L’AIFA, Agenzia italiana del Farmaco, ha precisato che non si sa, ma che permetterà la sperimentazioneSe ne è parlato tanto e forse a sproposito, delle proprietà dell’Avigan per trattare il Coronavirus. In tempi come questi è sempre complicato uscire vincitori nella disperata lotta tra informazioni e bufale, ma a volte basta attendere e tutto diventa chiaro. L’AIFA ha infatti detto una parola chiara sul tema, e sul suo sito web spiega:
Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da COVID-19. Sono unicamente noti dati preliminari, disponibili attualmente solo come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con COVID 19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale favipiravir è stato confrontato all’antivirale lopinavir/ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia COVID-19), in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aersol. Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia. Gli stessi autori riportano come limitazioni dello studio che la relazione tra titolo virale e prognosi clinica non è stata ben chiarita e che, non trattandosi di uno studio clinico controllato, ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti.
Questo vuol dire che chiunque dica che il farmaco funziona dice qualcosa di non vero. Non è detto che futuri studi non confermino la sua utilità, ed è per questo che è importante la notizia da parte del Ministro della Salute Roberto Speranza che ha comunicato che l’AIFA ha dato il via libera alle sperimentazioni in Italia, così come richiesto tra gli altri dal Presidente della Regione Veneto Zaia. Quindi ripetiamo: gli studi proseguono, ma è bene ricordare che anche chi produce il farmaco, la Fujifilm ha ribadito che:
“Al momento non esistono prove scientifiche cliniche che dimostrino l’efficacia e la sicurezza di Avigan contro Covid-19 nei pazienti”. A dirlo è il Corporate Senior Director Fujifilm Italia Mario Lavizzari in seguito alle notizie su una sperimentazione in Italia. Fujifilm prevede di avviare uno studio clinico in Giappone. “Fujifilm è al corrente della grave situazione che si sta verificando in Italia, tuttavia in questa fase Fujifilm non è in grado di divulgare alcun piano per l’uso di Avigan in altri paesi” (HuffPost).
Intanto l’agenzia di stampa DIRE riporta altre interessanti affermazioni su Avigan, un farmaco antinfluenzale, al quale negli scorsi anni sono stati preferiti altri farmaci ritenuti più efficaci, che non hanno le medesime controindicazioni.
Oltre ad esserne stata già accertata la pericolosità per donne incinte, lattanti e uomini in età fertile, si sospetta anche un possibile nesso causale con deformità nei feti. In questi giorni, tuttavia, Avigan è in fase di sperimentazione per eventuali effetti positivi contro il Coronavirus, proprio da parte della Fujifilm e da due strutture ospedaliere pubbliche, i cui dati sono raccolti e studiati dal National Center for Global Health and Medicine. Ad oggi nessun uso esteso alla popolazione è consentito in Giappone, dunque, e soprattutto non c’e’ nessun dato certo che possa, al momento, indicare il farmaco come soluzione alla pandemia in corso (NextQuotidiano).
Aggiornato alle 18:36