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La toccante Ave Maria risuonata nella cattedrale di Notre-Dame riaperta questo Venerdì Santo

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AFP

L'archevêque de Paris, Mgr Michel Aupetit, a vénéré la relique de la sainte Croix à Notre-Dame de Paris.

Angeles Conde Mir - pubblicato il 12/04/20

L'arcivescovo di Parigi ha voluto mantenere la tradizione di venerare la Santa Corona, soprattutto in epoca di coronavirus, per “trasmettere un messaggio di speranza”

Solo 7 persone hanno potuto entrare nella cattedrale. A cinque giorni dall’anniversario dell’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame di Parigi, si sono viste le prime immagini della ricostruzione dell’edificio dall’interno.

In occasione del Venerdì Santo, l’arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit, ha voluto aprire la cattedrale per la venerazione di una delle reliquie più preziose per la cristianità, la Santa Corona di Spine.

Ogni Venerdì Santo viene esposta e venerata nel tempio, e per questo monsignor Aupetit ha deciso di mantenere questa tradizione ancor di più in quest’epoca di coronavirus, per “trasmettere un messaggio di speranza in questa Settimana Santa”.

La cerimonia, semplice ma piena di significato, è stata diffusa in tutto il mondo attraverso la televisione.

Le 7 persone che hanno avuto la possibilità di entrare nel tempio sono state l’arcivescovo, il rettore della cattedrale e i suoi ausiliari, un violinista e due attori che hanno letto vari testi. Tutti loro, con abiti particolari e caschetti protettivi, si sono disposti intorno alla Corona di Spine, dietro la quale si elevava una grande croce dorata.

La Santa Corona è stata salvata dai pompieri la notte dell’incendio. Sono state strappate alle fiamme altre due reliquie: un pezzo della Croce di Cristo e uno dei chiodi usati per crocifiggere il Signore.


CROWN OF THORNS

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La tradizione afferma che Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel IV secolo raccolse tutti i segni della Passione di Cristo, che nel corso dei secoli hanno avuto sorti diverse.

Per molto tempo a Costantinopoli gli imperatori bizantini protessero queste preziose testimonianze della crocifissione.

Nel XIII secolo, però, l’ultimo imperatore latino di Costantinopoli, oppresso dalle difficoltà economiche, offrì al re francese Luigi IX la Santa Corona. I reggenti dell’impero, però, ne avevano già negoziato la vendita con dei mercanti veneziani.

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P Deliss / Godong

Il re di Francia non si rassegnò a perdere un oggetto così prezioso, e in seguito acquistò la Corona da quei mercanti. Per la sua venerazione fece costruire la Sainte Chapelle, situata a pochi metri da Notre-Dame, dove la reliquia venne trasferita all’inizio del XIX secolo.

Non ne è più uscita fino alla notte del 15 aprile 2019, quando un devastante incendio ha quasi distrutto il magnifico tempio e tutto ciò che contiene. Questo Venerdì Santo la preghiera e la preghiera in forma di musica si sono di nuovo ascoltate tra le pareti della cattedrale ferita.

Insieme ai testi di Paul Claudel, Madre Teresa e Charles Péguy si sono ascoltati splendidi brani musicali interpretati al violino da Renaud Capuçon, con la voce dell’attrice e cantante Judith Chemla che ha intepretato l’Ave Maria di Schubert.

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