Jacques Patté, kinesiterapeuta e autrice di Le grand livre de la méthode Mézières (Eyrolles) elenca ad Aleteia le cattive posizioni spesso assunte dalle donne, all’origine di dolori muscolo-scheletrici situati nel dorso. Immaginato 70 anni fa, il metodo Mézières considera il corpo come un’unità: tutte le sue parti sono in relazione mediante catene muscolari e sequenze articolari. I problemi posturali, fisici, psico-emozionali o psico-comportamentali generano degli fenomeni di contrazione e di irrigidimento. Nel corso del tempo, essi fanno perdere al corpo la sua libertà di movimento. Ecco sei consigli di questo pioniere.
Cattiva posizione numero 1Lavorare a gambe incrociate
Pone il bacino in torsione: essendo esso al centro del corpo, si crea allora un fenomeno di tensione muscolare fino alla nuca e alle spalle. Questa cattiva posizione crea anche problemi al livello del sistema venoso linfatico. Quando si siedono, alcune donne restano in punta di piedi: ciò crea risonanze muscolari a livello di dorso e nuca, causa di cefalee e di cervicali.
La posizione buona: Sedersi con la punta delle natiche in fondo alla sedia e le braccia poggiate su un supporto. Ciò condiziona la distensione delle spalle, della nuca e del resto del corpo. Sedersi bene scarica molta fatica e molta tensione.
Cattiva posizione numero 2Tacchi troppo alti
Usare tacchi di dieci o più centimetri squilibra l’insieme del corpo e obbliga tutti i muscoli del dorso a lavorare permanentemente per compensare. È tutta una sequenza a catena: i muscoli del piede s’irrigidiscono, la caviglia è bloccata (eppure è indispensabile per la posizione eretta), si creano tensioni sul plantare e alle dita dei piedi. I muscoli del polpaccio si contraggono, e si tratta di maglie essenziali della catena muscolare posteriore, che va dalle dita dei piedi fino su al cranio, passando per il tallone e per la nuca, donde le possibili ripercussioni a livello del dorso.
I terapisti méziéristi lavorano sulle contrazioni muscolari all’origine dei dolori. Abbiamo bisogno di agilità per muoverci. Ora, un muscolo contratto perde la sua elasticità e così hanno luogo delle contrazioni articolari. Esse ci comprimono e ci torcono, perché il nostro corpo si colloca su ciascuno dei tre piani dello spazio. Esso ha un’ampia facoltà di adattamento, ma certo non illimitata: oltre una certa soglia, compaiono problemi più o meno localizzati.
La posizione buona: tenere il piede in piano. Si possono portare abitualmente dei piccoli tacchi, ma questo dipende dall’equilibrio del bacino. Se teniamo ai tacchi alti, almeno non portiamoli troppo spesso: per perdere l’abitudine, si può passare gradualmente a cinque e poi a quattro centimetri.
Cattiva posizione numero 3 Portare zaino o borsa su una spalla sola
Questa pratica squilibra la linea delle spalle e il bacino. Per impedire alla bretella di cadere, attacchiamo la scapola al tronco e impediamo il movimento del braccio. Ciò comporta tensioni e contrazioni, dolori puntiformi nella schiena. Eppure è indispensabile mantenere libera la spalla, perché ne viene condizionata anche la libertà respiratoria.
La posizione buona: il meglio è portare in braccio lo zaino, o anche a tracolla. Evitate anche la presa “a martello” (portare lo zaino sull’avambraccio o nella fossa antecubitale), che genera tensioni al braccio con relativi dolori.