5. Vicinanza attraverso i mezzi di comunicazione
La Chiesa incoraggia la cura richiesta dalla quarantena, ma allo stesso tempo richiede e chiede il coraggio di vescovi, sacerdoti e religiosi/e. Per questo, la creatività divina è diventata un dono estremamente prezioso.
Migliaia di sacerdoti si sono dedicati a trovare forme per rimanere vicini al popolo, e come risultato abbiamo visto le reti sociali piene di Messe, ore sante, rosari, letture della Bibbia e altro. Forse in nessun’altra circostanza questi mezzi di comunicazione si sono riempiti di tanta grazia.
Senza alcun dubbio, l’opera religiosa è stata caratterizzata dal servizio al prossimo fin dalle origini, e questo momento non può fare eccezione. Le azioni menzionate in questa sede sono solo alcune delle migliaia che religiosi e fedeli hanno organizzato in tutto il mondo.
Dobbiamo essere orgogliosi del fatto di appartenere a una Chiesa vicina e che si preoccupa dei suoi fedeli, secondo l’esempio di Cristo. Sentiamoci benedetti per il fatto di appartenere a una Chiesa viva e seguiamo il suo esempio. Non permettiamo che la paura limiti la carità o che l’incertezza ci faccia perdere la fede.
Ricordiamo che “un miracolo accade quando si scambiano le lacrime con la preghiera e la paura con la fede”, come diceva San Francesco d’Assisi. È nei periodi difficili come questo che la Chiesa si rende presente per offrire una testimonianza viva di speranza, forza, fraternità, solidarietà e unità.
Condividiamo questa missione e ricordiamo che il progetto di Dio deriva dal suo amore misericordioso per i suoi figli. L’invito è chiaro, dobbiamo essere misericordiosi come Dio è misericordioso.
Fratelli, uniamoci in preghiera e nell’azione. Dio è con noi.