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Se qualcuno ti domandasse perché leggi il Vangelo, cosa risponderesti?

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 07/05/20

Conoscere la vita di Cristo ci fa comprendere quali sono gli orizzonti e le scelte dentro cui si deve muovere la nostra vita.

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». (Gv 13,16-20)

“Un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato”. Il termine di paragone che Gesù pone nel vangelo di oggi ci aiuta a ridimensionarci nella maniera più giusta. Infatti molto spesso non riusciamo a capire a cosa dobbiamo rapportare la nostra vita per accorgerci se siamo o meno nella prospettiva giusta e soprattutto se stiamo diventando davvero ciò che siamo. Se qualcuno dovesse domandarci il motivo per cui leggiamo il vangelo noi dovremmo rispondere con l’intuizione di oggi. Scoprire la vita e le scelte di Cristo ci fanno comprendere quali dovrebbero essere gli orizzonti e le scelte dentro cui si dovrebbe muovere la nostra vita. E questo non perché dobbiamo “copiare” la sua stessa vita, le stesse cose che Egli ha fatto, ma dobbiamo imitarne la potenzialità, l’unicità, l’originalità. Gesù è stato unico e noi se vogliamo essergli simili dobbiamo non avere paura di essere unici, di emanciparci dalla logica della massa. Gesù si è sentito forte per la relazione che aveva con il Padre, noi per sentire la medesima forza dobbiamo rintracciare nella nostra vita quelle relazioni significative che ci fanno rimanere in piedi e che in ultima istanza sono relazioni che profumano di Lui. Chi, ad esempio, pensa che la sua realizzazione è nel non avere bisogno di nessuno, si mette contro ciò che Cristo ha mostrato per tutta la Sua vita, e cioè che si è fatto sempre bisognoso del Padre. Chi pensa che si è felici per ciò che si possiede si mette contro l’esempio che ci ha lasciato Cristo che ci ha mostrato che la gioia più grande è nel donare e non nel prendere. Chi passa la vita solo a difendersi dalla morte si mette contro l’esempio di Cristo che ci ha insegnato che se il chicco di grano che cade in terra non muore rimane solo, se invece muore porta molto frutto. Il Vangelo è la cartina di tornasole che getta sulla nostra vita il giudizio giusto su ciò che siamo e verso dove stiamo andando. Senza Vangelo rimaniamo in rapporto solo alle nostre convinzioni.
Giovanni 13,16-20

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