Domenica 22 marzo il Vescovo di Orvieto Todi, Benedetto Tuzia, reggente fino all’insediamento del nuovo Vescovo Gualtiero Sigismondi, appena nominato da papa Francesco, ha celebrato l’Eucarestia ed esposto il Sacro Corporale, in via straordinaria, visibile anche in streaming, per il grave momento che sta vivendo tutta l’umanità a causa della diffusione del coronavirus.
Il Sacro Corporale è il panno di lino su cui sono schizzate delle gocce di sangue fuoriuscite dall’ostia, durante il cosiddetto Miracolo di Bolsena.
Il miracolo eucaristico
Come narra una sacra rappresentazione della prima metà del XIV secolo e la conseguente tradizione popolare, nell’estate del 1263 un prete boemo, tormentato dal dubbio circa la presenza del corpo e del sangue di Cristo nell’ostia consacrata, si recò in pellegrinaggio a Roma per rafforzare la sua fede.
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Il trasferimento da Bolsena a Orvieto
Sulla via del ritorno, fermatosi a Bolsena per celebrare la messa sull’altare della Basilica di Santa Cristina, al momento della consacrazione vide stillare dall’ostia spezzata alcune gocce di sangue, che bagnarono il panno di lino usato nelle funzioni, il Corporale. Appresa la notizia del prodigio, papa Urbano IV, che dal 1262 risiedeva a Orvieto, inviò a Bolsena il vescovo della città per condurre nella Chiesa di Santa Maria la reliquia del sacro lino che, accolta dal pontefice sul ponte di Rio Chiaro, fu accompagnata fino alla meta da una solenne processione.
La cattedrale allora esistente sembrò alla cittadinanza orvietana troppo modesta per custodire una reliquia così preziosa, tanto che si decise di edificare un nuovo edificio religioso, adeguato a un così grande miracolo quanto a splendore e magnificenza.