Vorremmo poter dare il nostro contributo, vorremmo aiutare chi soffre, portare conforto e sollievo. E possiamo! Anche da casa, anche lontani.
Che per chi, come me, crede nell’arma della preghiera, allora in comunione di spirito posso ancora essere lì vicino a quella gente per non far si che muoia da sola, posso ancora ascoltare in silenzio, posso ancora rassicurare.
Non lo posso fare di persona, ma lo posso fare chiedendo a Dio di usare la mia preghiera per inviare la Sua presenza e ricolmare di amore chi in un letto di ospedale si sente solo, o chi, impegnato in prima linea a curare, è vicino al crollo emotivo.
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C’è qualcosa che possiamo fare anche noi, da casa, nella nostra apparente impotenza.
Possiamo inginocchiarci e pregare. E farlo più volte al giorno – con tutto questo tempo a disposizione – scandire la giornata a partire dalla preghiera, offrire piccole rinunce di cibo, ricordandoci che siamo ancora e sempre in Quaresima.
Non sentiamoci impotenti. Tutti insieme possiamo cambiare il mondo, sempre, in qualsiasi momento, e luogo e ruolo in cui ci troviamo.
E non sottovalutiamo questo grandissimo strumento che abbiamo, appena dall’altra parte della nostra semplice presa di volontà.