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Donne: sei posizioni da evitare per scongiurare il mal di schiena

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@sirtravelalot - Shutterstock

Bénédicte de Saint-Germain - pubblicato il 12/03/20

«Sta’ composta!». Quante volte abbiamo sentito quest’ingiunzione, da bambini, quando scrivevamo riversi sui quaderni o, da adolescenti, sembravamo portare sulle spalle il peso del mondo intero? E oggi che siamo grandi, chi di noi non ha mal di schiena? Troppo spesso ci ricordiamo che il corpo è un prezioso dono di Dio solo quando soffriamo. Non aspettiamo di avere la schiena a pezzi per prendercene cura.

Jacques Patté, kinesiterapeuta e autrice di Le grand livre de la méthode Mézières (Eyrolles) elenca ad Aleteia le cattive posizioni spesso assunte dalle donne, all’origine di dolori muscolo-scheletrici situati nel dorso. Immaginato 70 anni fa, il metodo Mézières considera il corpo come un’unità: tutte le sue parti sono in relazione mediante catene muscolari e sequenze articolari. I problemi posturali, fisici, psico-emozionali o psico-comportamentali generano degli fenomeni di contrazione e di irrigidimento. Nel corso del tempo, essi fanno perdere al corpo la sua libertà di movimento. Ecco sei consigli di questo pioniere.

Cattiva posizione numero 1Lavorare a gambe incrociate

Pone il bacino in torsione: essendo esso al centro del corpo, si crea allora un fenomeno di tensione muscolare fino alla nuca e alle spalle. Questa cattiva posizione crea anche problemi al livello del sistema venoso linfatico. Quando si siedono, alcune donne restano in punta di piedi: ciò crea risonanze muscolari a livello di dorso e nuca, causa di cefalee e di cervicali.

La posizione buona: Sedersi con la punta delle natiche in fondo alla sedia e le braccia poggiate su un supporto. Ciò condiziona la distensione delle spalle, della nuca e del resto del corpo. Sedersi bene scarica molta fatica e molta tensione.

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By ESB Professional | Shutterstock

Cattiva posizione numero 2Tacchi troppo alti

Usare tacchi di dieci o più centimetri squilibra l’insieme del corpo e obbliga tutti i muscoli del dorso a lavorare permanentemente per compensare. È tutta una sequenza a catena: i muscoli del piede s’irrigidiscono, la caviglia è bloccata (eppure è indispensabile per la posizione eretta), si creano tensioni sul plantare e alle dita dei piedi. I muscoli del polpaccio si contraggono, e si tratta di maglie essenziali della catena muscolare posteriore, che va dalle dita dei piedi fino su al cranio, passando per il tallone e per la nuca, donde le possibili ripercussioni a livello del dorso.

I terapisti méziéristi lavorano sulle contrazioni muscolari all’origine dei dolori. Abbiamo bisogno di agilità per muoverci. Ora, un muscolo contratto perde la sua elasticità e così hanno luogo delle contrazioni articolari. Esse ci comprimono e ci torcono, perché il nostro corpo si colloca su ciascuno dei tre piani dello spazio. Esso ha un’ampia facoltà di adattamento, ma certo non illimitata: oltre una certa soglia, compaiono problemi più o meno localizzati.

La posizione buona: tenere il piede in piano. Si possono portare abitualmente dei piccoli tacchi, ma questo dipende dall’equilibrio del bacino. Se teniamo ai tacchi alti, almeno non portiamoli troppo spesso: per perdere l’abitudine, si può passare gradualmente a cinque e poi a quattro centimetri.

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Shutterstock/Africa Studio

Cattiva posizione numero 3 Portare zaino o borsa su una spalla sola

Questa pratica squilibra la linea delle spalle e il bacino. Per impedire alla bretella di cadere, attacchiamo la scapola al tronco e impediamo il movimento del braccio. Ciò comporta tensioni e contrazioni, dolori puntiformi nella schiena. Eppure è indispensabile mantenere libera la spalla, perché ne viene condizionata anche la libertà respiratoria.

La posizione buona: il meglio è portare in braccio lo zaino, o anche a tracolla. Evitate anche la presa “a martello” (portare lo zaino sull’avambraccio o nella fossa antecubitale), che genera tensioni al braccio con relativi dolori.

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Dickson Phua-(CC BY-NC-ND 2.0)

Cattiva posizione numero 4 Durante la gravidanza

I problemi posturali collegati alla gravidanza sono importanti: sul bacino, sul sistema venoso e linfatico, sulla digestione eccetera. Dopo il parto, non è automatico ritrovare una buona posizione, dato che la gravidanza non dura un giorno.

La posizione buona: Giova molto un lavoro sulla postura, specialmente sul bacino e sulla schiena. Poi si possono tonificare alcuni elementi facendo degli addominali. Attenzione a certi movimenti totalmente contro-indicati per il perineo, sul quale si può creare una tensione che inficerebbe il suo ruolo di sostegno.

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Cattiva posizione numero 5 Bloccare la respirazione

Lo stress non sembra avere alcun rapporto diretto con le cattive posture. Eppure lo stress che si vive in ufficio o di ritorno a casa può provocare tensioni muscolari e dare origine a turbamenti funzionali. La costipazione ne è uno, e le donne vi sono particolarmente soggette. La respirazione ne è un altro: se la donna è “bloccata” ne conseguono effetti a cascata. Il diaframma, che poggia sulle vertebre lombari, scinde la sfera addominale dal torace: se si blocca (l’impressione di avere il fiato corto), la schiena e la respirazione possono risultarne affaticate.

La posizione buona: Liberare la respirazione non è cosa che si faccia solo con esercizi respiratori. Nel metodo Mézières, un lavoro liberatorio può essere effettuato migliorando la postura, liberando le contrazioni e prendendo coscienza delle tensioni inutili che bloccano la respirazione.

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By pathdoc/Shutterstock

Cattiva posizione numero 6 Praticare cattivi movimenti ginnici

Quando vogliamo fare sport, dobbiamo avere coscienza che il corpo è un tutto. Le persone che hanno una cattiva postura la tengono anche quando corrono. A parte questo, spesso fanno degli stiramenti inadatti e rischiano di farsi male. Quando si stirano dei gruppi muscolari, c’è sempre un effetto “distanza” che si opera, vale a dire una ripercussione su altre parti del corpo.

La posizione buona: gli addominali devono essere tonici ed elastici. Non conviene cementarli con una ridda di serie, e tantomeno bloccando la respirazione. Ciò ha l’effetto di spingere nel ventre e causa una pressione troppo forte sulla parte bassa dell’addome. La funzione degli addominali dev’essere associata alla postura globale, specialmente al dorso e alla respirazione. I muscoli essenziali da sollecitare sono quelli trasversali all’addome, più che i grandi orientati in linea retta.

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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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