La Resurrezione non cancella la Croce. Proviamo questi 3 passi per iniziare a vivere i Comandamenti più grandi
Preferite Cristo con o senza ferite?
Ci dispiace che abbia sofferto, e siamo grati per quello che la sua sofferenza ci ha guadagnato. Non abbiamo molto chiaro il motivo per il quale Cristo ha delle ferite, e siamo tentati di sottolineare la resurrezione al punto da dimenticare che ha sofferto e il motivo per il quale è morto.
I cristiani onesti sanno che essere discepoli fedeli di Cristo non vuol dire evitare la croce, e anche nelle nostre giornate migliori la maggior parte di noi ha un atteggiamento ambivalente nei confronti della croce di Cristo.
Obiezione: “Sì, la croce spaventa, ma c’è anche la resurrezione! Non dimentichiamolo!” Mi verrebbe da dire un sonoro “NO!” Se un cristiano dice “C’è la croce MA c’è la resurrezione” è decisamente sbagliato. Permettetemi di spiegare perché.
Questo punto di vista presenta la resurrezione come una compensazione gradita ma non correlata per un evento altrimenti deplorevole. È come essere investiti da una macchina e trovare un biglietto della lotteria per terra. Potreste dire “Sì, sono stato investito, MA ho trovato un biglietto vincente della lotteria…”
Se diciamo “Sì, c’è una croce – che nessuno vuole –, MA c’è la resurrezione, e questa è bella…”, allora non abbiamo capito Cristo. Falliamo se non capiamo il legame tra la croce di Cristo e la resurrezione. La croce è innanzitutto necessaria per amare come ama Cristo. Solo allora possiamo amare senza egoismo.
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In secondo luogo, dobbiamo sempre parlare di croce-E-resurrezione. Ogni volta che troviamo Cristo crocifisso e sofferente c’è anche Cristo risorto, e questo rende la proclamazione di Cristo il compito più urgente in tutta la storia umana.
Una nota: proclamiamo Cristo non semplicemente come concetto, ma come persona che è la Via, la Verità e la Vita. La nostra massima speranza e la nostra missione principale è unirci a Cristo, amando come ama Lui, morire e risorgere con Lui per la vita del mondo.
Come vivremo tutto questo? Come vivremo il nuovo comandamento? Come vivremo la verità e il mistero per cui la croce e la resurrezione di Cristo sono inseparabili? Se vogliamo vivere davvero il nuovo comandamento di Cristo, dovremo far morire il nostro egoismo e la nostra presunzione. Dovremo servirci a vicenda in un modo che spalancherà il nostro cuore, e anelare costantemente a un’unione più profonda, a una maggiore identificazione con Cristo crocifisso e risorto.