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Minacce, grida, insulti: le aggressioni del demonio alla beata Maria Luisa Prosperi

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 10/04/20

"La notte del 23, gli assalti si rinnovarono; per più di due ore, ella fu assordata da urla, lamenti, muggiti. Poi tutto cessò immediatamente"

Gertrude Prosperi nacque a Fogliano, poco distante da Cascia, il 19 agosto 1799. A 20 anni entrò in monastero come monaca benedettina e nel 1837 fu eletta abbadessa. Madre Maria Luisa Prosperi, badessa benedettina di Santa Lucia a Trevi, edificava le sue figlie con la santità della sua vita e le grazie mistiche di cui ella era piena. Anima di profonda orazione, ella manifestava d’altronde formidabili doni di organizzazione e di governo.

I dubbi sulle estasi

Solo il suo superiore ecclesiastico e direttore spirituale per cinque anni, don Giovanni Ignazio Cadolini, che in seguito divenne vescovo di Spoleto, poi arcivescovo di Ferrara e poi cardinale, si mostrava più che riservato sull’autenticità delle estasi, visioni e stigmate della pia monaca, e, pensando di guarirla riportandola in nome dell’obbedienza nella via comune, egli le ordinò di abbandonare i suoi digiuni e le sue penitenze, di dormire sette ore per notte, e di osservare la più grande riserva di fronte alle sue monache.

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La resistenza di Madre Maria Luisa

Queste ultime, constatando subitanei cambiamenti nel modo di essere della loro badessa, trovarono ch’ella si rilassava dal suo fervore fin là eccezionale ed esemplare, e cedettero ch’ella piombava nella tiepidezza spirituale. Esse presero ladistanza da essa.

Madre Maria Luisa ne soffrì molto ma ella non voleva sottrarsi all’obbedienza, e non poteva giustificarsi presso le sue figlie facendo stato che le estasi si facessero più rare, che le stigmate non fossero più apparenti che da lontano in lontano, fenomeni che sembravano confortare le religiose nella loro buona opinione su di lei.

L’attacco del demonio

Questo è il momento che scelse il demonio per passare l’attacco, leggiamo nella sua biografia:

“Il mese di luglio del 1845 fu particolarmente probante. Per molte notti di seguito, ella fu battuta come gesso e, la mattina, ella era così spezzata, spossata, ch’ella aveva del male a sormontare il subitaneo disgusto ch’ella provava per la comunione, ed a respingere le insinuazioni d’una voce soave che cercava di dissuaderla dall’accostarsi alla sacra tavola (…). La notte del 22 luglio, fu una lotta senza tregua: grida, minacce, gemiti, che non le impedirono di chiudere occhio, ed infine un tale diluvio di colpi che al mattino, non le pareva più che essere una rovina vivente. Inoltre, il demonio l’aggrediva in mille altri modi; chiaramente, egli lanciò violentemente contro di lei una grossa lampada che, per prodigio, rimase sospesa in aria senza cadere e non si ruppe affatto (…). La notte del 23, gli assalti si rinnovarono; per più di due ore, ella fu assordata da urla, lamenti, muggiti. Poi tutto cessò immediatamente, nel mentre che ella continuava ad invocare serenamente Gesù e Maria, sua forza e sua difesa”.

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I tre angeli

Stimando allora che questo bastava, il Cielo le diede tre angeli custodi supplementari per sostenerla nella sua lotta contro il demonio:

“Ella del resto non fu mai sola, perché godeva della presenza visibile di tre Angeli che dovevano proteggerla dagli assalti dell’inferno e preservarla da ogni male. “Ho ben vergogna di dover dire”, confessa ella umilmente. Ed ella riservò sempre un posto particolare nella sua preghiera ai suoi tre angeli, come a San Michele, non lasciando trascorrere nessun giorno senza compiere degli atti di pietà particolari verso quegli amici che gli aveva dati il Cielo”.

La fine delle vessazioni

Le vessazioni diaboliche andarono da quel momento diminuendo progressivamente, e Maria Luisa Prosperi morì il 12 settembre 1847, in un’ultima estasi d’amore e di dolore, dopo aver chiesto che si recitassero le preghiere a San Michele. Il 12 novembre 2012 è stata proclamata beata nella cattedrale di Spoleto.




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