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Il diavolo vuole usare le paure per il Covid-19 per abbatterci. Ecco come sconfiggerlo!

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Plastic Ghost | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 12/04/20

di Brenton Cordeiro

Il mondo non sarà più lo stesso quando terminerà la pandemia di Covid-19 (e non si sa quando sarà).

Ogni generazione affronta almeno una grande crisi che cambia per sempre il modo in cui va il mondo. Nella mia vita, finora, erano stati l’11 settembre e la crisi finanziaria del 2008. Ciascuno di questi eventi ci ha scioccati, e ha avuto ramificazioni globali con cui facciamo i conti ancora oggi.

Da quello che abbiamo visto finora, la pandemia globale di Covid-19 avrà effetti duraturi. Dobbiamo solo aspettare e vedere come si dispiegheranno.

Nel frattempo, cerchiamo di vivere nel presente, e dicendo questo non intendo le ultime notizie sulla pandemia, ma la nostra situazione personale.

Purtroppo, per la maggiore parte di noi la risposta alla domanda “Come stai oggi?” sarà in qualche modo collegata alla pandemia. Sentiamo un enorme peso fatto di paura e di ansia che ci schiaccia, in parte legittimo – dopo tutto, siamo tutti giustamente preoccupati per nostri i cari e per noi stessi, perché non sappiamo quello che porterà il domani. Parte del nostro stress è dovuta dalle notizie dei telegiornali e dai social media, attualmente invasi da informazioni legate al coronavirus.

Poniamoci, però, qualche domanda.

Com’è il nostro rapporto con Dio in questa situazione?

Ho permesso al diavolo di massimizzare il mio senso di paura e impotenza?

Ricordo che sta per arrivare la Pasqua?

La Quaresima è un periodo di purificazione, durante il quale adottiamo pratiche penitenziali per liberarci dagli attaccamenti terreni e cercare di avvicinarci a Dio, in preparazione alla grande festa della Pasqua che segna la resurrezione di Cristo e il suo trionfo sulla morte e sul peccato.

Quest’anno la pandemia di Covid-19 presenta una serie di sfide unica della nostra vita, e possiamo essere stati tentati di abbandonare le nostre pratiche quaresimali.

Ad esempio, se ci eravamo impegnati a trascorrere un’ora al giorno in adorazione eucaristica, probabilmente abbiamo dovuto interrompere visto che la nostra chiesa è stata chiusa. Se abbiamo i figli a casa visto che anche le scuole sono state chiuse, poi, probabilmente dobbiamo essere molto più presenti con loro. Allo stesso modo, se avevamo pensato di saltare regolarmente un pasto durante la Quaresima, potrebbe non essersi rivelata la cosa migliore da continuare a fare in questo momento in cui è fondamentale rafforzare il nostro corpo e il nostro sistema immunitario per ridurre i rischi di infezione, sia per il nostro bene che per quello di chi ci circonda. Dall’altro lato, se avevamo progettato di limitare il nostro utilizzo di televisione o social media, potrebbe non esserci stata una ragione sufficiente per rinunciare.

Ad ogni modo, non dimentichiamo mai che il diavolo è sottile, potente e molto astuto. Userà qualsiasi tattica a sua disposizione per distrarci da Dio durante questa pandemia, giocando soprattutto sulle paure collegate alla situazione.

Ecco tre modi per sconfiggerlo:

  • Fede: Attraverso la virtù della fede, crediamo in Dio e in tutto ciò che ci ha detto. I santi sono giganti della fede che possiamo sforzarci di imitare in questo periodo. Se siamo costretti a rimanere in casa, leggiamo la vita di qualche santo (su un libro o online). Ci accorgeremo che i santi sono riusciti a mantenere la fede anche nelle situazioni più difficili.

Se siamo pieni di paura, non stiamo vivendo nella fede. La nostra fede inizia col fatto di fidarci di Dio nella preghiera e di arrenderci completamente a Lui. Se confidiamo nel fatto di avere un Padre in cielo che conosce le nostre necessità prima ancora che gliele presentiamo (Mt 6, 8), allora possiamo credere che Dio sarà con noi in questo periodo difficile, anche se le prove nella nostra vita diventeranno particolarmente pesanti.

  • Speranza: La speranza evita che ci scoraggiamo, ed è la qualità con la quale ancoriamo la nostra anima a Cristo. Dovremmo essere sicuramente prudenti e attenti in questo momento, dopo tutto c’è la reale possibilità di contrarre il virus, ma dovremmo anche riporre la nostra speranza nel nostro Dio Onnipotente.

Nel corso della storia ci sono stati innumerevoli disastri naturali e provocati dall’uomo, ma Dio non ha mai dimenticato il Suo popolo. Come ci dice il salmista,

Dio è per noi un rifugio e una forza,
un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.
Perciò non temiamo se la terra è sconvolta,
se i monti si smuovono in mezzo al mare
(Salmo 46, 1-2)

Oltre a questo, non dimentichiamo mai che non siamo fatti per questo mondo – siamo fatti per il Cielo, e se dobbiamo sicuramente vivere nella speranza di un domani migliore in questo mondo, dovremmo anche pregare per una maggiore effusione della virtù della speranza nella nostra vita, per poter desiderare sempre più ardentemente di godere un giorno del Regno dei Cieli e della vita eterna.

  • Amore: Tra le innumerevoli lezioni che Gesù ci ha dato attraverso la sua croce, due sono particolarmente importanti in questa situazione di pandemia. La prima è che Gesù ci ha mostrato che l’amore viene espresso nell’azione. Ci sono persone sole intorno a noi che potrebbero aver bisogno di aiuto in vari modi, il che può implicare il fatto di aiutare i vicini anziani a fare la spesa o a comprare i medicinali di cui hanno bisogno o di dare al proprio coniuge un momento per staccare mentre si sta abituando a lavorare da casa, magari con vari bambini schiamazzanti in giro. Può essere anche una buona idea riflettere sulle opere di misericordia spirituali e corporali per vedere in quali altri modi possiamo mettere in pratica l’amore per gli altri.

La seconda lezione che vorrei sottolineare dalla Croce è la sua dimensione sacrificale. Gesù ci ha mostrato il suo amore attraverso il sacrificio – morire a se stesso – morendo sulla Croce. I nervi di tutti sono un po’ alla prova in questo momento in cui affrontiamo l’ignoto e la situazione sempre mutevole collegata all’attuale epidemia. Cogliete ogni opportunità per fare dei sacrifici – piccoli o grandi – per qualcun altro in questi giorni.

L’amore è alla base della fede cristiana, e in questo periodo difficile possiamo testimoniare la nostra fede con il modo in cui amiamo Dio e chi ci circonda. Il beneficio più grande del fatto di agire attraverso la virtù dell’amore è che i frutti dell’amore sono gioia, pace e misericordia (CCC, 1829), tutti estremamente necessari in questo frangente.

Vivere ancorati alla fede, alla speranza e all’amore, soprattutto durante questa pandemia, ci radicherà più profondamente in Gesù, anche dopo la Quaresima e la Pasqua. Non sappiamo come si svilupperà questa pandemia e come continuerà a influenzarci, ma conosciamo Dio. Possiamo confidare e sperare in Lui.

Il Signore è la mia luce e la mia salvezza;
di chi temerò?
Il Signore è il baluardo della mia vita;
di chi avrò paura?
(Salmo 27, 1).

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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