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L’allattamento previene le allergie: e se manca il latte?

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 31/03/20

L'allattamento è uno strumento importante per prevenire le allergie, ma se manca il latte materno si può ricorrere ai prodotti idrolisati

L’allattamento è uno dei determinanti più importanti per la salute e il benessere del bambino e della madre. I benefici dell’allattamento materno esclusivo sul corretto sviluppo del bambino e sulla prevenzione di numerose malattie, comprese le allergie, sono da tempo riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il trattamento delle malattie allergiche è spesso complesso e difficile. Pertanto, la prevenzione nei bambini a rischio è la strada di gran lunga preferibile. II rischio atopico è definito in base alla familiarità allergica, ed è sufficiente anche un solo genitore o un fratello allergico perché il lattante sia a rischio atopico. Sebbene non vi sia consenso unanime, le strategie di prevenzione delle allergie mirano generalmente a evitare o ridurre la sensibilizzazione con allergeni alimentari, e questo durante l’infanzia si ottiene nutrendo il bambino solo con latte materno.

Cosa fare se non si può allattare?

Tuttavia, quando i bambini sono a rischio di sviluppare allergie alle proteine del latte vaccino e non possono essere allattati, si raccomandano prodotti idrolisati. Si tratta di prodotti che l’industria prepara a partire dal latte vaccino, anzitutto allo scopo di renderne la composizione il più vicina possibile a quella del latte materno. Questi prodotti vengono generalmente chiamati “formule artificiali”. Per ridurre la capacità del latte vaccino di indurre allergia, il latte viene sottoposto a idrolisi che provoca una frammentazione delle proteine, che sono le componenti del latte che possono agire da allergeni e causare manifestazioni allergiche. Trattando il latte con enzimi come la pepsina o la tripsina, e con il calore e l’ultrafiltrazione, le proteine vengono idrolisate, vale a dire ridotte a frammenti molto piccoli che sono assai meno in grado di provocare allergia rispetto alla proteina integra. A seconda del grado di frammentazione delle proteine, le formule idrolisate possono venir distinte in idrolisati spinti (o idrolisati estensivi) e in idrolisati parziali. I primi sono stati sottoposti a una idrolisi molto energica che riduce le proteine a frammenti estremamente piccoli, mentre gli idrolisati parziali vengono sottoposti ad un procedimento più blando che riduce, ma non di molto, le dimensioni delle proteine.




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Alimentare con formule idrolisate i neonati e i lattanti a rischio di allergia che non possono beneficiare dell’allattamento materno è stata la prima strategia per la prevenzione delle allergie. Valutando le preferenze dei genitori e tenendo conto del gusto più o meno gradevole e dei costi delle formule idrolisate, vengono a crearsi due scenari possibili:
• Se il lattante ha uno solo dei genitori allergico e ha quindi un rischio di sviluppare allergia del 30%, in mancanza di latte materno è bene proporre una formula idrolisata parziale. Questa, avendo un gusto gradevole ed un costo vicino a quello dei comuni latti formulati, garantisce maggiormente la costanza dell’assunzione e quindi della prevenzione.
• Se il lattante ha tutti e due i genitori allergici o un fratellino con grave allergia alle proteine del latte vaccino e se le condizioni economiche lo consentono, è ragionevole proporre una formula idrolisata estensiva, che assicura una maggiore protezione.

Naturalmente questo è solo una parte del lavoro per la prevenzione delle allergie. L’impiego delle formule idrolisate assicura una protezione contro l’allergia alle proteine del latte che raggiunge al massimo il 50% dei bambini sottoposti a questa dieta (un risultato tutt’altro che trascurabile). Altri strumenti comprendono l’impiego di alcuni componenti, come i probiotici, i pre- biotici, gli LC-PUFA, alcune vitamine, gli antiossidanti come possibile integrazione per gli interventi preventivi del futuro. Questi elementi attivi potrebbero aiutarci ad ottenere una prevenzione dell’allergia alimentare non limitata alle proteine del latte.

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