Non è che siate depressi, ansiosi o stressati da tutti i punti di vista. È che la quarantena rende le cose... strane
Congratulazioni, genitori! Siamo riusciti a superare il mese di aprile – probabilmente l’aprile più lungo della nostra vita. Se la vostra casa è un po’ come la mia, sta iniziando a sembrare meno l’ambiente di un insegnamento a distanza e più quello di una rivolta in un carcere. I bambini non ce la fanno più, e forse anche molti di noi.
Ecco qualche segno che può indicare se la quarantena ha messo o meno a dura prova i vostri nervi.
1 Mettete la punteggiatura nelle conversazioni orali
Ci sono poche cose per le quali sono grata in questo folle periodo quanto per il miracolo del dettato di testi. Risparmia letteralmente ore di digitazione, che si tratti di messaggi personali o di un’e-mail di lavoro mentre la cena fuma in modo allarmante in cucina. Dettare i testi è stata la mia salvezza, ma ha comportato una conseguenza curiosa. In quest’ultima settimana, mi sono ritrovata a mettere la punteggiatura alle conversazioni quotidiane. Non si trattava di testi o e-mail, ma di conversazioni reali con i miei figli o i miei genitori. Continuavo a dire cose del tipo “Hai finito i compiti di latino punto interrogativo?” All’inizio era quasi divertente, ma ormai dovrebbe allarmarmi… se ancora fossi in grado di spaventarmi per cose del genere.
2 Avete sviluppato abitudini alimentari nuove e insolite
Parlando in generale, non amo gli snack. È un’abitudine che ho eliminato anni fa e non sono mai tornata sui miei passi, ma stare a casa mi fa fare cose strane. Avere accesso h24 al frigorifero e alla dispensa – oltre a molti motivi di stress che mi spingono a cercare un conforto emotivo – mi ha portato a indulgere nuovamente negli snack. Non sono le scelte in sé ad essere negative, ma la loro combinazione. Mango e burro di noccioline? Fatto. Mandarini e arachidi? Anche. Fette di mela affondate nel budino al cioccolato? Mi vergogno profondamente di dire che sì, ho fatto anche quello. Sembrano quasi strane voglie da gravidanza ma senza una gravidanza reale. Spero che in futuro guardando indietro lo troverò divertente piuttosto che allarmante, ma credo che dipenda tutto da quando finirà la quarantena.
3 Avete un incubo ricorrente
Lo abbiamo tutti. Quello in cui state per sostenere un’interrogazione a scuola e all’improvviso abbassando lo sguardo vi rendete conto che siete nudi, o quello in cui state cadendo e vi svegliate un attimo prima di arrivare a terra. Il mio mi vede rincorsa da qualcosa e poi sentire le gambe intrappolate nel fango, e svegliarmi appena prima di essere catturata… o almeno era questo.
Ora, grazie alla quarantena ho un nuovo incubo ricorrente: sono in bagno e all’improvviso mi rendo conto di non aver terminato la mia ultima sessione di lavoro di Zoom – quella con 100 persone collegate. Aspetto con ansia che questo incubo termini con la fine della quarantena, perché mi spaventa.