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Le indicazioni dei Vescovi italiani per i riti della Settimana Santa

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La basilica di San Pietro si prepara alla Domenica delle Palme 2020.

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 04/04/20

Benedizioni delle palme vietate nella parrocchie, il Venerdì Santo si rinuncia all'adorazione della Croce, e notte pasquale senza cero e acqua benedetta

Con le «Indicazioni rituali» per la celebrazione della Settimana Santa 2020 la Conferenza episcopale italiana offre a parrocchie, comunità e credenti un riferimento unitario in vista dei riti che si svolgeranno «senza concorso di popolo ed evitando concelebrazioni», ma in modo che anche in tempo di emergenza e di quarantena il «momento più importante dell’anno liturgico» sia vissuto nella maniera più intensa e partecipata.

Un documento, questo della Cei, che si affianca alle direttive universali della Congregazione per il Culto divino sulla disciplina delle celebrazioni della Settimana Santa e al Sussidio Cei per la Settimana Santa. 

Va sottolineato che numerosi religiosi trasmetteranno in streaming sui canali internet (siti e social network) le celebrazioni.

Domenica delle Palme

«Gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali – si legge nelle “Indicazioni” della Cei – presiederanno la celebrazione eucaristica con il rito della benedizione dei rami di ulivo e la processione introitale alla Messa (seguendo la forma del Messale Romano cioè senza la processione solenne all’esterno della chiesa)».

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Si omette la benedizione delle palme nelle chiese parrocchiali

«Nelle chiese parrocchiali i presbiteri presiederanno la celebrazione commemorando l’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice (terza forma del Messale Romano), senza benedizione dei rami e senza solenne processione introitale alla Messa».

Le “Palme” a casa

Il Sussidio Cei consiglia di viverla a casa in questo modo: «La famiglia si ritrova unita in uno spazio della casa, dedicato alla preghiera familiare. Sono collocati in questo spazio un’immagine di Cristo crocifisso, una lampada da accendere prima della proclamazione del Vangelo e un vaso con alcuni rami d’ulivo, di palma o di altra pianta verde da collocare sul tavolo dopo l’introduzione alla preghiera. La preghiera può essere guidata dal papà o dalla mamma».


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Giovedì santo – Messa crismale

La Messa crismale sarà «trasferita a una data successiva alla Pasqua e che sarà indicata in base a quanto disporrà il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, in sintonia con quanto il Santo Padre stabilirà per la Diocesi di Roma».

La «Messa in Coena Domini» sarà presieduta dai vescovi «nelle Cattedrali». Nelle parrocchie invece «in via straordinaria, è concessa ai singoli presbiteri la facoltà di celebrare la Santa Messa nella Cena del Signore, senza concorso di popolo ma solo con pochi ministri».

Si omette la lavanda dei piedi

Comprensibilmente «si omette la lavanda dei piedi» mentre «subito dopo l’omelia si prosegue con la Preghiera universale o dei fedeli e la Liturgia eucaristia. Al termine si omette la processione con il Santissimo Sacramento, che viene riposto nel Tabernacolo solitamente utilizzato e non in un altro, senza adorazione solenne. Non vengono allestiti altari per la reposizione, né sono permesse le visite consuete e le veglie di adorazione».

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AFP PHOTO / OSSERVATORE ROMANO

Venerdì santo

Anche in questa giornata «gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, presiederanno la celebrazione». Per le chiese parrocchiali «i presbiteri che lo vorranno, potranno celebrare l’azione liturgica della Passione del Signore, solo con pochi ministri e senza concorso di popolo».

Si omette il bacio

C’è una novità annunciata per la solenne Preghiera universale del Venerdì Santo, nella quale «l’ultima invocazione, per i tribolati, è riformulata dalle indicazioni della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e dell’Ufficio liturgico nazionale». Si «omette il bacio» nel «rito di Adorazione della Croce», al posto del quale «si può sostare qualche istante davanti alla Croce in adorazione silenziosa».




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Sabato santo

«Gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, celebreranno la Veglia pasquale e lo stesso potranno fare, nelle parrocchie, i presbiteri che lo vorranno». Alcune significative novità per la celebrazione: «All’inizio si omette l’accensione del fuoco e si procede con la preparazione del Cero, la sua accensione e il canto del Preconio pasquale. La liturgia della Parola si celebra come previsto dal Messale Romano. La liturgia battesimale si compie senza le Litanie dei Santi, la benedizione del fonte e la celebrazione dei Battesimi, ma con la sola rinnovazione delle promesse battesimali».

L’acqua benedetta

«Dopo la Preghiera universale o dei fedeli la celebrazione prosegue con la Liturgia eucaristica. Non sarà possibile distribuire ai fedeli l’acqua benedetta ma si potranno invitare ugualmente le famiglie a benedire la mensa, nel giorno di Pasqua, come di consueto, anche senza l’acqua» (www.chiesacattolica.it).




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L’atto di dolore perfetto e la Penitenza

Si ricorda che in caso di estrema necessità l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di ricevere il sacramento della Penitenza, da se stesso comporta immediatamente la riconciliazione con Dio.

Se si verifica l’impossibilità di accostarsi al sacramento della Penitenza, anche il votum sacramenti, ovvero, anche il solo desiderio di ricevere a suo tempo l’assoluzione sacramentale, accompagnata da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me) comporta il perdono dei peccati, anche gravi, commessi. (cfr. Concilio di Trento, Sess. XIV, Doctrina de Sacramento Paenitentiae, 4 [DH 1677]; Congregazione per la Dottrina delle Fede, Nota del 25 novembre 1989; Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452).


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