Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

5 segni del fatto che la quarantena può mettere a dura prova i vostri nervi

FED UP

stockfour | Shutterstock

Calah Alexander - pubblicato il 07/05/20

Non è che siate depressi, ansiosi o stressati da tutti i punti di vista. È che la quarantena rende le cose... strane

Congratulazioni, genitori! Siamo riusciti a superare il mese di aprile – probabilmente l’aprile più lungo della nostra vita. Se la vostra casa è un po’ come la mia, sta iniziando a sembrare meno l’ambiente di un insegnamento a distanza e più quello di una rivolta in un carcere. I bambini non ce la fanno più, e forse anche molti di noi.

Ecco qualche segno che può indicare se la quarantena ha messo o meno a dura prova i vostri nervi.

1 Mettete la punteggiatura nelle conversazioni orali

Ci sono poche cose per le quali sono grata in questo folle periodo quanto per il miracolo del dettato di testi. Risparmia letteralmente ore di digitazione, che si tratti di messaggi personali o di un’e-mail di lavoro mentre la cena fuma in modo allarmante in cucina. Dettare i testi è stata la mia salvezza, ma ha comportato una conseguenza curiosa. In quest’ultima settimana, mi sono ritrovata a mettere la punteggiatura alle conversazioni quotidiane. Non si trattava di testi o e-mail, ma di conversazioni reali con i miei figli o i miei genitori. Continuavo a dire cose del tipo “Hai finito i compiti di latino punto interrogativo?” All’inizio era quasi divertente, ma ormai dovrebbe allarmarmi… se ancora fossi in grado di spaventarmi per cose del genere.

2 Avete sviluppato abitudini alimentari nuove e insolite

Parlando in generale, non amo gli snack. È un’abitudine che ho eliminato anni fa e non sono mai tornata sui miei passi, ma stare a casa mi fa fare cose strane. Avere accesso h24 al frigorifero e alla dispensa – oltre a molti motivi di stress che mi spingono a cercare un conforto emotivo – mi ha portato a indulgere nuovamente negli snack. Non sono le scelte in sé ad essere negative, ma la loro combinazione. Mango e burro di noccioline? Fatto. Mandarini e arachidi? Anche. Fette di mela affondate nel budino al cioccolato? Mi vergogno profondamente di dire che sì, ho fatto anche quello. Sembrano quasi strane voglie da gravidanza ma senza una gravidanza reale. Spero che in futuro guardando indietro lo troverò divertente piuttosto che allarmante, ma credo che dipenda tutto da quando finirà la quarantena.

3 Avete un incubo ricorrente

Lo abbiamo tutti. Quello in cui state per sostenere un’interrogazione a scuola e all’improvviso abbassando lo sguardo vi rendete conto che siete nudi, o quello in cui state cadendo e vi svegliate un attimo prima di arrivare a terra. Il mio mi vede rincorsa da qualcosa e poi sentire le gambe intrappolate nel fango, e svegliarmi appena prima di essere catturata… o almeno era questo.

Ora, grazie alla quarantena ho un nuovo incubo ricorrente: sono in bagno e all’improvviso mi rendo conto di non aver terminato la mia ultima sessione di lavoro di Zoom – quella con 100 persone collegate. Aspetto con ansia che questo incubo termini con la fine della quarantena, perché mi spaventa.

4 Nessuno riesce a trovare le proprie scarpe

Abbiamo rispettato rigorosamente la consegna di stare a casa. Non andiamo da nessuna parte e non vediamo nessuno, neanche quando facciamo la spesa. Cosa che ignoravo fino a ieri, questo nuovo stile di vita non richiede l’uso di scarpe. È vero che usciamo un po’ fuori, ad esempio a giocare in giardino o a fare piccole passeggiate, ma andiamo sempre scalzi, e quindi solo quando un giorno ho avuto bisogno di andare con i bambini a fare la spesa mi sono resa conto che nessuno di noi sapeva dove fossero le scarpe. È stato strano. Non erano nei soliti posti, e ho iniziato a chiedere a tutti quando era stata l’ultima volta in cui le avevamo viste, e non se lo ricordavano. E allora mi sono resa conto che tutti i luoghi soliti non sono quelli in cui dovrebbero andare le scarpe, ma solo quelli in cui le lasciamo quando le indossiamo ogni giorno. Dopo venti minuti di ricerca le abbiamo finalmente trovate – negli armadi -, il che mi fa pensare che dovrò riorganizzare le mie abitudini nel periodo post-quarantena.

5 Le visite in banca iniziano a sembrare situazioni surreali

La prima volta che sono andata in banca durante questa quarantena, mi sono resa conto che aveva installato un sistema di cassa virtuale. È stato strano vedere la testa di qualcuno sullo schermo come quando vai a prendere il cibo rimanendo in macchina. Nell’ultimo mese sono tornata tre volte in banca, e solo una di queste era veramente necessaria. La prima volta ero così emozionata per il fatto di poter parlare con un estraneo che l’impiegato ha dovuto fermare gentilmente il mio mezzo monologo per ricordarmi che c’erano quattro macchine in fila dietro di me. In un momento normale sarei rimasta piuttosto imbarazzata, ma non viviamo un momento normale, e quindi non mi sono affatto imbarazzata, ero solo contenta di aver dato sfogo alla mia socievolezza. Sono tornata due volte in banca da allora, per cose minori che avrei potuto benissimo fare online. Non riesco a resistere al canto della sirena dell’interazione sociale, anche se è con un paziente o un impiegato di banca proiettato virtualmente su uno schermo.

Se vi ritrovate in una o più situazioni di quelle che ho elencato, non vi preoccupate. Ho parlato abbastanza con gli amici per sapere che siamo tutti nella stessa situazione. Credo davvero che ripenseremo alle cose strane che abbiamo fatto durante l’isolamento e ne rideremo, ma credo anche che non daremo mai più per scontato il tempo prezioso trascorso a tu per tu con amici, familiari o perfetti estranei. E allora teniamo duro, ce la faremo. E ne usciremo migliori.

Tags:
coronavirusisolamento
Top 10
See More