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In difesa dei cristiani “musoni”

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David Breitenbeck - pubblicato il 05/05/20

Non tutti i cristiani sono carini e simpatici. Ecco 3 cose di cui tener conto se si tratta di voi o di una persona cara...

Una volta è stato chiesto allo scrittore Evelyn Waugh come fosse riuscito a conciliare la sua fede cattolica con la sua personalità aggressiva e il brutto carattere. “Non avete idea di quanto sarei stato più cattivo se non fossi stato cattolico”, ha affermato. “Senza un aiuto soprannaturale sarei stato a malapena un essere umano”.

Alcuni di questi aspetti possono essere promossi con la pratica e un aumento delle virtù, che rendono ogni persona più caritatevole e comprensiva. Ci saranno però sempre persone che non si troveranno bene in compagnia, semplicemente perché non sono portate per questo.

Le persone di questo tipo si trovano spesso davanti a un dilemma: sanno che come cristiani dovrebbero amare il prossimo ed essere buoni nei confronti degli altri, ma possono ritenere che stare in compagnia sia emotivamente estenuante e spesso irritante. Spesso possono sentire di essere cattivi cristiani – anche a causa di persone che sembrano far equivalere l’amore cristiano al fatto di essere gentili. E allora, se siete uno di questi cristiani “inadatti”, ecco qualcosa da tenere a mente.

L’aspetto principale è il modo in cui vi relazionate a Dio

Se siete il tipo di persona che ho descritto, probabilmente allontanerete o offenderete qualcuno a un certo punto della vita. Non siete la persona che ispira naturalmente simpatia, e questo può rendere le cose difficili. È probabile che pensiate che sia colpa vostra, perché siete fondamentalmente “difettosi”.

Ricordate che tutti hanno difetti, e che Dio conosce le vostre lotte. Concentratevi sul fatto di fare cose gradite a Lui, non agli altri. In questo modo, non solo sarà più probabile che otteniate risultati positivi, ma scoprirete probabilmente che vi trovate anche meglio con gli altri. La sincerità e la buona volontà sono sicuramente qualità molto attraenti, anche quando sono affiancate all’irritabilità, e se le coltivate la gente lo riconoscerà e lo valorizzerà.

Abbiate chiari i vostri limiti

Una persona poco socievole o introversa ha bisogno di solitudine, buonsenso e ordine, cose che si trovano più probabilmente in alcuni luoghi che in altri. Non temete di declinare degli inviti o di disdire uscite programmate per trascorrere del tempo da soli. Non mettete alla prova la vostra pazienza.

Limitare il tempo trascorso negli ambienti stressanti, dove possibile, è spesso il modo migliore per evitare di essere poco caritatevoli o scontrosi. Le tentazioni sono già abbastanza forti, e non c’è bisogno di acuirle. Se sapete che un certo tipo di evento è per voi un’occasione di peccato, semplicemente non andateci, o non fermatevi a lungo. Evitare di mettervi eccessivamente alla prova non significa essere scortesi.

Datevi una possibilità per sfogarvi

Una persona naturalmente irritabile si sente spesso dolorosamente costretta, quasi imprigionata, perché è obbligata dalle convenzioni a tenere per sé ciò che pensa realmente e ad essere molto cauta quando lo esprime ad alta voce in compagnia. È importante avere qualche valvola di sfogo in cui ci si possa sentire in grado di essere pienamente onesti e diretti. Non crudeli, ovviamente, ma almeno liberi dalle restrizioni delle conversazioni di cortesia. Trovate un amico fidato e che la pensi come voi che sia disposto a lasciarvi esprimere in modo franco, o scrivete quello che pensate in un diario privato. L’importante è avere un posto in cui poter essere apertamente se stessi, senza temere di danneggiare i propri rapporti.

Ricordate, amare non è lo stesso di essere gentili

Anche se dovremmo essere gentili, cercate di mettere gli altri a proprio agio e di non danneggiare deliberatamente nessuno. La semplice gentilezza non è la stessa cosa dell’amore. Si può essere bruschi e diretti mostrando tuttavia amore.

Saper parlare in modo diretto, senza compromessi e senza edulcorare, può a volte permettere di fare del bene che altre persone “più gentili” non riescono a fare. Se quello di cui una persona ha bisogno è uno scossone come si deve, o una dichiarazione onesta su quello che è vero o non lo è, la cortesia istintiva è spesso più un ostacolo che un aiuto. Non abbiate paura di essere diretti e di dire quello che pensate che una persona abbia bisogno di sentirsi dire. Non siete poco caritatevoli, e potrebbe darsi che Do vi abbia posto nella sua vita proprio perché siete gli unici disposti a farlo.

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