Poche settimane di confino e alcuni si chiedono come faranno a resistere nella durata? E se – per i cristiani – questo momento fosse l’occasione per vivere una Quaresima “d’eccezione”? Seguendo il medesimo cammino dei cristiani dei primi secoli, che si ritiravano volontariamente dal mondo per quaranta giorni a imitazione di Cristo nel deserto.
Non tutti hanno spirito contemplativo o carattere disposto ad adattarsi alle restrizioni di libertà esteriori: chi non ha tali disposizioni fatica a pensare di poter reggere a lungo un tenore di confino. L’inusitata situazione è certo angosciante, eppure per chi non viene colpito (direttamente o indirettamente) dalla malattia, questo tempo di confino (che coincide con la Quaresima) può vivificare la vita spirituale e richiamare il senso fondamentale del tempo di penitenza e preparazione alla Pasqua.
Acquisire purezza d’anima e di corpo
Lo scopo della Quaresima è anzitutto preparare le anime alla celebrazione del mistero della morte e della risurrezione di Cristo. Poiché la solennità pasquale sorpassa in importanza tutte le altre feste del ciclo liturgico, che di quella sono derivazione, essa richiede di essere celebrata con una purezza specialissima. Col favore della Quaresima, tempo di vita cristiana più intenso e più puro, i cristiani possono acquisire tale vera purità d’anima e di corpo.
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Menzionata per la prima volta nel 325, nel Concilio di Nicea, la Quaresima ebbe da principio una fisionomia un poco differente da quella che le fu arrangiata addosso a seguire. Di fatto, essa si presentava come una sorta di ritiro collettivo di quaranta giorni, che permetteva di accompagnare l’esperienza spirituale di Cristo nel deserto. Dunque i cristiani si mettevano in ritiro, cioè si ritiravano, si tagliavano fuori dal mondo volontariamente per quaranta giorni. Grazie a questo tempo di isolamento, accoppiato a una vita di più assidue orazione e penitenza, essi riscoprivano la loro interiorità e tornavano a confermare la loro vita spirituale.
Imitare Cristo nel deserto
Il cristiano può arricchirsi da ogni evento, da ogni esperienza, poiché tutto è un’occasione per crescere nelle virtù teologali, e specialmente nell’amore di Dio e del prossimo. Il confino fa parte dei numerosi ostacoli da superare con fiducia, in spirito di abbandono al nostro eterno Padre. È una bella occasione per imitare Cristo nel deserto, intensificando la vita di preghiera e pensando in particolare ai malati, ai morenti. Gesù, Maria, vi amo: salvate le anime. Ecco una bella giaculatoria da ripetere per tutta la giornata. Senza moderazione.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]