Il Paese sudamericano e una sequenza che colpisce: la preghiera di tutto un vicinato, la nascita di un bambino affetto da Covid-19 e un anziano di 90 anni che vince la pandemia È accaduto nella calle Junín, nel distretto Guadalupe, regione La Libertad, in Perú (perfino la sequenza di questa località peruviana sembra estratta da una sceneggiatura!). È qui che è stata scattata l’immagine di un bambino inginocchiato in mezzo alla strada che è riuscita a commuovere le reti sociali, perché stava chiedendo umilmente a Dio la fine dell’oppressione che sta colpendo tutto il mondo: la pandemia del coronavirus, situazione che ha portato l’America Latina a consacrarsi alla Madonna di Guadalupe.
“Oggi nel quartiere ci uniamo per pregare Dio per la situazione d’emergenza che stiamo vivendo, per così condividere speranza e fede”, ha affermato Claudia Alejandra Mora Abanto, che ha scattato la fotografia, che ha poi commentato l’accaduto sul suo account di Facebook e ha gentilmente concesso l’immagine ad Aleteia.
“Ho colto l’occasione di avere qualche minuto prima che le persone uscissero a pregare per fotografare tutte le candele. È stato bellissimo quando ho visto questo bambino, e approfittando della sua concentrazione l’ho immortalato”.
“Poi gli ho chiesto cosa stava facendo, e nella sua innocenza mi ha risposto che chiedeva solo una cosa a Dio e che era uscito perché a casa sua c’era molto rumore, e in quel modo il suo desiderio non si sarebbe realizzato”.
“Sono rimasta col sorriso sul viso, con la fede e la speranza a mille, ma soprattutto incantata per il fatto di essere stata testimone dell’amore e della fiducia di quel bambino nei confronti di Dio. Quanto è bello che venga loro instillato questo anche in tempi difficili!”
In seguito si è saputo, grazie a un reportage pubblicato da RPP, che il bambino si chiama Alen Castañeda Zelada, ha sei anni e ha deciso di uscire in strada per pregare Dio per l’amore che prova per i suoi nonni, che non vede da quando in Perù è iniziato l’isolamento.
“Prego perché Dio si prenda cura di chi è affetto da questa malattia. Sto chiedendo che nessuno esca, molti anziani stanno morendo per questo”, ha detto il piccolo.
“Siamo una famiglia cattolica e sono rimasto piuttosto sorpreso, stanno accadendo tante cose in questo mondo – la pandemia, vedere tante persone che muoiono… È stato davvero inaspettato. Mio figlio è un bambino di sei anni e non pensavo che avrebbe reagito in questo modo”, ha detto il papà del bimbo.
Molti abitanti del vicinato si sono coordinati per organizzare una catena di preghiera ogni sera, e in tanti sono usciti sulla porta di casa. Lo stesso è accaduto anche in altri distretti.
Un bambino con il Covid-19
In questo contesto, nelle ultime ore è stata confermata la nascita del primo bambino affetto da coronavirus (contagiato dalla madre attraverso la placenta), hanno reso noto media come Perú 21.
La nascita, la prima di questo tipo in America Latina e considerata la seconda al mondo, è avvenuta il 15 aprile con parto cesareo e tra misure di massima sicurezza, perché la madre è una paziente di Covid-19 asintomatica. Sia la mamma che il bambino sono isolati ma in condizioni stabili.
“Bravo, nonno!”
Un altro evento ha dato speranza al Perù: un paziente di 90 anni è diventato la persona più anziana a vincere il coronavirus nel Paese sudamericano.
Dopo 19 giorni di ricovero, indica El Comercio, è stato dimesso, e il suo caso è già considerato un “miracolo”.
Si chiama Valerio Santa Cruz Fernández, e la sua uscita dall’ospedale ha suscitato emozione, applausi e gioia da parte del personale sanitario che si è impegnato perché si riprendesse.
“Bravo, nonno!”, gli gridavano, e lo stesso Ministero della Sanità del Perù ha postato un video con il momento delle dimissioni sulle reti sociali:
Valerio, de 90 años, es un guerrero. Él es el peruano con mayor edad en vencer al #COVID19. Su lucha incansable junto a los #HéroesDeLaSalud nos demuestra que la recuperación es posible. El Perú y su familia celebran. pic.twitter.com/FjnGFDJHEQ
— Ministerio de Salud (@Minsa_Peru) April 15, 2020
In Perù, il 32° giorno dalla dichiarazione dello stato d’emergenza le persone affette da coronavirus superavano le 11.400 unità. Tra questi freddi numeri, questa sequenza parla di preghiera (quella di un bambino solo davanti a Dio o di tutto un vicinato) e di speranza (la ripresa di un bambino o di un anziano), e mescola parole che toccano il cuore come Guadalupe, libertà e perfino “miracolo”. Ancora una volta sembra un copione, tutto pare incastrarsi, tutto sembra avere una risposta.
Consistente è poi l’azione di aiuto fornita in questo momento dalla Caritas in Perù: