Non avrò paura, perché Tu sei con me, Signore. Tu sei con noi. Donaci il dono di amare le creature e il creato.
“Nell’ombra della morte non avrò paura, perché tu sei con me, Signore”.
La commozione aumenta in un singhiozzo di lacrime. Nello slancio dell’abbraccio soppresso, nell’impossibilità di toccarsi le mani si intrecciano nel vuoto dell’aria e con il soffio del ventilatore polmonare. Il respiro interrotto, ti ha sospinto nel buio della vita da vivere. Manca anche a noi, il respiro, per non averti detto, fino all’ultimo: quanto t’amavo. Quanto ti amo.
Volevo darti un bacio che non è un tradimento. Riceverai una benedizione che non ha muti e confini, né pareti divisorie e mascherine di protezione.
Ogni morte ci richiama al senso della vita, perché non è solo come viviamo, ma come moriamo che troviamo il senso di una esistenza che deve essere sempre amata, accudita, custodita e lasciata vivere in pienezza.
Non c’è morte che non grida: Vivi, vivete!!
Di te, amico, amica, fratello, sorella, padre, madre, nonno, nonna, zio, zia c’è solo una esistenza. Unica, irripetibile. Insostituibile. Unici in e per Dio, che è Amore e soltanto Amore. Che non castiga nessuno. Non invia flagelli di morte. Difficile da accettare, possibile da vivere, nel dono della fede. Chiediamo questo dono.
Il dono della vita è straordinariamente intenso da vivere.
Non avrò paura, perché Tu sei con me, Signore. Tu sei con noi. Donaci il dono di amare le creature e il creato.
Amiamoci. Non aspettiamo che muoia la vita, amiamola intensamente nell’oggi che è già domani. Sempre avanti, nella preghiera e nell’azione.
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