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Nei momenti di turbolenza, Gesù ha una richiesta da farci

JESUS,

GoneWithTheWind | Shutterstock

Mário Scandiuzzi - pubblicato il 31/03/20

Cristo ci chiede solo di confidare nella sua Parola

Nel Vangelo di Matteo 14, 22-33, Gesù manda i discepoli alla barca mentre Lui congeda le folle e si ritira per pregare.

Durante la traversata, il vento forte e la tempesta minacciano la barca, riempiendo di paura gli apostoli. In questo scenario, vedono Gesù camminare sulle acque e si spaventano ancor di più.

Il maestro, allora, chiede loro di calmarsi. Pietro, volendo vedere se è davvero Gesù, dice “Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua” (Mt 14, 28), ma appena scende dalla barca e inizia a camminare sente il vento soffiare ancora più forte, si spaventa, inizia ad affondare e grida “Signore, salvami!” (Mt 14, 30).

“Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»” (Mt 14, 31)

E non appena salgono sulla barca il vento cessa.

Possiamo trarre molte lezioni da questo Vangelo. All’inizio gli apostoli sembrano abbandonati da Gesù, ma è durante la tempesta che Gesù va loro incontro, camminando sulle acque. Pietro vuole andare incontro al maestro e chiede che Gesù lo aiuti a camminare sulle acque, superando paure e problemi. Nel momento in cui Pietro smette di prestare attenzione al suo destino (che è l’incontro con Gesù), però, inizia ad affondare. È quando la nostra fede si indebolisce che ci sentiamo soffocati dai problemi che ci circondano.

Un altro elemento importante da sottolineare è che Gesù non ha calmato la tempesta perché Pietro camminasse sulle acque, e quando l’apostolo stava affondando il Signore prima lo ha salvato, e poi ha posto fine alla tempesta. Gesù chiede di confidare nella sua Parola. Tra i venti che ci minacciano e le onde che agitano la nostra vita, Egli è la nostra salvezza.

C’è una frase sulla fede che dice così: tu prima fai il passo, poi Dio mette il terreno. Facciamo questa esperienza di confidare in Gesù.

Siamo umani, spesso fragili, e per questo facciamo come il padre del giovane epilettico guarito da Gesù (Marco 9, 14-29), che dice: “Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità”.

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