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Quando la peste ha colpito Milano nel XVI secolo, sono state chiuse le chiese allestendo altari all’esterno

Saint Charles

Public Domain

V. M. Traverso - pubblicato il 24/04/20

Le “croci della peste”, offerte come simboli di gratitudine per l'aiuto di Dio durante la pandemia, segnano i punti in cui si trovavano una volta gli altari all'aperto

Tra le zone d’Italia più colpite dal coronavirus ci sono le province di Milano e di Bergamo, che hanno una lunga storia di pandemie. Negli anni Settanta del Cinquecento, una terribile epidemia di peste ha colpito Milano e la zona circostante, uccidendo il 30% della popolazione. In seguito è stata chiamata “Peste di San Carlo” in onore di San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, che giocò un ruolo cruciale nel prendersi cura dei malati e delle loro famiglie. A differenza delle autorità civili, l’arcivescovo non abbandonò la città, rimanendo per coordinare gli sforzi di assistenza sanitaria.

San Carlo Borromeo in preghiera
Public Domain

Donò i suoi abiti e i suoi arazzi per confezionare vestiti per i poveri e i malati e organizzò processioni per sostenere i parenti delle vittime. Per evitare la diffusione della peste, che prosperava negli spazi chiusi, San Carlo chiese la chiusura di tutte le chiese, ma pensò a un metodo ingegnoso per offrire ai credenti uno spazio per pregare, ordinando la costruzione di altari esterni fuori ogni chiesa e ogni cappella. In questo modo, i credenti potevano accedere all’altare senza mettere a rischio la salute propria e altrui.




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Quando la pandemia terminò questi altari vennero smantellati, e i credenti tornarono ad assistere alla Messa all’interno dei templi. Sul posto in cui erano stati allestiti, però, i cittadini eressero “croci della peste” come simbolo di gratitudine per l’aiuto di Dio durante la pandemia.

Oggi alcune “croci della peste” sono ancora visibili in città come Brugherio, a pochi chilometri a nord-est di Milano. Una è custodita in Piazza Roma, vicino alla chiesa parrocchiale. Costruite in pietra bianca e sormontate da una croce di rame, riportano iscrizioni in latino che attribuiscono la fine della peste alla compassione di Gesù.

plague cross
Comune di Brugherio | CC BY-SA 4.0

Un’altra “croce della peste” si trova vicino al cimitero in Viale Lombardia, una terza all’incrocio detto Torrazza, e riporta un tributo a una famiglia locale che l’ha ricostruita dopo che era stata distrutta da un ciclone.

PLAGUE CROSS
Erasmus 89 | CC BY-SA 4.0

Una grande statua di San Carlo, alta 23 metri, è stata eretta fuori dalla sua città natale, Arona, a nord di Milano.

web3-plague-statue-wiki.jpg
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Se vi sembra vagamente familiare, è perché colui che ha progettato la Statua della Libertà di New York l’ha studiata per preparare gli schizzi di uno degli emblemi del mondo.

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