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Perché è importante offrire, e come posso farlo in questa Quaresima?

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Catholic Link - pubblicato il 11/04/20

di Mauricio Montoya

A molti di noi è accaduto varie volte che il periodo della Quaresima sia trascorso senza che abbiamo messo in pratica il proposito di offrire o qualche altro obiettivo che ci eravamo proposti di raggiungere. Il cuore resta inquieto e pensiamo: “E ora cosa posso fare per rimediare?”

Per aiutarvi a rispondere a questo interrogativo, vorrei condividere alcuni punti sull’offerta nella vita del cristiano, tenendo conto del fatto che dobbiamo innanzitutto sapere cosa offrire.

Sapevate che all’epoca di San Paolo si faceva già una colletta?

La cosiddetta “colletta per i santi” era una raccolta di beni a favore di quei cristiani di Gerusalemme che avevano bisogno di essere soccorsi dalle altre comunità cristiane, in particolare coloro che per via della persecuzione o dell’abbandono della vita precedente per seguire Cristo avevano lasciato o perso tutto, e che attraverso l’assemblea avevano chiesto a Paolo e a Barnaba di non dimenticarsi dei poveri (Gal 2, 10).

Queste collette, ha ricordato Benedetto XVI, hanno in San Paolo un forte senso di carità e di fede, di benedizione e di liturgia, visto che “amore per i poveri e liturgia divina vanno insieme, l’amore per i poveri è liturgia”.

Paolo chiedeva che la colletta per i poveri venisse raccolta i primi giorni della settimana, cioè il giorno del Signore (domenica, giorno della celebrazione), e che vi ciascuno dei membri della comunità offrisse i propri risparmi.

Chiedeva anche che questo avvenisse prima della sua visita alla città. Ad esempio, in 1 Corinzi 16, 1-3, chiedeva che venissero scelti alcuni membri degni di essere inviati con la colletta a Gerusalemme.

L’offerta ci permette di partecipare alla kenosis del Signore

Facendo un paragone con la generosa kenosis del Signore, che è il mistero in cui Cristo, essendo di condizione divina, si abbassa alla condizione umana (Filippesi 2, 6-11), Paolo chiede alle comunità di donarsi in modo uguale ai propri fratelli.

Li invita ad essere grandi nella carità come i membri di altre comunità (2 Cor 8). In questa sede è necessario chiarire che quando nella teologia paolina si parla di “poveri” si fa riferimento a Mt 5, 3: “Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli”.

Parliamo della Chiesa che era chiamata alla povertà, alla piccolezza, e che stava anche affrontando problematiche per via della persecuzione, abbandono di beni e impieghi a causa della conversione alla fede cristiana.

L’invito è per tutti

Possiamo vedere nella tradizione cristiana, e ovviamente anche nella teologia paolina, un notevole distacco dai beni materiali e una solida speranza in quei beni spirituali ed eterni che sono promessi a tutti coloro che aderiscono alla fede in Cristo (Eb 10, 34): “Voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura”.

In definitiva, è ancora oggi un invito al distacco, alla generosità e alla donazione nei confronti dei fratelli bisognosi. Non si parla solo di denaro o beni materiali, ma anche di quegli aspetti spirituali che possono contribuire alla conversione, santificazione e vita eterna della Chiesa e dei suoi figli.

Cosa fare se per qualche motivo non posso offrire?

A volte, per varie circostanze, non possiamo offrire qualcosa a livello materiale per i più bisognosi, magari perché non abbiamo le risorse. In questo caso, si potrà offrire la propria donazione quando le circostanze lo permetteranno.

Possiamo constatare molti modi diversi di donare ciò che abbiamo a quanti ne hanno bisogno, senza dimenticare che non si tratta di dare ciò che ci avanza.

5 modi di fare la vostra offerta

– Donare del cibo a chi non ne ha
– Dare uno sguardo alle nostre stanze ci permetterà sempre di scoprire che abbiamo troppo, e che possiamo aiutare chi ha molto meno o non ha niente
– Donare ciò che si sa o si sa fare, ad esempio facendo del volontariato con i più bisognosi
– Fare un’offerta economica per opere di carità
– Astenersi da qualcosa e offrire ciò che si è risparmiato

Queste e molte altre forme esistono per far sì che la Quaresima non passi senza sapere cosa significa offrire e men che meno ricevere. Bisogna sempre ricordare che in questo periodo possono essere di grande aiuto anche le opere di misericordia spirituali e corporali.

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