strappare l’egemonia economica e politica agli Stati Uniti.
In questo brodo di coltura di conflitto, un virus ci ha lasciati senza fiato.
Quando si pensava che fosse confinato alla regione dell’Hubei, le prime stime sull’impatto economico hanno riguardato la paralizzazione della produzione del gigante asiatico, come quella dei flussi commerciali e turistici.
L’OMS, però, avvertiva del rischio di una pandemia, e che il suo impatto avrebbe potuto essere di 570.000 milioni di dollari. All’improvviso, un virus che si presumeva confinato ha finito per confinare a sua volta tutto un pianeta nell’arco di poche settimane. Gli effetti non sono più rappresentati dalla rottura dei rapporti economici tra Paesi, ma si inoculano nelle strutture interne della produzione di ciascun Paese.
L’OCDE avverte che le restrizioni ai movimenti di persone, beni e servizi e le misure di contenimento applicate per far fronte alla pandemia di Covid-19 stanno facendo retrocedere il settore industriale non solo in Cina. L’impatto a livello globale è aggravato dal crollo nella fiducia negli affari.
L’OCDE ha considerato all’inizio uno scenario con un impatto temporale in cui il crollo grave si sarebbe verificato in Cina, con una crescita economica che si sarebbe ridotta del 5% rispetto a quella del 2019.
In questo scenario, il duro impatto si sarebbe esteso a Giappone, Corea e Australia, ma in seguito si sarebbe verificato un graduale recupero. Ci si sarebbe aspettati una diminuzione della crescita economica mondiale dello 0,5%, ma di fronte allo sviluppo della pandemia lo scenario è diventato molto diverso.
È uno scenario di contagio ampio in cui le economie avanzate vengono colpite da una crisi di fiducia, di consumo e di mobilità. Si stima che la pandemia di Covid-19 costerebbe 1,5 punti di crescita del PIL mondiale, ovvero 1.300 trilioni di dollari, 2280 volte quello che l’OMS aveva stimato per una pandemia in termini generali. Il recupero si dovrebbe verificare in modo molto graduale solo nel 2021.