Sono certo che ci siano altri esempi di leader cattolici di tutto il mondo che si rivolgono a Maria in questo momento storico, e quindi il mio non è stato affatto un elenco esaustivo, ma con l’annuncio della consacrazione dell’Irlanda qualche giorno prima della nuova dedicazione dell’Inghilterra a Maria ho iniziato a pensare che ci fosse qualcosa che valeva la pena di dire.
Forse l’unico risultato positivo di questa crisi è un profondo senso di unità, che va al di là delle Nazioni, un senso globale del fatto che affrontiamo veramente e inevitabilmente questo problema tutti insieme. In questo spirito, sembra che Maria stia unendo la famiglia cristiana. Anche se può sembrare che sia una figura di divisione tra varie denominazioni cristiane, nel suo libro Hail Holy Queen il dottor Scott Hahn, ex presbiteriano convertito al cattolicesimo, ci incoraggia dicendo che senza una comprensione di Maria come nostra madre non potremo mai comprendere la pienezza del messaggio evangelico. “Non è una cosa opzionale per i cristiani. Non è qualcosa di ornamentale nel Vangelo. Maria è – in senso reale, costante e spirituale – nostra madre. Se vogliamo conoscere la fratellanza con Gesù Cristo, dobbiamo conoscere la madre che condividiamo con Lui. Senza di lei, la nostra comprensione del Vangelo sarà quantomeno parziale. Senza di lei, la nostra comprensione della salvezza non sarà mai familiare”.
Vale anche la pena di notare che Gesù dalla croce ci ha donato Maria come madre. In mezzo al dolore lancinante che provava ha detto a Giovanni, il discepolo amato, “Ecco tua madre”, frase che è stata compresa come a estendere la maternità di Maria a tutti i seguaci di Cristo, anche voi e me. Abbiamo ricevuto Maria come nostra madre in un’epoca di grande sofferenza, e lei è ancora con noi, con suo Figlio che soffre con noi.
In Inghilterra ci vantiamo della nostra storia con Maria, perché nel Medioevo il Paese era noto come “Dote di Maria”, a significare che le era stata data in dono, riservata a Lei tra le Nazioni. Di recente, il cardinale Vincent Nichols, nostro leader spirituale in Inghilterra e in Galles, ci ha chiamati a dar vita alla “Dote di Maria”, la nostra eredità in Inghilterra, a giocare il nostro ruolo in questa grande tradizione vivente in un momento assai impegnativo. “Come posso contribuire a questa dote? La risposta sarà diversa per ciascuno di noi. Potrebbe trattarsi della nostra pazienza, della nostra dipendenza da Dio e dagli altri o dalle abilità e dagli sforzi del nostro lavoro. O le si può offrire il dono speciale dei nostri migliori tentativi nella preghiera, o nel servizio ai più bisognosi. Siamo la dote di Maria! Arricchite questa dote offrendole il meglio che potete dare. Ella stenderà il suo manto protettivo sulla nostra terra e su tutti coloro che ci abitano”.