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Questa statua di Cristo ha di nuovo “pianto sangue” in Bolivia?

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Pablo Cesio - pubblicato il 13/03/20

Il Cristo de las Lágrimas de San Pedro continua a suscitare gesti di fede e riconoscenza a Cochabamba

Bisogna risalire al 9 marzo 1995 per comprendere meglio tanta devozione. In quell’occasione, un fenomeno ha suscitato grande sorpresa a Cochabamba, in Bolivia: un Cristo ha iniziato a piangere “piccole gocce cristalline e di sangue”, ricordano media come Eju.tv.

Si tratta del cosiddetto Cristo de la Lágrimas de San Pedro o Cristo de Limpias, un’immagine di un Cristo con una corona di spine acquistata da Silvia Arébalo in un bazar della città boliviana dopo la ricerca iniziale di una Vergine, ricorda Infodecom.

L’immagine era stata collocata in un piccolo oratorio in casa sua, e da quando si è diffusa la notizia della lacrimazione l’abitazione della donna si è trasformata in meta di pellegrinaggio.

L’accaduto ha mobilitato anche il dottor Ricardo Castañón, che si è incaricato di indagare a fondo sul fenomeno, portando le lacrime a vari laboratori locali e internazionali e verificando dopo accurate analisi che si trattava di sangue umano, anche se privo di un DNA preciso, ha indicato Los Tiempos in un articolo del 2016.

Ecco il rapporto di UNO del 2019:

Ha pianto di nuovo?

L’8 marzo, vigilia del 25° anniversario di quell’evento, ancora una volta il Cristo ha fatto notizia su vari media di Cochabamba, visto che si dice che abbia pianto di nuovo.

“La cappella che custodisce l’immagine del Cristo de las Lágrimas de San Pedro ieri era gremita, affollata di decine di credenti accorsi per il 25° anniversario della prima effusione di lacrime cristalline uscite dal busto dell’immagine alta circa 30 centimetri, che ha iniziato a manifestarsi il 9 marzo 1995”, ha segnalato Los Tiempos il 10 marzo.

In questo senso, si ricorda che la cappella situata nella casa della famiglia Arébalo-Urquidi ha ancora una volta accolto gente con dimostrazioni di fede e riconoscenza (Silvia ha raccontato che domenica ha pianto di nuovo). Per molte persone, dietro situazioni legate a malattie, “miracoli” altri “favori ricevuti” c’è l’immagine di questo Cristo.

Cosa dice la Chiesa?

Nel frattempo, anche se la Chiesa in Bolivia ha seguito con prudenza il processo, si sono susseguite commissioni e indagini.

Fonti legate alla Chiesa boliviana hanno confermato ad Aleteia che monsignor Tito Solari, arcivescovo di Cochabamba quando il fenomeno ha iniziato a prendere forza, ha approvato la devozione nel 1997, ma “non ha dichiarato nulla di ufficiale”.

Da questo punto di vista, con un processo di transizione nell’arcivescovado il tema è rimasto pendente e non ci sono stati nuovi pronunciamenti, nonostante gli studi scientifici guidati da Castañón – che afferma che si tratti di sangue umano – e il clamore popolare. Tra le altre cose, si chiede che l’immagine venga trasferita nella cattedrale di Cochabamba.

L’arcidiocesi di Cochabamba ha riferito ad Aleteia di non essere ancora stata informata direttamente della nuova effusione di lacrime, della quale ha saputo dai mezzi di comunicazione. È stato tuttavia spiegato che la questione viene accompagnata attraverso il parroco locale, e che il processo di indagine va avanti, ancora senza risoluzione, essendo una questione da affrontare con grande serietà.

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