Il cardinale Angelo Bagnasco lascia. Il Papa indica Marco Tasca come nuovo arcivescovo di Genova. Bagnasco diventa così arcivescovo emerito, mantenendo l’incarico di capo della Conferenza episcopale europea.
Il suo successore è stato il generale dei frati conventuali, è padovano, e ha 63 anni. Quella di Francesco è una scelta di periferia, tipicamente in stile Bergoglio. E che arriva, in modo significativo, nel momento di una possibile svolta a Genova con il varo del nuovo Ponte (La Repubblica, 8 maggio).
La carriera tra i francescani conventuali
Padre Tasca è un frate minore conventuale nato a Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD), il 9 giugno 1957.
Tra i suoi maggiori incarichi, è stato Collaboratore della parrocchia di S. Giuseppe da Copertino, in Roma (EUR) dal 1983 al 1988; Rettore del Seminario Minore della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dal 1988 al 1994; dal 1994 è Rettore del Seminario Maggiore della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova.
È stato Guardiano del Convento dei Santuari Antoniani in Camposampiero dal 2001 al 2005; Ministro Provinciale della Provincia di S. Antonio di Padova dal 2005 al 2007; Ministro Generale dell’Ordine Frati Minori Conventuali per due sessenni dal 2007 al 2019.
“Il mio cuore sarà sempre aperto all’ascolto”
«Cari fratelli, fin da questo momento chiedo a Dio – e vi invito a chiedere con me e per me – che la mia missione tra voi sia caratterizzata dalla costante ricerca della comunione, del dialogo, della relazione fraternale», le prime parole del nuovo arcivescovo di Genova.
«Porto con me – prosegue monsignor Tasca – come povera dote ciò che ho cercato di imparare e di vivere in questi ormai quasi quarant’anni di vita religiosa francescana, che si riassume nella fraternità si legge nel messaggio inviato alla diocesi. Come vostro vescovo, desidero essere padre e fratello, con il cuore sempre aperto all’ascolto e all’accoglienza tanto di coloro che verranno a bussare alla mia porta, come – vorrei dire, soprattutto! – di coloro che, per qualunque ragione, si trovano o si sentono lontani dalla nostra comunità ecclesiale».
Il bilancio di Bagnasco tra lavoro e Ponte Morandi
L’ormai ex vescovo di Genova, il cardinale Bagnasco, ricorda così, i fatti salienti del suo mandato episcopale: «Tra i momenti di maggior difficoltà penso alla grande crisi economica che abbiamo vissuto con grande dignità, ma anche con grande sofferenza – racconta – le diverse alluvioni, la questione del Ponte Morandi che è stata una grande frattura che si sta ricomponendo rapidamente e in modo migliore di quello che ci saremmo potuti aspettare e poi il problema del lavoro che a Genova è particolarmente sentito».
«Dal punto di vista religioso – aggiunge – le piccole e grandi comunità cristiane che hanno tenuto molto bene grazie ai nostri sacerdoti, molto dediti al senso della Madonna, al senso della devozione alle parrocchie, molto seguite e custodite dai sacerdoti, ma anche dai laici».
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