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La preghiera mariana che la Chiesa recita in ogni tribolazione

Magnificat
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Philip Kosloski - pubblicato il 04/05/20
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Nel corso della storia, la Chiesa cattolica recita il Magnificat di fronte a ogni prova che affrontaNel corso dei secoli, la Chiesa ha avuto la sua buona dose di prove. Che si trattasse di persecuzioni romane, pesti medievali o controversie teologiche, è sempre rimasta fedele nella sua devozione a Dio, soprattutto attraverso l’intercessione della Vergine Maria.

In particolare, San Giovanni Paolo II si riferiva al Magnificat di Maria, le sue parole registrate in Luca 1, 46-55, come a una preghiera essenziale per la “Chiesa pellegrina” nella sua enciclica Redemptoris Mater:

“La Vergine Madre è costantemente presente in questo cammino di fede del popolo di Dio verso la luce. Lo dimostra in modo speciale il cantico del «Magnificat», che, sgorgato dal profondo della fede di Maria nella visitazione, non cessa nei secoli di vibrare nel cuore della Chiesa”.

“La Chiesa, che sin dall’inizio conforma il suo cammino terreno su quello della Madre di Dio, ripete costantemente al seguito di lei le parole del Magnificat. Dalla profondità della fede della Vergine nell’annunciazione e nella visitazione, essa attinge la verità sul Dio dell’Alleanza: sul Dio che è onnipotente e fa «grandi cose» all’uomo: «santo è il suo nome». Nel Magnificat essa vede vinto alla radice il peccato posto all’inizio della storia terrena dell’uomo e della donna il peccato dell’incredulità e della «poca fede» in Dio”.

Giovanni Paolo II notava anche che il Magnificat è la preghiera che la Chiesa ripete in occasione di ogni tribolazione:

“Procedendo tra le tentazioni e le tribolazioni, la Chiesa è sostenuta dalla forza della grazia di Dio, promessa dal Signore, affinché per l’umana debolezza non venga meno alla perfetta fedeltà, ma permanga degna sposa del suo Signore e non cessi, con l’aiuto dello Spirito Santo, di rinnovare se stessa, finché attraverso la Croce giunga alla luce che non conosce tramonto”.

“La Chiesa, che pur «tra le tentazioni e le tribolazioni» non cessa di ripetere con Maria le parole del Magnificat, «si sostiene» con la potenza della verità su Dio, proclamata allora con sì straordinaria semplicità e, nello stesso tempo, con questa verità su Dio desidera illuminare le difficili e a volte intricate vie dell’esistenza terrena degli uomini”.

Le parole di lode di Maria ci ricordano di magnificare il Signore, che ha fatto “grandi cose” in lei, e ci incoraggiano a vedere le tante benedizioni che Dio ci ha donato, anche quando sembra che sia assente.

Al di sopra di tutto, le parole del Magnificat ci sfidano a confidare in Dio e nella sua misericordia, riponendo la nostra fede in Lui piuttosto che in noi stessi. Dobbiamo concentrarci su Dio anziché sui nostri deboli sforzi di fare il bene nel mondo.

Giovanni Paolo II concludeva questa sezione della sua enciclica con una riflessione sulla libertà sperimentata da Maria, espressa in modo più che eloquente nel Magnificat:

“Totalmente dipendente da Dio e tutta orientata verso di lui per lo slancio della sua fede, Maria, accanto a suo Figlio, è l’icona più perfetta della libertà e della liberazione dell’umanità e del cosmo. È a lei che la Chiesa, di cui ella è madre e modello, deve guardare per comprendere il senso della propria missione nella sua pienezza”.