Un piccolo manuale ironico contro la sciatteria casalinga. Per non prendersi troppo sul serio in questi giorni di isolamento e non solo, ma soprattutto per ricordarsi di togliere il pigiama ogni tanto: anche l’occhio vuole la sua parte, il nostro e quello di nostro marito!Tutti i consigli (non richiesti) che daremo in questo minuscolo manuale anti sciatteria casalinga potrebbero riassumersi con “come se dovessi uscire di casa, ma un po’ meno”. Però, se siete come me, che spesso non ho voglia di sistemarmi neanche per uscire di casa (“tanto il marito ormai l’ho trovato” è la scusa sempre valida), rischiate davvero di trasformarvi nella gattara dei Simpson (senza gatti nel mio caso e quindi manco una motivazione evidente). Non vi dirò neanche “fatelo per voi” che per quanto ci piaccia il femminismo con le sue frasi potenti, ancora il pigiamone di pile ci affascina di più.
Vi dirò solo, fatelo e basta.
Provateci almeno, non a seguire tutti i punti, ma giusto cominciare da qualcuno. Neanche io sono ancora riuscita come vorrei. Se non per voi stesse, fatelo per chi vi sta vicino e vi vuole curate e non disperate: per vostro marito, per i figli che vi guardano e per cui siete esempio di stile se non hanno ancora scoperto Gossip Girl. Che siate single o sposate, sono certa che la disperazione delle casalinghe comincia pure dal look: è un attimo demotivarsi, incrociare il proprio aspetto sciatto in uno specchio, il vetro del forno o altra superficie riflettente e avvilirsi proprio per quella sciatteria esteriore che ci atterrisce. Che i giorni in pigiama sembrano tutti uguali e non iniziano mai davvero. Che, in ogni caso, l’occhio vuole la sua parte e vederci”decenti” (per non dire belle) ci fa sentire anche bene. Non tirate come per il sabato sera, certo, ma curate, pulite, sistemate, oso? Carine. Sarà come svegliarsi davvero al mattino, sarà fare quello che facciamo come qualcosa di importante, come se lavorassimo in un ufficio e non solo a casa, tristi e sole. Sarà darci un tono, sentirci importanti perché anche noi facciamo la differenza, anche tra queste quattro mura. Che poi, la giornata del pigiama all-day non è che la dovete abolire, ma anche quella, per essere davvero speciale e sentita (un po’ come il Natale), meglio festeggiarla in grande stile con tanto di bigodini in testa (…e gatti se li avete) solo una volta ogni tanto!
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1.Un look decente anche per stare a casa (e dico decente, non Irina Shayk sul red carpet) non capita… soprattutto, ironicamente, se continui a mettere proprio la prima cosa che capita.
2. La maglia brutta/troppo piccola/larga/improbabile che ti hanno regalato a Natale è brutta/troppo piccola/larga/improbabile anche per stare a casa. Non ti sentirai bella. Non ti sentirai bene. E magari è improbabile davvero: quindi manco aiuta il sex appeal. Tanta fatica per niente.
3. Infilati i jeans dopo le 10 della mattina (…anche prima se hai solo il pigiama di Bridget Jones e gli Alsaziani)
4. Con l’Amuchina per le mani siamo a posto, ma a docce come siamo messe? No, lo shampoo secco non vale.
5. Pettinati con cura (non dico fatti la piega, eh) e sciogli i capelli ogni tanto che il messy bun (lo chignon scompigliato, per intendersi) è sexy al quarto giorno solo se sei Meghan Markle (ammesso che siamo capaci di farcelo, un messy bun simil disinvolto come il suo..il mio pare un gomitolo aggrovigliato di solito).
6. Se pulisci i vetri con indosso un filo di matita (e non dico mica il tacco 12) vengono senza aloni lo stesso. Capiamoci: non è che dovete sembrare Moira Orfei per stare in casa, ma se avete delle super occhiaie, un correttore o un po’ di fondo tinta vi aiutano giusto a non sembrare da un quadro della peste del 1800: ne giova anche la vostra salute mentale ogni volta che incrociate uno specchio o altra superficie riflettente. Idem un filo di matita o un po’ di burro cacao rosato magari. Tra Moira Orfei e la peste del 1800 ce ne passa, insomma.
7. Ok, ci sono bimbi a casa, ma di “nuda e due gocce di Chanel” salviamo almeno le due gocce di Chanel (o Febreze brezza montana alla più brutta, tanto non credo che per i mariti faccia tanta differenza).
8. Macchia di (whatever) on your maglietta is NOT sexy and you know it (e also tuo marito lo sa…). Quindi “change the world” cominciando da “change la maglietta”!
9. Antico detto tibetano (ve lo vendo così, che lo so che se è orientaleggiante acquisisce autorevolezza):
“non c’è biancheria intima di pizzo più sprecata di quella che resta nel cassetto a passare di moda…e di taglia. Mettila. Ora”. Buddha, Osho e tuo marito approvano.
10. “Tuta” non è una definizione di vestito in almeno 24 lingue. Vedi punto 1. Certo, ogni tanto ci sta, se è quella ultimo grido dell’Adidas, neanche ne discutiamo, ma se portate ancora i pantaloni di vostro fratello quando faceva basket di tre taglie più grandi della vostra, lentissimi sul sedere, con macchiette miste, non vale. Altrimenti, se siete proprio sportive inside, ispiratevi a quelle modelle che mixano tutte con maglie aderenti sopra o simili, ma sempre pantaloni della vostra taglia.
11. Hello deodorante my old friend! E’ tuo amico. Puoi invitarlo per un tè anche quando sei a casa, il deodorante. Che certe passate di straccio non hanno nulla da invidiare a certe sedute di cardio e GAG (soprattutto per l’odore che lasciano sulle ascelle!).
12. Se nel 700 stavano a casa indossando i paniers sotto la gonna (quei cerchi indossati sotto l’abito per allargare l’apertura della gonna sui fianchi, NdR) noi possiamo anche concederci il brivido di azzeccare un abbinamento colore che non faccia cadere le pupille di chi ci vede. Pure per lavare i piatti.
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13. Se amate grembiuli e grembiulini (anche io sono fan è), cambiateli spesso, usateli solo quando servono, non sono una divisa e sceglietene di carini. Esistono con volant, con pizzetti, con fantasie minimal, di lino: non solo quello che avete ereditato da vostra nonna (…e per quanto caro e sentimentale, ha comunque quasi l’età di vostra nonna!).
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