2. Sostegno medico
Chi critica la Chiesa cattolica si chiede spesso cosa fa a favore delle vittime di questa pandemia, e la risposta è il prezzo più alto: dare la propria vita. Solo in Italia sono decine i sacerdoti, le suore, i monaci e i missionari morti per essere rimasti accanto al popolo.
Un caso emblematico è stato quello di padre Giuseppe Berardelli, che ha dato la vita cedendo il suo respiratore a un paziente più giovane. Molti religiosi sono poi tornati a esercitare la professione medica per assistere i malati, e altri si stanno offrendo come volontari nei centri sanitari per accompagnare quest’opera con la loro missione spirituale.
Le misure di prevenzione negli ospedali sono rigorose, e molte persone muoiono da sole, senza potersi congedare dai familiari. Sono i sacerdoti non solo ad amministrare loro l’ultimo sacramento, ma anche a offrire la compagnia necessaria negli ultimi istanti di vita, incarnando così un apostolato di carità esemplare per tutta la comunità medica. Con questa decisione basata sulla loro fede profonda, ci ricordano l’amore per il prossimo che il Signore ci ha insegnato.
Moltissime comunità religiose, poi, rendendosi conto delle necessità mediche, si sono proposte di generare e donare strumenti medici di qualità per chi è in prima fila nella lotta contro il Covid-19. Molti conventi e monasteri di religiose si sono messi a confezionare mascherine.
3. La carità viva
“La preghiera senza carità non è completa”, ha affermato nei giorni scorsi il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità e arcivescovo titolare di Benevento. Per questo, la Chiesa si è messa a disposizione dei più bisognosi, come la buona samaritana che si ferma davanti a chi è in difficoltà e lo aiuta, lo accoglie e lo accompagna.
Avevamo dimenticato il sacrificio che si nasconde dietro la dedizione disinteressata, ma sono molte le dimostrazioni di solidarietà e unione a cui abbiamo assistito in tutto il mondo, che ci hanno uniti come mai prima. Innumerevoli religiosi cattolici ci hanno ricordato il valore della misericordia e della carità.
4. Donazioni
In questa atmosfera di incertezza, il Papa ci ha invitati ad affrontare le sfide che si avvicinano con fede e speranza, ma soprattutto insieme sulla stessa barca. Dando l’esempio, ha istituito vari fondi di emergenza per le zone più colpite.
Uno di questi sarà destinato alle missioni in Asia, America Latina e Africa, dove la scarsità di cibo e servizi, combinata con gli effetti della pandemia, potrebbe generare situazioni difficili da gestire.
In un enorme gesto caritativo, poi, il Pontefice ha destinato dei respiratori a Paesi come l’Italia e la Spagna. Questi macchinari sono diventati imprescindibili per curare i malati più gravi, e sono stati portati dai vescovi di ogni diocesi nei vari ospedali.