Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 19 Aprile |
Aleteia logo
Spiritualità
separateurCreated with Sketch.

Il “click” che vi fa progredire nella vita spirituale

LITTLE GIRL

Di Happy Max - Shutterstock

padre Carlos Padilla - pubblicato il 09/05/20

Uscire da se stessi porta a un amore più maturo

Questo periodo che vivo mi invita a superare la mia tendenza all’individualismo e all’egoismo per acquisire uno sguardo più solidale e corresponsabile.

Nella fragilità della vita che conduco mi ritrovo pieno di paure ed egoismi. Penso a me prima che agli altri. Ricordo le parole di padre Josef Kentenich:

“Il progresso della nostra vita spirituale consiste, allora, nel porre sempre meno l’accento sulla propria soddisfazione, sulla propria felicità”.

Io, però, pongo l’accento su di me, su quello che voglio, di cui ho bisogno, che mi manca. Penso a come mi sento, a cosa mi succede, a come sto.

Parlo di quello che desidero, di quello che cerco. Il mio io ha più forza del noi, più forza degli altri che soffrono la malattia o la solitudine accanto a me.

Per me invento delle norme e delle esigenze. Agli altri, però, detto altre norme più esigenti. Mi risulta difficile cambiare i criteri che comandano la mia anima.

Tendo all’egoismo, a pensare a me, al mio mondo ristretto. Quello che riguarda i miei ha più importanza di quello che riguarda il mondo.

Come si può cambiare lo sguardo? Come riuscire a progredire nella mia vita spirituale?

SCALA PARADISO
Public Domain

Nel matrimonio accade qualcosa di simile. L’amore iniziale cerca la propria felicità, amando la vita dell’altro e desiderando che sia felice. È la prima fase necessaria per fare un salto rischiando pieno di fiducia.

L’amore, però, deve maturare, crescere, diventare più profondo e puro. Quando supero quel primo amore inizio a pensare prima all’altro che a me stesso. Aggiunge padre Kentenich:

“Con la dedizione a Dio, io stesso diventerò una personalità piena, matura. L’amore di benevolenza ama l’altro per se stesso, ovvero per l’altro; quando si tratta dell’amore di Dio, ama Dio per Dio stesso. Qui sulla Terra è impossibile raggiungere l’amore di benevolenza al suo massimo grado”.

Il mio amore può maturare. Posso cercare la felicità dell’altro più della mia. Posso pensare agli altri prima che a me stesso.

È un cammino che posso compiere quando mi dono a Dio. Mi abbandono nelle sue mani e lascio che Gesù cambi il mio cuore.

Mains ouvertes
Tonktiti - Shutterstock

Voglio pensare che il mio amore nei confronti di Dio sia oggi più maturo di quell’amore che ho conosciuto da giovane.

Voglio credere che il mio modo di amare le persone sia meno interessato ed egoista.

Voglio solo pensarlo, non so se sono arrivato ad accarezzare quell’amore maturo che desidero. Non so se penso sempre all’altro prima che a me.

Spesso vedo mie reazioni che mi scoraggiano. Cerco il riconoscimento in modo malato. Mi inquieta come mi trovo in ogni momento.

Se sono triste non posso continuare ad amare con la stessa forza. Se mi privano di quello che desidero di più, mi offusco e perdo il sorriso sulle labbra.

Scopro immaturità che mi fanno pensare che sono di nuovo all’inizio del cammino. Non è cambiato niente nella mia anima?

Magari questo tempo di crisi aumenterà la qualità del mio amore, la profondità, la maturità. Magari questo periodo, in cui mi viene richiesta una vita che non desidero, mi insegnasse a vivere in modo diverso, ad avere uno sguardo più ampio, più profondo!

Voglio che questo periodo di vita in intimità con i miei mi educhi, mi renda più libero e maturo e meno egoista. Non voglio vivere pensando solo a me.

E se perdessi quello che ho per amore del mio prossimo? Sono capace di rinunciare a ciò che è mio per amore? So mettere da parte le mie inclinazioni per amare i miei con tutta l’anima?

Voglio pensare agli altri senza pensare a quello che sto perdendo. Non voglio essere il centro, non voglio cercarmi. Voglio un amore generoso, altruista, abnegato.

Un amore di Dio in me che mi porta a desiderare il bene di colui che amo prima del mio. Che mi fa rallegrare delle gioie altrui.

E la sua tristezza provoca in me una compassione profonda. E mi commuovo. E penso di poter fare qualcosa per cambiare il suo stato d’animo. Esco da me stesso. Vinco in me quell’amore primitivo che vuole solo essere amato e voluto.

Diceva la protagonista di Piccole Donne: “Quello che mi importa è essere amata”. E la madre le rispondeva: “Ma non è lo stesso che amare”.

Voler essere amati è un passo iniziale, è quello che desidera ogni anima. Ma il salto di crescita avviene in me quando metto l’accento sull’amare, sul dare la vita, sul prendermi cura dell’altro. Quando non penso più tanto a me.

Tags:
vita spirituale
Top 10
See More