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Consacriamo i nostri paesi al Cuore Immacolato di Maria! Come Desenzano del Garda

DUOMO DESENZANO

Duomo di Desenzano, S. Maria Maddalena

Il Santo Crocefisso ora esposto alla devozione dei fedeli in Duomo a Desenzano del Garda

Paola Belletti - pubblicato il 17/03/20

Il parroco del Duomo S: Maria Maddalena e quello della Chiesa di San Giuseppe Lavoratore hanno inviato una lettera ai fedeli della cittadina, proponendo una novena e l'atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

Tra i sacerdoti del nostro Basso Garda ce ne sono due in particolare che in questo momento di grande prova per la nostra terra e per le anime che la abitano, hanno deciso di compiere un atto umile e sublime, popolare e alto insieme. Sarebbe davvero bello se tanti li imitassero, cosa che magari sta già avvenendo.

Hanno invitato i fedeli e la comunità tutta a pregare una novena alla Madonna da ieri, 16 marzo, fino al 24 in preparazione alla festa dell’Annunciazione. E in occasione della solennità mariana compiranno nel Duomo della cittadina l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

Pur non abitando a Desenzano vi sono profondamente legata: è la nostra piccola capitale. I miei figli lì frequentano la scuola e hanno tante attività: la più significativa e carica di speranza per me (e per loro, lo vedo dalle facce con cui tornano dagli incontri) è l’esperienza proposta da don Gabriele Vrech agli adolescenti: un luogo che sembra un avamposto e non un rifugio dalla durezza del mondo; una scuola di intelligenza della realtà, di esercizio della ragione, di incontro libero con la fede in Cristo, presente oggi. Allo stesso modo, con lo stesso sguardo di gratitudine accolgo questa proposta, umile e fiera: un popolo che ha paura, lotta, fa quel che deve e si affida pieno di fiducia al Padre per mezzo della più infallibile delle intercessioni, quella di Maria SS.

Un’altra nota particolarmente bella di questi tempi è credo pure la riscoperta delle devozioni locali, delle immagini miracolose, dei patronati legati alle nostre terre, dalle grandi città alle remote frazioni. E’ una vera liberazione dall’artificiale indifferenza di tempo e spazio che le nuove tecnologie ci fanno sperimentare.

Siamo in carne, ossa e spirito; siamo vivi e lo siamo in un certo luogo, che amiamo, che fa parte della nostra storia. L’incarnazione è il modello supremo di legame con il qui e ora, con un posto preciso, in mezzo a volti precisi. Non è semplice “valorizzazione del territorio” sembra di più il risveglio di un popolo, piccolo, scalcagnato, distratto o tutto quel che vuoi, ma vivo.

Anche il nostro caro parroco di Pozzolengo ci accompagna diffondendo dal megafono l’invocazione al nostro patrono, San Lorenzo martire, perché ci liberi da questa epidemia.

Riguardo all’emergenza attuale il primo cittadino di Desenzano è stato tra i più solleciti, a quel che mi è dato sapere, ad invitare caldamente la cittadinanza alla prudenza, auspicando la chiusura delle attività non strettamente necessarie, prima ancora del decreto governativo. E i cittadini hanno fatto proprie le sue preoccupazioni. Come uno dei tanti credenti della cittadina accoglie con favore e sollievo il gesto di affidamento alla Madre Celeste.


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Ecco la lettera che Don Giovanni Ghirardi, parroco del Duomo, Santa Maria Maddalena, e Don Gabriele Vrech, parroco di San Giuseppe Lavoratore, hanno scritto per il popolo di Desenzano.

Insieme alla lettera, la supplica a Maria e le preghiere all’immagine di Maria Addolorata e al Santo Crocefisso che sono particolarmente cari alla devozione dei desenzanesi.

Possiamo unirci tutti, anche chi non abita in zona. E magari provare a sollecitare iniziative simili, in altri paesi, città o intere regioni!

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