Un “progetto emotivo strategico” per conciliare i conflitti
- La priorità è trovare formule antistress che permettano di sopportare al meglio il rapporto in una situazione di isolamento involontario. Significa che si deve essere disposti a concedere gli spazi necessari a qualsiasi forma di espressione dei sentimenti, per quanto possa risultare difficile, per evitare di giungere al confronto emotivo, e di non rendere più critiche le circostanze della convivenza.
- Non è il momento di attaccare direttamente difetti e differenze, ma di dare sostegno emotivo e comprensione, di provare empatia.
- Non mettere in discussione un atteggiamento depressivo che possa provocare l’angoscia o la disperazione della persona coinvolta, ma cercare di far sì che non adotti atteggiamenti basati sull’evitare la situazione o sull’isolarsi in se stessa.
- Evitare i temi che provocano sicuramente scontri e discussione. Quando ormai i coniugi dominano il nuovo modo di trattarsi, possono programmare uno spazio di tempo breve per parlare della situazione difficile che li separa, con l’accordo previo di abbandonare il tema se si vede che emotivamente è troppo coinvolgente.
- Ricordarsi a vicenda il bene che l’uno ha fatto all’altro dall’inizio della relazione. In questo modo ci si sforza di non rimuginare sugli aspetti negativi, per poter riconoscere tutto ciò che si buono si ha a livello materiale, spirituale e affettivo.
- In certi atteggiamenti che in genere infastidiscono l’altro si deve considerare il fatto di fare delle concessioni, senza che implichi il fatto di cedere sulle cose essenziali una volta che l’emergenza sarà passata e si riprenderà il corso normale delle cose.
- Se il coniuge si ammala, si deve curare sia la sua salute che la sua stabilità emotiva.
- Chi ha la disposizione e la capacità di organizzare gli aspetti della vita in comune lo faccia, permettendo che chi è più vulnerabile riposi.
- La cosa più importante è uscire da se stessi, pensando agli altri, ai più fragili, prendendo coscienza del fatto che viviamo momenti in cui bisogna sostenersi a vicenda, trasmettere carità e cercare di far sì che gli altri non si sentano soli.