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“Ecco tua Madre”: come il coronavirus sta facendo volgere la Chiesa a Maria

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Catholic Link - pubblicato il 27/03/20

di Isaac Whiters

In questo momento sembra che non si possa parlare d’altro se non del coronavirus. Ho notato che la mia abitudine di collegarmi ai social media per rilassarmi ha un effetto opposto, perché non fa che farmi arrivare voci ansiose.

Mentre scrivo, tuttavia, nel Regno Unito spopola la definizione “Madre di Dio” (con 3.771 tweet secondo Twitter), anche se in varie accezioni – dalla risposta accorata alle ultime stime sulla diffusione del virus all’esclamazione triviale perché la BBC ha sospeso le riprese di Line of Duty, un poliziesco molto in voga nel Paese.

Prima che il virus dominasse le nostre vite, qui in Inghilterra la Chiesa si stava preparando a dedicare nuovamente il Paese a Maria, cosa che ha un grande significato storico, visto che l’Inghilterra è stata dedicata per la prima volta a Maria da re Riccardo II nel 1381. La nuova dedicazione è stata sempre fissata e resta prevista per il 28 marzo. Ora, però, si svolge in un contesto decisamente nuovo, e diventa un evento profondamente spirituale in un’epoca di crisi non solo nazionale, ma globale.

Anche prima che Twitter decidesse di parlare di lei, Maria faceva parte delle conversazioni sul coronavirus. La settimana scorsa ho visto che molti dei nostri leader religiosi si sono rivolti sempre di più alla Madre di Dio.

Mercoledì 11 marzo, solo due giorni dopo l’imposizione della chiusura nazionale dell’Italia, Papa Francesco ha diffuso un videomessaggio in cui stabiliva una giornata di preghiera e digiuno per l’emergenza coronavirus. Il Pontefice ha chiesto l’intercessione della Beata Vergine Maria davanti alla sua statua nel santuario del Divino Amore. 75 anni fa, Papa Pio XII ha pregato davanti alla stessa statua mentre le truppe naziste si ritiravano dall’Italia durante la II Guerra Mondiale.

Due giorni dopo, la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti ha diffuso una riflessione e una preghiera del suo presidente, l’arcivescovo José H. Gomez, che vi chiedeva l’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe. “Regina degli Angeli e Madre delle Americhe”, ha pregato l’arcivescovo, “oggi ci rivolgiamo a te come tuoi figli amati. Ti chiediamo di intercedere per noi presso tuo Figlio, come hai fatto alle nozze di Cana”.

Il giorno dopo, sabato scorso, l’arcivescovo Eamon Martin, primate di tutta l’Irlanda, ha twittato che il 25 marzo tutto il Paese e la sua popolazione sarebbero stati consacrati “al Cuore Immacolato di Maria per la protezione dal coronavirus”, invitando i suoi fratelli sacerdoti e vescovi e tutti i fedeli a unirsi a lui.

Martedì 17 marzo, quando il santuario di Lourdes è stato chiuso per la prima volta nella sua storia, i vescovi di Francia hanno esortato i fedeli francesi a recitare una novena a Maria per il coronavirus. La preghiera si è conclusa dicendo: “Maria…, ti preghiamo e ti affidiamo la nostra vita in un momento in cui anti uomini e tante donne temono per la propria vita. Assisti i malati e quanti si pendono cura di loro, accogli i defunti e conforta le famiglie”.

Papa Francesco ha anche compiuto un pellegrinaggio a piedi per le strade vuote di Roma fino alla basilica di Santa Maria Maggiore, per pregare la Vergine Maria nel suo titolo di Salus Populi Romani, ovvero salute e salvezza del popolo romano. Giovedì 19 marzo ha inviato a un Rosario globale. Penso di non aver mai visto la Chiesa parlare di più di Maria.

Sono certo che ci siano altri esempi di leader cattolici di tutto il mondo che si rivolgono a Maria in questo momento storico, e quindi il mio non è stato affatto un elenco esaustivo, ma con l’annuncio della consacrazione dell’Irlanda qualche giorno prima della nuova dedicazione dell’Inghilterra a Maria ho iniziato a pensare che ci fosse qualcosa che valeva la pena di dire.

Forse l’unico risultato positivo di questa crisi è un profondo senso di unità, che va al di là delle Nazioni, un senso globale del fatto che affrontiamo veramente e inevitabilmente questo problema tutti insieme. In questo spirito, sembra che Maria stia unendo la famiglia cristiana. Anche se può sembrare che sia una figura di divisione tra varie denominazioni cristiane, nel suo libro Hail Holy Queen il dottor Scott Hahn, ex presbiteriano convertito al cattolicesimo, ci incoraggia dicendo che senza una comprensione di Maria come nostra madre non potremo mai comprendere la pienezza del messaggio evangelico. “Non è una cosa opzionale per i cristiani. Non è qualcosa di ornamentale nel Vangelo. Maria è – in senso reale, costante e spirituale – nostra madre. Se vogliamo conoscere la fratellanza con Gesù Cristo, dobbiamo conoscere la madre che condividiamo con Lui. Senza di lei, la nostra comprensione del Vangelo sarà quantomeno parziale. Senza di lei, la nostra comprensione della salvezza non sarà mai familiare”.

Vale anche la pena di notare che Gesù dalla croce ci ha donato Maria come madre. In mezzo al dolore lancinante che provava ha detto a Giovanni, il discepolo amato, “Ecco tua madre”, frase che è stata compresa come a estendere la maternità di Maria a tutti i seguaci di Cristo, anche voi e me. Abbiamo ricevuto Maria come nostra madre in un’epoca di grande sofferenza, e lei è ancora con noi, con suo Figlio che soffre con noi.

In Inghilterra ci vantiamo della nostra storia con Maria, perché nel Medioevo il Paese era noto come “Dote di Maria”, a significare che le era stata data in dono, riservata a Lei tra le Nazioni. Di recente, il cardinale Vincent Nichols, nostro leader spirituale in Inghilterra e in Galles, ci ha chiamati a dar vita alla “Dote di Maria”, la nostra eredità in Inghilterra, a giocare il nostro ruolo in questa grande tradizione vivente in un momento assai impegnativo. “Come posso contribuire a questa dote? La risposta sarà diversa per ciascuno di noi. Potrebbe trattarsi della nostra pazienza, della nostra dipendenza da Dio e dagli altri o dalle abilità e dagli sforzi del nostro lavoro. O le si può offrire il dono speciale dei nostri migliori tentativi nella preghiera, o nel servizio ai più bisognosi. Siamo la dote di Maria! Arricchite questa dote offrendole il meglio che potete dare. Ella stenderà il suo manto protettivo sulla nostra terra e su tutti coloro che ci abitano”.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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